Grandi discorsi si possono sentire sotto le onde. Un nuovo studio di Cornell rileva che i pesci parlano comunicando con il suono più di quanto si possa immaginare, e alcuni pesci lo fanno da almeno 155 milioni di anni
In fondo al mar si chiacchiera a più non posso, altro che silenzio, i pesci parlano.
Da anni ormai è risaputo che i pesci riescono a produrre dei suoni. Hanno cominciato a farlo sin dai tempi dei dinosauri, 155 milioni di anni fa.
Lo studio “Evolutionary Patterns in Sound Production Across Fishes”, è stato pubblicato il 20 gennaio sulla rivista Ichthyology and Herpetology.
La ricerca è stata in parte finanziata dalla National Science Foundation, dal Bureau of Ocean Energy Management degli Stati Uniti, dal Tontogany Creek Fund e dal Cornell Lab of Ornithology.
“Sappiamo da molto tempo che alcuni pesci emettono suoni – ha affermato l’autore principale Aaron Rice, ricercatore presso il K. Lisa Yang Center for Conservation Bioacustics presso il Cornell Lab of Ornithology– Ma i suoni dei pesci sono sempre stati percepiti come rare stranezze. Volevamo sapere se si trattava di una tantum o se esisteva uno schema più ampio per la comunicazione acustica nei pesci“.
I pesci perderanno i colori, ad affermarlo è un recente studio
Lo studio
Sono stati attenzionati pesci con pinne raggiate (Actinopterygii), precisamente si tratta di un gruppo contenente più di 34.000 specie esistenti. Le analisi di livello di famiglia, piuttosto che di specie, hanno permesso un’ampia indagine della produzione sonora, basata principalmente su registrazioni acustiche e specializzazioni morfologiche (82%), molto indicative della produzione dei suoni insieme a descrizioni qualitative (18%).
La compilazione di caratteri morfologici correlati al suono ha evidenziato come ben 60 famiglie hanno muscoli accoppiati alla vibrazione creata dalla vescica natatoria o addirittura dall’intero corpo, mentre 39 famiglie utilizzano il movimento o lo sfregamento delle parti scheletriche, mandibola o raggi delle pinne, l’una contro l’altra.
Diciotto di queste famiglie, principalmente pesci gatto (13), racchiudono singole specie che esibiscono entrambi i meccanismi. I risultati mostrano che su 470 famiglie di attinopterigi, ben 175 contengono specie in grado di emettere suoni.
Di cosa parlano i pesci?
Più o meno i discorsi sono gli stessi dei nostri: sesso e cibo. I pesci parlano quando cercano di attirare un compagno, difendere una fonte di cibo o un territorio o se devono far sapere agli altri in che posto si trovano. Anche alcuni dei nomi comuni dei pesci si basano sui suoni che emettono, basta pensare a grugniti, ombrine, pesce maiale, pesce gatto cigolante e trombettieri.
Il professor Rice continua a monitorare la scoperta del suono nelle specie ittiche, aggiungendole al suo database continuamente in crescita. Questo progetto è iniziato 20 anni fa con i coautori dello studio. La loro collaborazione è poi continuata e si è ampliata quando Rice è arrivato alla Cornell.
“Questo introduce una comunicazione sonora a così tanti più gruppi di quanto avessimo mai pensato” – ha detto Rice -“I pesci fanno tutto. Respirano aria, volano, mangiano di tutto, a questo punto, nulla mi sorprenderebbe dei pesci e dei suoni che possono emettere“.