Oggi 5 dicembre è la Giornata Mondiale del Suolo, quest’anno dedicata a far aumentare la consapevolezza sul problema della salinizzazione
Avete mai visto croste bianche sul terreno? Esattamente, è sale. I sali sono presenti naturalmente nel suolo e nell’acqua e si muovono liberamente attraverso il terreno. I suoli naturalmente salini possono supportare ecosistemi ricchi ed essere una grande fonte minerale. Tuttavia, alcuni processi come la siccità e le attività umane, in particolare l’irrigazione impropria, possono aumentare eccessivamente il numero di sali presenti nei suoli, un fenomeno chiamato salinizzazione. La salinizzazione del suolo rompe i nostri terreni e riduce la loro capacità di far crescere il cibo di cui ci nutriamo.
Oggi 5 dicembre è la Giornata Mondiale del Suolo, quest’anno incentrata sul tema “Arresta la salinizzazione del suolo, aumenta la produttività del suolo”. La ricorrenza mira a sensibilizzare sull’importanza di mantenere ecosistemi sani attraverso una protezione del suolo, affrontando le diverse sfide e incoraggiando le società a preservare la loro conservazione.
La salinizzazione e la solidificazione sono i principali processi di degrado del suolo che minacciano l’ecosistema. Sono riconosciuti tra i problemi più importanti a livello globale per la produzione agricola, la sicurezza alimentare e la sostenibilità nelle regioni aride e semiaride.
I suoli colpiti dal sale hanno gravi impatti sulle loro funzioni, come la diminuzione della produttività agricola, della qualità dell’acqua, della biodiversità del suolo e della sua erosione. Inoltre, hanno una ridotta capacità di agire da tampone e filtrare gli inquinanti e riducono sia la capacità delle colture di assorbire acqua sia la disponibilità di micronutrienti.
La Giornata Mondiale del Suolo (World Soil Day) si tiene ogni anno dal 2014 per focalizzare l’attenzione sull’importanza del suolo, a volte trascurato ma indispensabile per sostenere la vita umana.
Il monitoraggio della Global Map of Salt-Affected Soils
La Global Map of Salt-Affected Soils (GSASmap) è una mappa mondiale dei suoli colpiti da sale, creata a partire dai contributi provenienti da oltre 118 Paesi con i dati di 257.419 località. Attraverso metodi all’avanguardia e specifiche tecniche, essa offre informazioni dei terreni a due intervalli di profondità: 0-30 cm e 30-100 cm.
I dati raccolti, appartenenti all’85% della superficie terrestre globale, mostrano che più di 424 milioni di ettari di terriccio (0-30 cm) e 833 milioni di ettari di sottosuolo (30-100 cm) sono colpiti dal sale. Questo dimostra che oltre il 3% dei terreni superficiali e oltre il 6% dei sottosuoli globali sono sotto gli effetti della salinizzazione.
My Name is Salt, fatica e duro lavoro per il sale più bianco del mondo
Per quanto riguarda le zone, il 37% dei terreni colpiti da sale si trova in deserti, mentre il 27% è distribuito nelle steppe aride. Tuttavia, ci sono delle regioni che non hanno fornito le loro mappe a causa della mancanza di dati o di interesse, in particolare, Eurasia e la zona di Vicino Oriente e Nord Africa.
Questo strumento permette di identificare i suoli colpiti da sale in cui devono essere adottate pratiche di gestione sostenibile per fermare la solidificazione e la salinizzazione. Rappresenta la base per l’avvio di un quadro di monitoraggio, arrivando alla diagnosi precoce delle condizioni dei suoli e, quindi, preservando anche il nostro ecosistema.