La rigenerazione dell’oro e dei gioielli in generale presenta numerosi vantaggi oltre a quelli ambientali ed economici. Scopriamo perché
Alcuni sono i migliori amici di una ragazza, altri sono per sempre: comunque la si metta, siano essi simbolo di vanità o di legame eterno, i gioielli più preziosi assumono un grandissimo valore agli occhi di chiunque si intenda di bellezza, e non solo. Infatti, non tutti sanno che, al di là dell’idea di oggetto prezioso e di estrema gradevolezza estetica, un gioiello rappresenta un investimento che garantisce la possibilità di congelare il proprio denaro in vista di un riutilizzo in futuro.
Se a questa importante proprietà dell’oro e dei beni preziosi più in generale si somma la possibilità di riutilizzarli, dopo precise operazioni di pulitura e rifinitura, il vantaggio è subito garantito. Tra le delicate procedure necessarie a rigenerare oro e gioielli, spicca il metodo di rigenerazione dell’oro firmato, ideale per riportare i preziosi al loro originario splendore, con un processo a doppia sterilizzazione elaborato e registrato grazie all’esperienza di una famosa gioielleria romana che ha fatto dei gioielli rigenerati la sua mission.
Rigenerare gioielli aiuta l’ambiente
È un dato di fatto: l’intera economia sta seguendo una tendenza sempre più green e, come si può immaginare, le compravendite di oro e gioielli non sono da meno. In questo senso, la scelta di rigenerare gioielli preziosi si rivela estremamente valida e di tendenza, proprio perché segue le regole del ricondizionamento proprie di altri importanti settori: tra questi, un esempio su tutti è costituito dal mondo hi-tech.
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L’idea alla base della rigenerazione è quella di partire da un materiale che è già stato precedentemente lavorato e trattato: da questo assunto deriva la possibilità di saltare, perché già effettuati in passato, diversi processi di lavorazione, con conseguente risparmio di energia e, dunque, riduzione dell’inquinamento legato alle varie procedure.
Da questo ragionamento, deriva necessariamente una maggiore responsabilità etica da parte di quei compro oro e di quegli orafi che si dedicano alle procedure di rigenerazione, poiché mettono al centro la sostenibilità ambientale, in perfetto accordo alla linea ecosostenibile seguita dai principali campi dell’economia contemporanea. Vale la pena poi ricordare che il processo di rigenerazione, ben più sofisticato di quello del comune riciclo, pur essendogli assimilabile, porta a risultati estremamente validi per pregio e ricercatezza: in breve, la rigenerazione porta alla rielaborazione di gioielli di estrema qualità, che nulla hanno da invidiare ai risultati dei primi processi di creazione.
La rigenerazione come investimento
L’idea di fondo di un processo di rigenerazione è quella di recuperare un gioiello per poi rivenderlo come nuovo, sempre tenendo presente, tuttavia, che il prezioso in realtà non è stato appena creato: da qui, la possibilità per i clienti di accedere ai gioielli rigenerati a un prezzo considerevolmente più basso rispetto alle loro versioni appena lavorate.
Va da sé, un processo simile non può che essere estremamente delicato e richiedere delle conoscenze specifiche che, tuttavia, spesso non bastano a rielaborare tutti i gioielli presentati agli orafi professionisti. Una rapida stima, infatti, permette di affermare che soltanto il 10% dei gioielli possa essere correttamente rigenerato, perché il processo di ricondizionamento prevede che i preziosi possiedano delle caratteristiche specifiche.
Una delle principali caratteristiche del gioiello da rigenerare deve essere l’assenza di difetti strutturali o di danni evidenti: nel primo caso, infatti, una struttura già compromessa potrebbe rendere pericoloso il processo per l’integrità del gioiello stesso; nel secondo, invece, la rigenerazione potrebbe richiedere passaggi aggiuntivi, potenzialmente inquinanti, che farebbero perdere alla lavorazione i suoi vantaggi in termini di costo ed ecosostenibilità.
Infine, è fondamentale che i marchi di produzione siano ben visibili: questo punto è essenziale per garantire la qualità del prodotto, anche dopo la rielaborazione, indipendentemente dalla pratica di rigenerazione adottata; tuttavia, spesso l’usura ed eventuali danni finiscono per coprire questi stessi marchi, rendendo difficile la soddisfazione di quest’ultima condizione.
Il processo di rigenerazione dell’oro
Nel campo della rigenerazione preziosi, l’esperienza di questa gioielleria a Roma si è rivelata fondamentale, in tutta Italia, per l’elaborazione di una delle best practice più efficaci: il metodo a doppia sterilizzazione.
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Il processo, come si può intuire, è articolato in diverse fasi, di cui due dedicate alla sterilizzazione del gioiello: la prima sterilizzazione avviene all’interno di un contenitore con acqua e liquido igienizzante, portati a ebollizione per rimuovere facilmente le principali impurità che il prezioso potrebbe presentare al momento della rigenerazione. Una volta ammorbidite queste impurità, è semplice rimuoverle con strumenti specifici, quali appositi spazzolini pensati per penetrare in ogni angolo o anfratto.
Il secondo step prevede un lavaggio in una lavatrice a ultrasuoni, dove il gioiello è immerso in un liquido detergente alla temperatura massima di 70° C, per una pulizia tanto approfondita da dare l’impressione che il prezioso sia appena stato lavorato e messo in vendita.
Tra questa fase e la seconda sterilizzazione, si collocano un’attenta ispezione da parte di un orafo professionista e una rifinitura volta a rimettere completamente a nuovo il gioiello: lucidatura e rodiatura, rispettivamente per rigenerare oro giallo e oro bianco, sono funzionali a rimuovere opacità e ridare splendore al prezioso, che quindi potrà essere sottoposto, finalmente, alla seconda procedura di sterilizzazione. In questo caso, basteranno 30 minuti sotto una lampa a raggi UV per completare la rigenerazione del gioiello, perfettamente igienizzato e rimesso a nuovo.
