Dal 31 marzo al 23 luglio 2022 si terrà la mostra Nests in Milan di Tadashi Kawamata. Nidi giganti in legno approdano sulle facciate di alcuni palazzi di Milano. Ecco dove trovarli e quali significati nascondono
Enormi nidi composti dalla sovrapposizione di molte assi di legno l’una sull’altra che si stanziano prepotentemente sulle facciate di alcuni palazzi di Milano. Questo è l’aspetto delle ultime opere che l’artista giapponese Tadashi Kawamata ha realizzato in occasione della mostra Nests in Milan, curata da Antonella Soldaini.
Esse sono installazioni di notevoli dimensioni che creano un netto contrasto con le pareti che le supportano. Questi particolari elementi le rendono ben visibili a tutti e riconoscibili anche in lontananza.
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Dove e quando osservare queste opere d’arte
Nello specifico, questo tipo di creazioni non sono una novità per l’autore originario di Hokkaido che deve la sua fama a lavori simili realizzati precedentemente in molte città del mondo.
Dal palo della luce a Bonn nel 2007, alla facciata del Centre Georges Pompidou a Parigi nel 2010, fino alla facciata di Palazzo Strozzi a Firenze nel 2013 e molte altre ancora.
Ma quest’anno, Milano è la metropoli prescelta per l’esposizione. Infatti sarà possibile ammirare le sue opere in quattro precisi punti del capoluogo lombardo: all’esterno della Building Gallery, che ha contribuito alla promozione della mostra, al Grand Hotel et de Milan, al Centro Congressi Fondazione Cariplo e al Palazzo di Brera, sul Cortile della Magnolia.
D’altro canto, dal punto di vista temporale, Nests in Milan si protrarrà dal 31 marzo al 23 luglio 2022.
Ma che cosa rappresentano e quali significati si celano all’interno di questi nidi giganti?
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Interagire con lo spazio urbano e non solo
La mostra Nests in Milan contiene in sé molteplici significati, alcuni più superficiali, mentre altri decisamente più profondi.
Si tratta di opere che non solo interagiscono con lo spazio urbano che le circonda, ma con esso instaurano un vero e proprio dialogo, se non una aperta discussione.
Da un lato le tradizionali e conosciute facciate dei palazzi di Milano, dall’altro questi nuovi nidi simili a griglie inestricabili.
Una composizione che appare quasi scoordinata e priva di una pianificazione iniziale, il che porta allo sviluppo di riflessioni nello spettatore che si interroga sui motivi e sui messaggi che tali lavori intendono mandare.
Per l’appunto, questa costruzione innesca notevoli trasformazioni nel modo di percepire e di guardare lo spazio urbano e architettonico intorno a noi.
Viviamo in questi luoghi e camminiamo sulle strade adiacenti a questi edifici, senza però riuscire ad avvertirli concretamente. Ed è proprio questo quello che fanno le opere di Kawamata: la loro connessione con il contesto umano e sociale suscita nel pubblico pensieri ed osservazioni sull’ambiente in cui è immerso. È un invito a fermarsi un momento e a riflettere.
Ma questo non è l’unico significato delle opere realizzate da questo talentuoso artista.

Nests in Milan, l’importanza del nido
Anche il tema ricorrente della forma del nido non è casuale. Infatti esso rappresenta un rifugio che è necessario costruire sia per gli animali che per gli esseri umani.
È un luogo protetto e sicuro in cui potersi riparare dalle avversità, proprio come i nidi delle rondini sotto i balconi. E come tale, ad un primo sguardo appare leggero e fragile, ma in realtà è molto resistente e stabile.
Quest’idea di solidità viene anche conferita dal materiale impiegato, cioè il legno. L’uso di tale materia prima è tanto importante quanto significativo.
Infatti, al termine dell’esposizione si metterà in atto un’operazione di riciclo del medesimo. In altre parole, alla chiusura della mostra, il legno utilizzato per costruire questi nidi verrà destinato ad un nuovo impiego.
[Immagini dal profilo Instagram @tadashi.kawamata]
