Energia eolica, il Consiglio dei ministri ha sbloccato sei parchi eolici che una volta realizzati assicureranno una potenza pari a 418 MW.
Energia eolica, il Consiglio dei ministri ha sbloccato sei parchi eolici che assicureranno una potenza pari a 418 MW. In questo modo, l’Italia fa fronte alla crisi dell’energia alimentata dalla guerra in Ucraina.
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Nel dettaglio, si tratta di quattro nuovi progetti di impianti eolici:
- impianto eolico nel comune di Castelluccio dei Sauri (FG) – 43,2 MW;
- impianto eolico “Salice – La Paduletta” nei comuni di Cerignola e Orta Nuova (FG) – 58,5 MW;
- impianto eolico nel comune di Sant’Agata di Puglia (FG) – 39,6 MW;
- impianto eolico “Montaratro”, nel comune di Troia (FG) – 121,9 MW:
A questi, si deve aggiungere il potenziamento del parco eolico “Nulvi Ploaghe” a Sassari (121,5 MW) e la proroga del parco eolico nel Comune di Tricarico (Matera) da 33 MW.
Questi sei parchi eolici si aggiungono ai due sbloccati dal Consiglio dei ministri lo scorso 18 febbraio.
Si tratta degli impianti in provincia di Potenza, a Melfi (34 MW) e a Genzano di Lucania e Banzi (31,5 MW). Il tutto complessivamente per una potenza di 65,5 MW da fonti rinnovabili.
Il Mite, inoltre, precisa che a partire dalla fine del 2021 sono stati sbloccati impianti di energia per una potenza totale di 1407,3 MW (1,407 GW) da fonti rinnovabili.
Per comprendere la portata di questa “accelerazione” bisogna ricordare che l’Italia dovrà installare 80 GigaWatt di rinnovabili entro il 2030 per essere in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione.
Dunque, si tratta di circa 10 GigaWatt all’anno per i prossimi otto anni.
La voce di Legambiente
Legambiente sottolinea che se l’Italia avesse investito con maggior coraggio sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, oggi non sarebbe così sotto scacco del gas russo.
Oltretutto, l’Italia non sarebbe nemmeno così dipendente dalle fonti fossili.
Queste le parole di Stefano Ciani, presidente di Legambiente: “L’Italia può fare anche meglio mettendo in campo un cambiamento strutturale raccogliendo immediatamente la proposta lanciata da Elettricità Futura di Confindustria di autorizzare entro l’estate nuovi 60 GW di rinnovabili da realizzare nei prossimi 3 anni, ciò permetterebbe di ridurre i costi in bolletta del 30% ma anche il fabbisogno di gas russo si ridurrebbe al 7%, quantità su cui è facile trovare soluzioni alternative”.
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