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Giornata Mondiale dell’epatite, conoscere e prevenire la malattia

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Giornata Mondiale dell’epatite, conoscere e prevenire la malattia ultima modifica: 2022-07-28T00:01:50+02:00 da Francesca Danila Toscano
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Oggi, 28 luglio, è la Giornata Mondiale dell’epatite, per aumentare la consapevolezza verso questa malattia e favorirne la prevenzione

Come ogni 28 di luglio, si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’epatite. La ricorrenza è stata istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Nello stesso giorno cade la nascita di Baruch Blumberg (1925-2011), biochimico statunitense e premio Nobel per aver scoperto il virus dell’epatite B e sviluppato il primo vaccino.

Questa giornata è un’importante occasione per riflettere e soprattutto per divulgare informazioni su una patologia ancora oggi largamente sconosciuta.

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Qualche dato da sapere per questa Giornata Mondiale dell’epatite

Sebbene si calcoli che nel mondo siano 400 milioni le persone colpite da epatite, la percentuale dei soggetti ignari di aver contratto l’infezione è del 95%.

Il 1° luglio scorso, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e l’OMS Europa hanno pubblicato il nuovo rapporto congiunto “Joint ECDC-WHO/Europe Hepatitis of Unknown Origin in Children Surveillance Bulletin” che fornisce un quadro sui casi di epatite acuta a eziologia sconosciuta in età pediatrica riportati attraverso il sistema di sorveglianza europea (TESSy, The European Surveillance System). Dai dati emerge che, al 30 giugno 2022, in Europa sono 473 i casi segnalati in bambini di età pari o inferiore a 16 anni, uno mortale. Di questi 473 casi, il 76,1% sono bambini con 5, o meno, anni di età.

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Conosciamo meglio questa malattia

Per epatite virale si fa riferimento a un gruppo di malattie infettive, provocate da 5 differenti virus (A, B, C, D e E), che si manifestano come un’infiammazione del fegato le cui conseguenze possono essere anche gravi, come la cirrosi, la fibrosi e il cancro. Nella maggior parte dei casi le epatiti sono di origine virale, ma il contagio può avvenire anche a causa di malattie autoimmuni, per via sessuale, tramite sangue infetto o per l’abuso di alcool e sostanze stupefacenti.

Secondo l’OMS ogni anno 1,45 milioni di persone muoiono di epatite B e C. Su questi due virus, l’OMS vuole richiamare l’attenzione di governi e società civile, affinché si attivino per diffondere maggiore conoscenza sulla malattia e adottare misure preventive. Fra queste, lo screening per accertare qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti usati nelle trasfusione, aumentando l’accesso ai test diagnostici e facilitando, per i malati, quello ai trattamenti.

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L’epatite e i vaccini

Un vaccino antiepatite B è disponibile da qualche tempo. Dal 2014, sono ben 184 i paesi che hanno deciso di inserirlo nei loro programmi di vaccinazione. La percentuale dei bambini che, ad oggi, lo ha ricevuto è arrivata all’82%. Sono dati incoraggianti, se pensiamo che i paesi aderenti alla deliberazione con cui, nel 1992, l’Assemblea Mondiale della Sanità raccomandava questa vaccinazione furono solamente 31.

Sebbene non sia stato ancora sviluppato alcun vaccino, anche contro l’epatite C sono stati compiuti, negli ultimi anni, enormi progressi. L’introduzione dei nuovi farmaci, per via orale, ha apportato benefici clinici mai raggiunti prima per questa patologia, fino all’eradicazione del virus.

[Foto di Freepik]

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Calabrese di nascita e Romana di adozione, biologa ambientale con la passione per la bioetica. Mediatore museale presso il Museo Civico di Zoologia di Roma. Sensibile alle tematiche ambientali e al benessere animale si occupa da anni di divulgazione scientifica collaborando anche con diversi magazine on line. Sempre in continuo movimento, adora viaggiare senza separarsi mai dalla sua cagnolina.

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