La parola d’ordine degli ultimi anni è senza dubbio rapidità, lo sa bene la logistica ultimo miglio che sta crescendo vertiginosamente.
La pandemia, di fatto, ha dato una spinta esponenziale alle vendite online, portandoci di contro a dover fare i conti con le conseguenze di queste scelte. Un incremento, dunque, che porta con sé nuovi interrogativi connessi alla ricerca delle migliori pratiche per contrastare le emissioni di Co2.
Ogni anno, nelle 100 città più popolose al mondo, i veicoli dei corrieri producono 19 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Numeri da capogiro che non tengono conto dell’impatto sul consumo del suolo e della congestione del traffico, altri aspetti particolarmente preoccupanti. Ma, se il commercio elettronico promette nuove frontiere e inattesi sviluppi, è arrivato il momento di fare i conti con la gestione dei trasporti.
Consegne a domicilio: un trend in forte crescita
Si stima che, nel 2030, i mezzi che effettueranno consegne a domicilio cresceranno di quasi il 40% e che, entro il 2050, sarà il settore dei trasporti a incidere maggiormente sul cambiamento climatico. A sottolinearlo è il World Economic Forum, andandosi ad aggiungere alle innumerevoli ricerche scientifiche che lanciano un vero e proprio grido d’allarme ai grandi colossi mondiali degli ecommerce.
Particolarmente amata è la consegna immediata (quella che avviene entro le 24 ore), mentre sempre meno apprezzata è quella differita (la quale necessita di qualche giorno). Questa preferenza si è tradotta in una crescita della istantanea del 17% ogni anno. Dunque, il nuovo consumatore ama sempre di più fare acquisti restando comodamente seduto sul proprio divano e, soprattutto, non è propenso ad attendere.
Logistica ultimo miglio: il futuro è l’elettrico
La richiesta di consegne a domicilio super veloci è in forte crescita e le previsioni non annunciano cambi di rotta. La gestione corretta della logistica ultimo miglio si rivela, dunque, sempre più strategica per la lotta all’inquinamento. Si stima che, entro il 2030, il livello di crescita dell’ultimo miglio dovrebbe attestarsi attorno al 78%. Nello stesso periodo, si prevede un ulteriore aumento dell’urbanizzazione, portando a 60 la percentuale della popolazione che vive in città.
Tutto ciò si tradurrà inevitabilmente in una maggiore congestione e un maggior inquinamento atmosferico, per cui l’unica vera soluzione è affidarsi alle novità tecnologiche che sono a disposizione. Per una mobilità davvero sostenibile e a impatto zero, è necessario adottare una serie di misure urgenti.
Tra le più efficaci vi sono, senza dubbio, i veicoli elettrici con noleggio a lungo termine. Perché il noleggio furgoni elettrici significa riuscire a ottenere velocemente una serie di vantaggi, come ad esempio bassi consumi, bassi costi di gestione e un basso impatto atmosferico. Se si uniscono la manutenzione ordinaria e straordinaria al periodico e completo rinnovo del parco mezzi, diventa possibile dar vita a un sistema di trasporto davvero sostenibile.
Cambiamento climatico, possiamo salvare il pianeta con sei piccole azioni
Non di poca importanza per chi ha un’azienda, inoltre, è la possibilità di avere sempre a disposizione dei veicoli sostitutivi in caso di guasti, consentendo di portare sempre a termine i propri impegni professionali. Una scelta che, andandosi ad allineare a un desiderio green sempre più forte, provoca anche un importante ritorno di immagine del brand. Non sono da meno i vantaggi fiscali del noleggio a lungo termine: la deducibilità e la detrazione per questi veicoli è pari al 100%, sia rispetto al costo che all’IVA. Un investimento facile da pianificare, grazie a costi fissi sempre uguali per tutta la durata del contratto. La formula che non prevede alcun riscatto moltiplica la convenienza dell’opzione, la quale consente di poter interrompere o continuare a usufruire del servizio di noleggio senza dover fare nessun esborso extra.
Obiettivo neutralità climatica
Il Consiglio Europeo ha stabilito la necessità di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ma nel frattempo si è reso necessario un obiettivo intermedio. Entro il 2030 la riduzione delle emissioni di gas serra dovrà aggirarsi almeno al 55% rispetto ai livelli del 1990. Un’urgenza che non fa altro che sottolineare la veridicità dei dati allarmanti che giungono da più parti. Affinché sia possibile bandire completamente veicoli inquinanti dal 2050, è necessario che – nel più breve tempo possibile – quelli a emissioni zero crescano velocemente. Con la consapevolezza che, oltre alle tecnologie pulite dei veicoli, sia necessario anche andare a modificare la gestione dei magazzini.
