L’8 settembre 2022 la regina Elisabetta II si è spenta a Balmoral. La ricordiamo qui per il suo spirito green ed alcune delle sue scelte più ambientaliste.
L’8 settembre 2022, nel pomeriggio, la regina Elisabetta II si è spenta all’età di 96 anni nella dimora di Balmoral, in Scozia. Tutti la ricordano per la sua iconica presenza che ha attraversato la storia, per il suo temperamento british e per i suoi colorati completi, ma pochi conoscono il suo spirito ecologico. Ricordiamo qui la regina per alcune delle sue iniziative a favore dell’ambiente.
Il giardino di Buckingham Palace
Dietro ai cancelli di Buckingham Palace si nasconde un’oasi verde estesa su 17 ettari. Una volta l’anno viene aperta al pubblico, su invito, per i famosi party in giardino, cari alla regina. Si tratta del più grande giardino privato di Londra, dove vivono 325 specie di piante selvatiche, oltre mille alberi (tra cui 98 platani e 85 specie diverse di quercia) e una trentina di specie di uccelli nidificanti. Inoltre, in un roseto c’è un piccolo giardino di erbe aromatiche usate per dare vita al noto “gin della regina“, distillato e ottenuto con verbena di limone, bacche di biancospino e foglie di gelso raccolti a mano.
In mezzo ai giardini c’è un grande lago dove c’è una piccola isola. All’interno dell’isola sono collocate quattro arnie di apis mellifera. È proprio grazie all’opera di queste api se i cuochi di Buckingham Palace hanno sempre a disposizione una scorta di miele a chilometro zero. La produzione arriva a circa duecento vasetti all’anno. Di questi segreti della Corona ne tratta il libro “Buckingham Palace: A Royal Garden book“, edito da Royale Collection Trust e scritto da Claire Masset, ex Gardens Editor della rivista The English Garden, con l’aiuto di Mark Lane, capo giardiniere reale.
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La regina Elisabetta II non usava pellicce
Negli ultimi anni della sua vita, la regina Elisabetta ha abbandonato l’uso di pellicce animali. “Se sua maestà dovrà partecipare a un evento in un clima particolarmente rigido, dal 2019 in poi si farà uso delle pellicce sintetiche per assicurarsi che stia al caldo”. Così aveva scritto Angela Kelly, sua amica e stylist per un quarto di secolo. Gli animalisti, felici per questo annuncio, avevano colto l’occasione per esortare il governo inglese ad arrivare anche a bandire la vera e propria produzione e vendita di pellicce animali.
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Buckingham Palace senza sprechi energetici
Da decenni girano voci sull’attitudine anti-spreco della regina. Uomini di corte hanno sostenuto che ogni sera la regina facesse il giro di Buckingham Palace per spegnere tutte le luci nelle stanze vuote. O addirittura, i biografi di corte assicurano che, le giornate di Natale, Elisabetta facesse raccogliere la carta da regali per poi riutilizzarla. Non sapremo mai se queste voci siano davvero veritiere, tuttavia di iniziative antispreco ne sono state portate avanti.
Buckingham Palace ricava il 40 per cento dell’energia elettrica da due turbine idroelettriche nel Tamigi. Da qualche anno, le vecchie lampadine a incandescenza sono state sostituite dai led e i consumi sono monitorati da contatori intelligenti. Inoltre, per quanto riguarda gli spostamenti, la Royal Family dispone di una flotta di auto ibride. Un modo per risparmiare dove si può, visto che risulta più difficile risparmiare sulle 3.344 tonnellate di CO2 che la famiglia reale spende ogni anno per i suoi viaggi ufficiali, spesso a bordo di jet privati.
La regina Elisabetta rimarrà per sempre un’icona del Novecento ed una figura istituzionale reale che difficilmente potrà essere sostituita in questa epoca contemporanea.
