Il bostrico minaccia 7 mila ettari di bosco nei territori già danneggiati dalla tempesta Vaia. Gli alberi caduti in seguito alla tempesta hanno creato un habitat naturale per l’insetto.
Il bostrico ha già danneggiato 7 mila ettari di bosco e circa 3 milioni di metri cubi di legname nelle aree già devastate dalla tempesta Vaia.
Questa tempesta risale al 2018 e si è abbattuta sul nord-est italiano, con violente raffiche di vento che hanno distrutto 43.000 ettari di bosco.
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Un danno economico non indifferente per la filiera del legno che ha perso così oltre 350 milioni di euro. Inoltre, va considerato l’altissimo impatto ambientale, con oltre 11 milioni di tonnellate di Co2 rilasciate dalle foreste morte.
Sfortunatamente, questa tempesta ha creato l’habitat ideale per il bostrico.
Ma che cos’è il bostrico?
Si tratta di un tipo di coleottero, solitamente presente nelle foreste alpine, che attacca le piante morte. Si concentra sopratutto sull’abete rosso (che risulta, infatti, essere il più colpito), ma attacca anche altre specie: il larice, l’abete bianco, e il pino silvestre.
La grande quantità di legname presente sul suolo ha permesso a questo insetto di riprodursi a un ritmo sempre più preoccupante, passando ad attaccare anche le piante sane.
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A lanciare questo allarme è stato Etifor, spin-off di ricerca dell’Università di Padova.
Jacopo Giacomoni, project manager di Etifor ha spiegato all’Ansa: “Non esiste un’unica soluzione applicabile a tutti i contesti, ma svariati interventi declinabili a seconda delle caratteristiche del territorio e del livello di gravità dell’epidemia. Normalmente lasceremmo la natura fare il suo corso, ma in questo caso, in molti territori, è necessario un intervento umano funzionale a mitigare il problema e favorire il ripristino delle funzioni del bosco. La forma di lotta più efficace contro il bostrico è la rimozione del materiale schiantato e di quello infestato in tempo utile, bloccando così le larve in fase di sviluppo, ma purtroppo non è sempre possibile percorrere questa strada“.
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