Amazzonia, la foresta pluviale potrebbe essere vicina a un punto di non ritorno. L’allarme arriva da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Climate Change.
Amazzonia, la foresta pluviale è minacciata da fenomeni come la deforestazione e il cambiamento climatico. Fenomeni che potrebbero aver spinto l’Amazzonia a un punto di non ritorno. Questo è l’allarmante risultato che emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, condotto dagli scienziati dell’Università tecnica di Monaco e del Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK).
Deforestazione, l’Unione Europea vuole vietare il commercio dei prodotti che la causano
I ricercatori, attraverso analisi e dati di immagini satellitari, hanno evidenziato come dagli inizi degli anni 2000 a oggi in oltre il 75% della foresta in Amazzonia siano stati registrati segni di perdita di resilienza.
L’Amazzonia, dunque, ha un minor tasso di ricrescita e una minor capacità di ritornare alle condizioni precedenti. Questi, purtroppo, sono dei chiari segnali di una futura “savanizzazione” della foresta pluviale.
“Vediamo una resilienza della foresta pluviale in continua diminuzione dall’inizio degli anni 2000, ma non possiamo dire quando potrebbe verificarsi una potenziale transizione dalla foresta pluviale alla savana“ ha spiegato Niklas Boers, del Politecnico di Monaco.
A ridurre sempre più i margini di resistenza, come anticipato, sono fenomeni come il disboscamento, gli incendi e i cambiamenti climatici.
La Foresta pluviale amazzonica è molto importante poiché “influenza fortemente le precipitazioni in tutto il Sud America attraverso la sua enorme evapotraspirazione (ossia la quantità d’acqua che dal terreno passa nell’aria sotto forma di vapore) e immagazzina enormi quantità di carbonio che potrebbero essere rilasciate come gas serra“, spiega Boers.
La resilienza si sta perdendo più rapidamente nelle regioni con meno precipitazioni e nelle aree della foresta pluviale più vicine all‘attività umana.
Niklas Boers ha anche dichiarato: “Il nostro lavoro mostra che l’Amazzonia si sta avvicinando a un punto critico, ma allo stesso tempo suggerisce che abbiamo ancora modo di agire. Possiamo e dobbiamo intervenire per invertire queste dinamiche”.
[Photo by Maksym Diachenko on Unsplash]
