L’appello di Legambiente al Governo Meloni per fronteggiare lo stato di siccità: è tempo di adottare una strategia idrica nazionale
La morsa della siccità si fa sempre più sentire nel nostro Paese. Sulle Alpi si registra il 53% di neve in meno. Anche laghi e fiumi sono in forte sofferenza. Alcuni praticamente in secca, come avvenuto la scorsa estate. A lanciare l’allarme è Legambiente, che si fa portavoce di otto proposte per evitare il punto di non ritorno.
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I dati sulla siccità in Italia
Gli ultimi dati registrati segnalano che sulle regioni italiane dell’area Nord-Ovest non piove in maniera significativa da dicembre 2021. Siamo oltre i 430 giorni di siccità.
Nell’ultimo mese, a Torino è caduto il 65% di pioggia in meno rispetto alla media, a Milano Malpensa circa il 50%. A destare preoccupazione è anche l’intero Bacino del Po, dove si evidenzia un deficit del 61%.
L’appello al Governo Meloni
Di fronte al quadro preoccupante, l’associazione ambientalista ha deciso di lanciare un appello al Governo Meloni, indicando le priorità per intraprendere una strategia idrica nazionale. L’ipotesi prevede interventi di breve, medio e lungo periodo che favoriscano l’adattamento ai cambiamenti climatici e consentano di ridurre da subito i prelievi di acqua, evitandone anche gli sprechi.
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Come spiega l’Associazione, infatti, a partire dai prossimi mesi, “la domanda di acqua per uso agricolo si aggiungerà agli attuali usi civili e industriali che sono già in sofferenza e il fabbisogno idrico nazionale sarà insostenibile rispetto alla reale disponibilità”.
La strategia idrica nazionale delineata da Legambiente
Secondo l’Associazione, sono otto i pilastri su cui poggiare la strategia idrica nazionale:
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- favorire la ricarica controllata della falda, facendo in modo che le sempre minori e più concentrate precipitazioni permangano più a lungo sul territorio invece di scorrere velocemente a valle fino al mare;
- prevedere l’obbligo di recupero delle acque piovane con l’installazione di sistemi di risparmio idrico e il recupero della permeabilità e attraverso misure di de-sealing in ambiente urbano. In agricoltura prevedendo laghetti e piccoli bacini;
- mettere in atto interventi strutturali per rendere efficiente il funzionamento del ciclo idrico integrato, permettere le riduzioni delle perdite di rete e completare gli interventi sulla depurazione;
- implementare il riuso delle acque reflue depurate in agricoltura adottando le modifiche normative necessarie;
- riconvertire il comparto agricolo verso colture meno idroesigenti e metodi irrigui più efficienti;
- utilizzare i Criteri Minimi Ambientali nel campo dell’edilizia per ridurre gli sprechi;
- favorire il riutilizzo dell’acqua nei cicli industriali in modo da ridurre anche gli scarichi inquinanti;
- introdurre misure di incentivazione e defiscalizzazione in tema idrico, come avviene per gli interventi di efficientamento energetico, per tutti gli usi e per tutti i settori coinvolti.
Come puntualizzato da Legambiente, l’adozione di una strategia idrica non è più rimandabile in Italia e costituisce un punto essenziale a supporto della transizione ecologica. Ci auguriamo che il nostro Governo accolga l’invito.