Allarme processionarie in Trentino Alto Adige, l’infestazione di quest’anno è una delle più gravi mai registrate. Necessario l’intervento delle autorità per limitare i danni
La primavera sta arrivando e con essa le giornate diventano più luminose e calde. Ed è proprio l’aumento delle temperature di quest’ultimo periodo la causa principale dell’accelerazione dell’infestazione della processionaria.
Un processo la cui gravità non è di certo ignota agli esperti, i quali sono comunque rimasti molto colpiti dalle dimensioni che sta assumendo quest’anno. Si tratterebbe di una delle più gravi invasioni degli ultimi 10 anni.
In particolare, le aree più colpite sono i boschi di pini del Trentino Alto Adige. In tali zone, la situazione è tal punto critica da richiedere un intervento immediato e diretto per contenere l’espansione di questi bruchi.
Ma perché la processionaria è tanto pericolosa? E quali sono le soluzioni individuate dalle autorità competenti per fronteggiare il fenomeno? Analizziamo quindi di seguito più nel dettaglio le risposte a questi due fondamentali quesiti.
SOS processionaria: conoscere per prevenire
Una presenza ingombrante e pericolosa
Agli appassionati di trekking e di escursioni sarà sicuramente già capitato di incontrare sul proprio cammino la processionaria, un particolare animale molto diffuso in Europa.
Essa rientra nella famiglia dei lepidotteri, cioè di quegli insetti noti come farfalle e falene. Ma a discapito dell’immaginario comune che vede queste creature come innocue ed inoffensive, nello specifico tale specie presenta delle caratteristiche piuttosto singolari.
In particolare, è lo stato larvale della processionaria a preoccupare gli studiosi. Infatti, è il bruco la fonte principale di problemi non solo per l’ambiente, ma anche per l’uomo e gli altri animali.
Durante l’inverno, le larve di processionaria nidificano sugli alberi formando dei “bozzoli” bianchi ben visibili anche da terra. Ma è con l’arrivo delle stagioni più calde che la situazione si aggrava.
Rischi per l’ambiente
Con il giungere della primavera, gli insetti riprendono le loro attività che consistono principalmente nel divorare il fogliame delle piante, in particolare gli aghi dei pini di cui sono ghiotti.
Gli scienziati hanno studiato come la loro voracità sia strettamente collegata all’aumento progressivo delle temperature.
Un dato terrificante per l’ambiente e la natura. Infatti, se il fenomeno non fosse tenuto sotto controllo, molte foreste potrebbero scomparire a causa di queste creature fameliche.
Rischi per l’uomo e per gli altri animali
Tuttavia, la processionaria non danneggia unicamente gli ecosistemi dei boschi, ma può essere pericolosa anche per le persone e per altri animali, come ad esempio i cani.
È la peluria urticante che ricopre il corpo del bruco ad essere l’elemento da cui bisogna guardarsi con attenzione. Infatti, se questo suo sistema difensivo entrasse in contatto con la pelle provocherebbe reazioni allergiche o anche eruzioni cutanee dolorose.
Per non parlare del caso in cui venisse inalato. In tale circostanza potrebbero manifestarsi difficoltà respiratorie per le quali è necessario consultare immediatamente un medico.
Inoltre, anche i nostri amici a quattro zampe potrebbero incontrare quest’insetto tra un fiuto e l’altro. I rischi per la loro salute sarebbero ugualmente elevati. Di conseguenza, nella malaugurata possibilità che ciò accada, è bene contattare subito il proprio veterinario.
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Bacillus thuringiensis, un preparato biologico per contrastare l’infestazione della processionaria
È l’assessore provinciale responsabile per le foreste Arnold Schuler a lanciare l’allarme per la gravità della situazione in atto.
L’andamento dell’invasione della processionaria, specialmente nei territori del Trentino Alto Adige, sta assumendo dimensioni sempre più critiche. Infatti, dato il gran numero di individui esistenti attualmente, le probabilità di imbattersi in esso sono molte elevate, soprattutto per gli amanti delle passeggiate nei boschi. È proprio in quelle zone che le larve, dopo aver divorato il fogliame degli alberi, si spostano verso terra e si radunano in colonne di bruchi, diretti verso una nuova fonte di cibo.
Queste lunghe file indiane di processionarie possono essere molto pericolose sia per le persone che per gli animali. Per questo motivo si richiedono immediate iniziative volte a contenere la diffusione e l’espansione di tale insetto. A tal riguardo le autorità competenti hanno proposto soluzioni di breve e di lungo periodo.
Appartiene al primo caso l’ideazione e la produzione di un preparato biologico, letale esclusivamente per queste creature: il Bacillus thuringiensis. Esso verrà sparso sulle aree colpite dall’infestazione, senza provocare alcun danno agli altri esseri viventi.
Invece, un altro rimedio, che però richiede decisamente più tempo per essere attuato, è quello di diversificare le foreste di pino mescolandole con altri alberi. In questo modo si limiterebbe l’alimentazione base dell’animale, riducendo drasticamente il numero degli individui di tale specie e limitando di conseguenza l’infestazione della processionaria negli anni a seguire.
Pertanto, è sicuramente meglio evitare escursioni o gite nei luoghi popolati da questi insetti. Una piacevole giornata nel verde potrebbe trasformarsi in una sgradevole esperienza per voi e per i vostri animali. Non fatevi ingannare dall’aspetto mansueto di questi bruchi, sono tutt’altro che docili e indifesi!