Si teme il disastro ambientale in Ucraina dopo i bombardamenti russi che hanno colpito depositi petroliferi e gasdotti; fiato sospeso anche per i siti di scorie nucleari.
Tra le terribili notizie che arrivano dall’Ucraina in questi giorni di guerra, c’è anche il timore di un disastro ambientale, come “effetto collaterale” dei bombardamenti da parte dell’esercito russo.
Nella sola giornata di oggi, domenica 27 febbraio, sono arrivate le notizie di missili contro centri petroliferi, gasdotti e siti di stoccaggio delle sostanze radioattive.
Senza contare le incognite legate all’area dell’ex centrale atomica di Chernobyl, teatro di scontri nei primi giorni dell’invasione e ora sotto controllo da parte delle forze armate di Putin.
‼️Just now a missile hit was inflicted on the Vasilkov
oil depot of the BRSM company. The environmental damage is enormous!#StopPutin #RussiaInvadedUkraine pic.twitter.com/x3Xo7MaxRN— Stratcom Centre UA (@StratcomCentre) February 26, 2022
Il bombardamento del deposito petrolifero di Vasylkiv
“Un deposito di petrolio della compagnia BRSM ha preso fuoco a Vasylkiv, 40 chilometri a sud di Kyiv (Kiev), dopo essere stato bombardato da missili balistici“, hanno annunciato i media ucraini in mattinata, riferendo di attacchi condotti nelle prime ore del giorno.
Le autorità locali hanno subito invitato i residenti a tenere chiuse le finestre, data la presenza di fumi tossici nell’aria. “Il danno ambientale è enorme!” ha twittato l’ambasciata ucraina in Italia. Al momento non sono presenti dati ufficiali relativi all’inquinamento prodotto.
Sempre all’alba anche un gasdotto è stato fatto saltare nei pressi di Kharkiv: anche in questo caso il timore è quello di sostanze tossiche diffuse in atmosfera, andando ad aggravare la situazione dal punto di vista ambientale.
BREAKING: Invading Russian forces have blown up a gas pipeline in Kharkiv, Ukraine’s second largest city, said Ukraine President Volodymyr Zelenskyy’s office. The government warned that smoke from the blast could cause an “environmental catastrophe.” https://t.co/TzSSrAynea
— The Associated Press (@AP) February 27, 2022
Disastro ambientale in Ucraina: preoccupazione per le scorie nucleari
Poche ore dopo, il Centro per le comunicazioni strategiche e la sicurezza dell’informazione (Stratcom Centre UA) dell’Ucraina ha dato notizia del fatto che i missili russi avrebbero centrato il sito di smaltimento delle scorie nucleari della “Radon Association” nei pressi di Kyiv.
“Le granate hanno colpito il sito di stoccaggio delle scorie radioattive. Secondo la valutazione preliminare dell’Ispettorato statale di regolamentazione nucleare dell’Ucraina, non esiste alcuna minaccia per la popolazione al di fuori della zona di protezione sanitaria (buffer)“, hanno comunque minimizzato nel corso della giornata.
❇️According to the preliminary assessment of the State Nuclear Regulatory Inspectorate of Ukraine, there is no threat to the population outside the sanitary protection (buffer) zone.
— Stratcom Centre UA (@StratcomCentre) February 27, 2022
Il bombardamento, in pratica, avrebbe colpito la recinzione e l’edificio che ospita le scorie, ma i serbatoi sarebbero rimasti intatti, senza alcuna depressurizzazione del deposito di sostanze radioattive.
Chernobyl: radiazioni in aumento dopo i combattimenti
Nel primo giorno di guerra, l’esercito russo -proveniente dalla vicina Bielorussia- ha inoltre attaccato e conquistato la ex centrale atomica di Chernobyl e la relativa zona di esclusione, ora controllata dai militari di Putin.
Successivamente, l’Ispettorato statale di regolamentazione nucleare dell’Ucraina ha segnalato che si registra “un aumento significativo dei livelli di radiazioni gamma“, probabilmente a causa dei movimenti di truppe meccanizzate che hanno smosso il suolo, fortemente contaminato, senza che sia stato direttamente coinvolto lo scudo che protegge quel che resta del reattore esploso nel 1986.
I dati parlano di un picco di oltre 60 mila microSv/ora, circa 20 volte superiore rispetto alla media registrata prima dell’invasione. Qui il monitoraggio automatico in tempo reale dei livelli di radioattività nella Zona di esclusione intorno a Chernobyl.
Una conferma dell’integrità delle strutture di contenimento è venuta anche dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), che ha aggiunto come l’aumento delle radiazioni “non rappresenta al momento motivo di preoccupazione“, restando all’interno dei valori operativi previsti per la zona di esclusione.
Il timore, però, è che l’area possa tornare al centro di scontri militari: qualora lo scudo dovesse essere danneggiato o un altro reattore venisse colpito, sarebbe altissimo il rischio di una nuova nube nucleare, la cui portata non è al momento stimabile ma, nel peggiore dei casi, potrebbe coinvolgere diversi Paesi d’Europa.
[Cover Image: Twitter @StratCom Centre]