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Disastro ambientale in Ucraina, effetto collaterale dell’invasione russa

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Disastro ambientale in Ucraina, effetto collaterale dell’invasione russa ultima modifica: 2022-02-27T19:36:01+01:00 da Francesco Rasero
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Si teme il disastro ambientale in Ucraina dopo i bombardamenti russi che hanno colpito depositi petroliferi e gasdotti; fiato sospeso anche per i siti di scorie nucleari.

Tra le terribili notizie che arrivano dall’Ucraina in questi giorni di guerra, c’è anche il timore di un disastro ambientale, come “effetto collaterale” dei bombardamenti da parte dell’esercito russo.

Nella sola giornata di oggi, domenica 27 febbraio, sono arrivate le notizie di missili contro centri petroliferi, gasdotti e siti di stoccaggio delle sostanze radioattive.

Senza contare le incognite legate all’area dell’ex centrale atomica di Chernobyl, teatro di scontri nei primi giorni dell’invasione e ora sotto controllo da parte delle forze armate di Putin.

Il bombardamento del deposito petrolifero di Vasylkiv

Un deposito di petrolio della compagnia BRSM ha preso fuoco a Vasylkiv, 40 chilometri a sud di Kyiv (Kiev), dopo essere stato bombardato da missili balistici“, hanno annunciato i media ucraini in mattinata, riferendo di attacchi condotti nelle prime ore del giorno.

Le autorità locali hanno subito invitato i residenti a tenere chiuse le finestre, data la presenza di fumi tossici nell’aria. Il danno ambientale è enorme!” ha twittato l’ambasciata ucraina in Italia. Al momento non sono presenti dati ufficiali relativi all’inquinamento prodotto.

Sempre all’alba anche un gasdotto è stato fatto saltare nei pressi di Kharkiv: anche in questo caso il timore è quello di sostanze tossiche diffuse in atmosfera, andando ad aggravare la situazione dal punto di vista ambientale.

Disastro ambientale in Ucraina: preoccupazione per le scorie nucleari

Poche ore dopo, il Centro per le comunicazioni strategiche e la sicurezza dell’informazione (Stratcom Centre UA) dell’Ucraina ha dato notizia del fatto che i missili russi avrebbero centrato il sito di smaltimento delle scorie nucleari della “Radon Association” nei pressi di Kyiv.

Le granate hanno colpito il sito di stoccaggio delle scorie radioattive. Secondo la valutazione preliminare dell’Ispettorato statale di regolamentazione nucleare dell’Ucraina, non esiste alcuna minaccia per la popolazione al di fuori della zona di protezione sanitaria (buffer)“, hanno comunque minimizzato nel corso della giornata.

Il bombardamento, in pratica, avrebbe colpito la recinzione e l’edificio che ospita le scorie, ma i serbatoi sarebbero rimasti intatti, senza alcuna depressurizzazione del deposito di sostanze radioattive.

Chernobyl: radiazioni in aumento dopo i combattimenti

Nel primo giorno di guerra, l’esercito russo -proveniente dalla vicina Bielorussia- ha inoltre attaccato e conquistato la ex centrale atomica di Chernobyl e la relativa zona di esclusione, ora controllata dai militari di Putin.

Successivamente, l’Ispettorato statale di regolamentazione nucleare dell’Ucraina ha segnalato che si registra un aumento significativo dei livelli di radiazioni gamma, probabilmente a causa dei movimenti di truppe meccanizzate che hanno smosso il suolo, fortemente contaminato, senza che sia stato direttamente coinvolto lo scudo che protegge quel che resta del reattore esploso nel 1986.

I dati parlano di un picco di oltre 60 mila microSv/ora, circa 20 volte superiore rispetto alla media registrata prima dell’invasione. Qui il monitoraggio automatico in tempo reale dei livelli di radioattività nella Zona di esclusione intorno a Chernobyl.

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Una conferma dell’integrità delle strutture di contenimento è venuta anche dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), che ha aggiunto come l’aumento delle radiazioni “non rappresenta al momento motivo di preoccupazione“, restando all’interno dei valori operativi previsti per la zona di esclusione.

Il timore, però, è che l’area possa tornare al centro di scontri militari: qualora lo scudo dovesse essere danneggiato o un altro reattore venisse colpito, sarebbe altissimo il rischio di una nuova nube nucleare, la cui portata non è al momento stimabile ma, nel peggiore dei casi, potrebbe coinvolgere diversi Paesi d’Europa.

Sette film su Chernobyl da non perdere, nella Giornata mondiale della commemorazione delle vittime delle catastrofi radioattive

[Cover Image: Twitter @StratCom Centre]

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Disastro ambientale in Ucraina, effetto collaterale dell’invasione russa ultima modifica: 2022-02-27T19:36:01+01:00 da Francesco Rasero

Giornalista pubblicista, dal 1998 scrive su carta stampata e online. Oggi è direttore responsabile di una testata locale e gestisce Altrov*e, start-up che si occupa di copywriting e comunicazione. Ha lavorato per oltre un decennio nel settore ambientale, oltre ad aver organizzato svariati eventi culturali, in ambito artistico, cinematografico e teatrale. È appassionato di viaggi, in particolare nell’area balcanica e nell’Est Europa, dove ha seguito (e segue) alcuni progetti di volontariato. Ama conoscere, progettare, fotografare e stare a contatto con le persone. Ma ancora di più ama il rugby, i suoi gatti e la sua nuova famiglia.

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