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Tetepare, l’isola incontaminata a misura di conservazione per le tartarughe marine

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Tetepare, l’isola incontaminata a misura di conservazione per le tartarughe marine ultima modifica: 2022-03-07T14:05:09+01:00 da Francesca Danila Toscano
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Tetepare nell’area occidentale delle Salomone è un gigante paradiso per le tartarughe marine. L’isola è una magnifica foresta pluviale primaria, con risorse marine incontaminate dalla mano dell’uomo

Tetepare è una delle 900 isole dell’arcipelago delle Solomon situate all’interno del Triangolo dei Coralli, area nota anche come “Amazzonia dei mari”. Questa eco-regione è patrimonio mondiale di biodiversità marina grazie alle oltre duemila specie di pesci che vi nuotano, ai coralli e a 6 delle 7 specie di tartarughe marine a oggi conosciute.

Un paradiso di biodiversità

Su Tetepare sono state censite 76 specie di uccelli, 25 di rettili, 6 di rane e 13 di mammiferi, comprese specie rare ed endemiche di uccelli e pipistrelli. Una straordinaria varietà di piante e animali abita i 120 chilometri quadrati di foresta pluviale dell’isola. Il lavoro degli scienziati è in continuo aumento e si stanno ancora scoprendo nuove specie. Negli ultimi anni, i ricercatori hanno individuato tre nuove specie di pesci, un nuovo genere di pesci e una nuova famiglia di pesci nei fiumi d’acqua dolce della foresta.

I discendenti degli abitanti originari attualmente vivono in comunità dislocate su isole adiacenti e sono riconosciuti dalla legge delle Isole Salomone come proprietari e amministratori di queste risorse. Hanno fondato la Tetepare Descendants’ Association (TDA), la più grande associazione di proprietari terrieri delle Isole Salomone, per cercare di attuare misure di conservazione per le molteplici specie.

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Una casa per le tartarughe marine

Tetepare e le aree adiacenti dell’isola di Rendova sono state identificate come un’importante area di nidificazione per la Tartaruga Liuto (Dermochelys Coriacea), con più di 100 nidi in pochi anni e fino a 35 nidi a Tetepare. Un terremoto significativo, nella provincia occidentale delle Isole Salomone nell’aprile 2007, causò smottamenti che seppellirono tra i detriti le spiagge di nidificazione della Tartaruga Liuto più importanti di Tetepare.

Da allora, l’attività di monitoraggio è divenuta basilare per determinare l’azione delle maree in corso sul ripristino delle spiagge e la successiva nidificazione delle tartarughe. L’isola ospita tre specie di tartarughe: oltre alla Tartaruga Liuto, è presente la Tartaruga Embricata (Eretmochelys Imbricata) e la Tartaruga Verde (Chelonia Mydas). Tutte e tre le specie di carapaci sono in via di estinzione, quindi l’ecosistema dell’isola è fondamentale per garantirne la conservazione e la riproduzione.

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Le tartarughe marine, una specie in via d’estinzione

I risvolti drammatici dell’inquinamento e della deturpazione dell’habitat mondiale si fanno costantemente sentire e vedere. Le tartarughe marine sono l’esempio lampante di come l’uomo sia capace di distruggere un ecosistema perfetto quale quello dei nostri mari.

La tartaruga marina comune è una specie diffusa sia nelle acque degli Oceani Atlantico, Indiano e Pacifico sia nel bacino del Mediterraneo e del Mar Nero. Ogni anno, circa centocinquantamila esemplari finiscono catturati negli strumenti utilizzati per la pesca nel solo Mediterraneo; di queste almeno 40mila non sopravvivono. Le minacce principali per questa specie sono le reti a strascico, gli ami, la cementificazione, l’inquinamento, il degrado delle coste e la presenza di plastica che soffoca questi poveri animali.

La Lista Rossa IUCN

La Lista Rossa IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) elenca molte specie in stato di pericolo e che si avviano verso la scomparsa dal nostro pianeta per colpa dell’incuria dell’uomo.

Per definizione le specie in pericolo sono quelle la cui popolazione è sotto i mille esemplari. In questa categoria si trova la Caretta Caretta, la tartaruga marina più comune del mar Mediterraneo, ma anche la Tartaruga Verde o Franca che vive nei mari tropicali e subtropicali, anche presente nel Mediterraneo lungo le coste italiane.

Ci sono altre specie a forte rischio come la Tartaruga di Kemp, la specie a maggior rischio di estinzione fra tutte le tartarughe marine. Con solo un migliaio di esemplari femmine in grado di nidificare la loro sopravvivenza è seriamente minacciata.

Nella Lista Rossa IUCN si fa largo anche la Tartaruga Liuto, la più grande tartaruga esistente al mondo. Anche la Tartaruga Embricata rischia l’estinzione a causa dell’impatto umano, alcune popolazioni si cibano delle loro uova. Vengono inoltre, spesso uccise per le loro carni e il loro guscio, o restano intrappolate nelle reti da pesca. La lista si allunga con la Testuggine Raggiata diffusa nel Madagascar.

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La TDA e il loro lavoro per il mantenimento delle tartarughe

Durante la stagione di nidificazione e schiusa da settembre ad aprile, i ranger della TDA lavorano a turni per sorvegliare le aree di riproduzione delle tartarughe. Trasferiscono i nidi in luoghi più sicuri, installano gabbie di protezione per proteggere le uova da predatori e accumulano dati su numero e dimensione delle uova, dimensione della covata e successo di cova delle specie di tartarughe presenti.

L’associazione si occupa anche di incentivi per la conservazione delle Tartarughe Liuto sulla vicina isola di Rendova, che accoglie molti membri della TDA. Questa iniziativa, gestita dallo staff della TDA, premia i membri della comunità per la segnalazione e la protezione dei nidi di tartarughe. Chi segnala una Tartaruga Liuto che nidifica o un nido attivo riceve un compenso monetario. Questo aumenta se il nido scoperto ha delle uova che si schiudono.

Solo con l’aiuto di tutti è possibile alzare i livelli di sorveglianza per mantenere la biodiversità.

Tetepare, l’isola incontaminata a misura di conservazione per le tartarughe marine ultima modifica: 2022-03-07T14:05:09+01:00 da Francesca Danila Toscano

Calabrese di nascita e Romana di adozione, biologa ambientale con la passione per la bioetica. Mediatore museale presso il Museo Civico di Zoologia di Roma. Sensibile alle tematiche ambientali e al benessere animale si occupa da anni di divulgazione scientifica collaborando anche con diversi magazine on line. Sempre in continuo movimento, adora viaggiare senza separarsi mai dalla sua cagnolina.

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