Giornata mondiale di Fibonacci

La Giornata mondiale di Fibonacci, grande matematico italiano

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La Giornata mondiale di Fibonacci, grande matematico italiano ultima modifica: 2022-11-23T00:01:38+01:00 da Francesca Danila Toscano
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Oggi, 23 novembre, è la Giornata mondiale di Fibonacci o Fibonacci Day in cui si ricorda uno dei matematici più influenti del Medioevo

Uno, Uno, Due, Tre: sono i primi quattro numeri della più famosa sequenza matematica, quella di Fibonacci, in cui ogni numero è dato dalla somma dei due precedenti. Oggi, 23 novembre, 11/23 nella notazione americana, è la Giornata mondiale di Fibonacci, per ricordare uno dei più importanti matematici della storia, colui a cui dobbiamo l’introduzione dei numeri che usiamo oggi, tra cui lo zero.

“Dagli ananas alle conchiglie del nautilus passando per il Partenone e l’uomo Vitruviano di Leonardo: la successione di Fibonacci la possiamo identificare in moltissimi settori, della natura e non solo”, ha spiegato Luca Balletti, dell’Unità Comunicazione e Relazioni con il Pubblico del Consiglio Nazionale dele Ricerche (Cnr). Poco noto al grande pubblico ma fondamentale per la storia della matematica, infatti, al matematico italiano, in particolare con la pubblicazione del Liber abbaci, si deve l’introduzione in Europa delle nove cifre ‘indiane’, o arabe, e il segno “0” la cui adozione fu inizialmente osteggiata ma poi si diffuse gradualmente fino a rivoluzionare completamente la matematica.

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Conosciamo meglio Fibonacci

Leonardo Fibonacci nacque a Pisa nel 1175, si interessò alla matematica da giovane seguendo il padre che era il rappresentante dei mercanti pisani nella città portuale di Bejaia, in Cabilia, una regione dell’attuale Algeria. Oltre alla matematica, Fibonacci si appassionò anche alla geometria e all’algebra araba, studiando sia le teorie dei più grandi matematici del tempo sia ideandone di proprie. Un esempio è la sezione aurea, una sintesi tra arte e architettura, una divina proporzione che ritroviamo nelle statue armoniose di Fidia e anche nell’Uomo vitruviano di Leonardo.

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Fibonacci in natura e in arte

La proporzione divina scoperta da Leonardo Fibonacci è evidente sin dai tempi più antichi, usata per ottenere una dimensione armonica delle cose, e presente anche in natura. Alla base vi sono i frattali ossia figure geometriche nelle quali un motivo identico si ripete in ogni direzione e in scala sempre più ridotta, e dunque ad ogni ingrandimento della figura compaiono motivi uguali e ricorrenti.

Nel regno vegetale la serie di Fibonacci la troviamo nell’ordinamento delle foglie su un ramo e dei semi o stami di alcuni fiori. Una successione dall’andamento rotatorio che genera una forma elicoidale immaginaria, ogni foglia o seme si posizionerà sempre allineata alla prima facendo nascere un una figura geometrica che si ripete.

In arte e architettura il rapporto aureo è presente all’interno della Piramide di Cheope, tra il semilato della piramide e l’altezza della facciata triangolare costruibile sulla stessa, nel Partenone, ma anche in dipinti come la Gioconda.

A Fibonacci si accosta perciò il merito della scoperta di un rapporto matematico indissolubile tra i numeri, l’armonia della natura, l’arte e l’universo.

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Calabrese di nascita e Romana di adozione, biologa ambientale con la passione per la bioetica. Mediatore museale presso il Museo Civico di Zoologia di Roma. Sensibile alle tematiche ambientali e al benessere animale si occupa da anni di divulgazione scientifica collaborando anche con diversi magazine on line. Sempre in continuo movimento, adora viaggiare senza separarsi mai dalla sua cagnolina.

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