Oggi 12 dicembre è la Giornata Internazionale della Copertura Sanitaria Universale, quest’anno dedicata all’accesso equo ai servizi medici
La metà della popolazione mondiale non ha accesso ai servizi sanitari di base e circa 800 milioni di persone nel mondo spendono più del 10% delle proprie entrate per la salute, dovendo rinunciare ad altri beni necessari come il cibo. Questi dati sono emersi da uno studio dell’OMS prima della pandemia di COVID-19 e la situazione non ha fatto altro che aggravarsi. Oggi 12 dicembre è la Giornata Internazionale della Copertura Sanitaria Universale, una ricorrenza dedicata all’urgenza di ribaltare questi numeri.
Il 12 dicembre 2012, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che esorta i Paesi ad accelerare e agevolare i progressi verso la copertura sanitaria universale (Universal Health Coverage, UHC), ovvero verso l’idea che tutti, ovunque, dovrebbero avere accesso a un’assistenza sanitaria di qualità e a prezzi accessibili.
A tale scopo, la Giornata mira ad aumentare la consapevolezza sulla necessità di sistemi sanitari forti e resilienti, così come di una copertura sanitaria universale con la partecipazione di molteplici partner e stakeholder.
Giornata dei Diritti Umani, la priorità di quest’anno è l’uguaglianza
La pandemia di COVID-19 ha reso più necessario e più evidente questo bisogno. La vastità di questa crisi ha scatenato una nuova urgenza riguardo ai sistemi sanitari mondiali, lasciando un contesto di paure e ingiustizie soprattutto nelle zone dove non c’è ancora accesso al vaccino. Allo stesso tempo, più leader stanno prestando una maggiore attenzione alla sanità dopo la dura -e ovvia- lezione che il COVID-19 ci ha lasciato: la salute, qualunque cosa accada, è il nostro bene più prezioso.
Il tema della Giornata di quest’anno è “Non lasciare indietro la salute di nessuno: investiamo in sistemi sanitari per tutti”. Uno slogan che dovrebbe essere applicato anche per la crisi attuale, garantendo un accesso ai vaccini, cure e diagnostici del Coronavirus -e non solo- in tutti gli Stati del mondo.
Il Covid-19 aumenta la disuguaglianza, la denuncia di Oxfam
Ogni anno, il 12 dicembre rappresenta il momento in cui i sostenitori dell’UHC alzano la voce e condividono le storie dei milioni di persone che ancora aspettano di avere accesso alla sanità. È una giornata per difendere ciò che è stato raggiunto finora, ma anche per invitare i leader mondiali a fare investimenti più grandi e intelligenti sulla salute entro il 2030.
Non è un luogo comune dire che miliardi di vite dipendono da questo. Un futuro più sano e sicuro implica, per forza, potenziare i sistemi sanitari e garantire che essi siano equi, resilienti e in grado di soddisfare le esigenze di tutti.
Tutti, ovunque, meritano l’accesso a servizi sanitari essenziali e di qualità, senza subire difficoltà finanziarie. La copertura sanitaria universale è un imperativo se vogliamo prevenire future pandemie e raggiungere il benessere comune entro la fine del decennio.