Animal – Non solo Greta all’inaugurazione di CinemAmbiente 24

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Animal – Non solo Greta all’inaugurazione di CinemAmbiente 24 ultima modifica: 2021-10-03T07:15:12+02:00 da Emanuel Trotto
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Animal di Cyril Dion, film di apertura di CinemAmbiente24, è il viaggio di due giovani ragazzi che si interrogano sul futuro del pianeta.

Il discorso che Greta Thunberg ha tenuto il 29 settembre 2021 a Milano al Youth4Climate non lascia spazio ad interpretazioni. «Non c’è un piano B. Non esiste un Pianeta Bla. Bla, bla, bla, bla, bla, bla. Ricostruire meglio: bla, bla, bla. Green Economy: bla, bla, bla. Questo è quello che sentiamo dai nostri leader: parole, parole bellissime, ma che finora non hanno portato a nessuna azione». È un atto d’accusa molto diretto. Molto più diretto del suo precedente «Come avete osato?» da parte della diciottenne attivista svedese.

La ragazza è diventata il manifesto di una generazione (nata dopo il 2000) che si interroga sul proprio futuro. Sul futuro del mondo che dovranno ereditare. Un mondo che è stato costantemente sfruttato e inquinato fino ad arrivare al limite del collasso. Una paladina che ha le idee chiare e per questo può far paura. Quanto basta ad attirare gli haters che si appigliano a qualsiasi cosa per denigrarla.

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È una generazione che non vede più il futuro come qualcosa di lontano. Il futuro è adesso. Quello che bisogna fare per cambiare le cose e che il futuro prossimo non sia compromesso, bisogna farlo adesso. Sono scelte e situazioni difficili, ma necessarie. Bisogna informarsi, cercare di capire. Soprattutto voler capire.

Animal di Cyril Dion
I due giovani protagonisti di Animal: Bella Lack e Vipulan Puvaneswaram.

Non è un caso che il claim di Festival CinemAmbiente 24 sia Time for Change, tempo di cambiare. Perché non è più il momento delle parole ma dei fatti. La transizione ecologica è necessaria più che mai, non è rimandabile. Questo è il messaggio del report che il meteorologo Luca Mercalli stila nel suo tradizionale punto durante la cerimonia inaugurale della manifestazione. Nella serata di quest’anno al report si è aggiunto il dialogo fra i due protagonisti del film di apertura, Animal di Cyril Dion. Bella Lack e Vipulan Puvaneswaram, due attivisti giovani (sedici anni) ma determinati. Come lo è Greta.

Il film di apertura corrisponde anche all’avvio del Concorso Documentari. Cyril Dion a sei anni da Domani (2015) torna ad interrogarsi sul futuro. Nel film precedente il regista si metteva in gioco, attraverso un viaggio alla ricerca di cinque esempi virtuosi per salvare il pianeta nei vari settori: agricoltura, energia, economia, democrazia ed istituzioni. Un viaggio che era iniziato dalla realizzazione di dover correre ai ripari. Ricercando delle possibilità di un futuro differente per i propri figli.

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In Animal Bella e Vipulan sanno cosa il cambiamento climatico e la sesta estinzione di massa delle specie animali comportano. I due ragazzi vogliono capire le cause di questa estinzione e quali possono essere le soluzioni. Con il loro, sguardo, i loro pensieri, noi ci informiamo grazie a loro e capiamo. Un viaggio ai quattro angoli del mondo che si articola in due parti. Una prima più di indagine, la seconda di dialogo e soluzioni concrete.

La prima cosa che realizzano è questa. Il problema è conosciuto da tutti, genericamente. Si tratta di un problema di cui la popolazione è cosciente ma allo stesso tempo non lo è. Perché non fa nulla. O lo accantona perché la propria quotidianità crea problemi più “urgenti”. Ma la questione è ancora più complicata in quanto sono le cooperative economiche e le istituzioni governative che favoriscono questa ipocrisia collettiva.

Animal di Cyril Dion
Una scena tratta da Animal di Cyril Dion

Una ipocrisia alla quale neppure i ragazzi stessi sono esenti. Per raggiungere alcune tappe del loro viaggio, devono necessariamente fare uso dell’aereo. Ma loro ne sono ben coscienti, ma sono anche coscienti che di questa ipocrisia non è possibile completamente farne a meno. Perché è il sistema stesso ad essere ipocrita e a nutrirsi su questo. Il cambiamento, quindi deve essere alla base. La crudeltà nei confronti degli animali è la sommità di una piovra molto più ramificata.

Esemplare in tal senso è la visita ad un allevamento intensivo di conigli in Francia. L’allevatore che intervistano fa visitare loro un ambiente con sola luce artificiale con gli animali rinchiusi in gabbie minuscole. L’allevatore estrae un coniglietto morto dalla gabbia e la posa davanti ai ragazzi. Bella è visibilmente turbata dalla oggettivazione di quella creaturina. Vista in questo modo la scena, come molte altre, può essere messa in un’ottica sensazionalistica o peggio didascalica. È proprio la trappola che Dion evita nel suo film. Infatti quello che vuole far emergere è che persone come l’allevatore sono vittime del sistema tanto quanto i conigli.

Bella e Vipulan assieme all’etologa e antropologa Jane Goodall.

C’è anche lo spazio per la speranza. I due ragazzi visitano una fattoria in Normandia la quale, lasciando che la Natura faccia il suo corso, la produttività è dieci volte più ampia rispetto a una fattoria che lavora industrialmente. O visitano il Costa Rica che ha una politica economica rispettosa della natura.

Bella e Vipulan grazie a questo film crescono. Imparano a capire che il fattore umano è la principale causa del male, ma che può anche esserne la cura. Comprendono il reale valore della rete della vita. Fra i vari studiosi, politici, scienziati ed economisti, incontrano l’etologa Jane Goodall che ha rivoluzionato gli studi del settore. Essa spiega che gli animali sono individui con una loro intelligenza. E noi umani, con la nostra, possiamo rimediare agli errori compiuti.

Animal – Non solo Greta all’inaugurazione di CinemAmbiente 24 ultima modifica: 2021-10-03T07:15:12+02:00 da Emanuel Trotto

Nato a Biella nel 1989, si è laureato in Storia del Cinema presso il DAMS di Torino nel 2012, ha partecipato alla rassegna stampa per l’Università al 29, 30, 31mo Torino Film Festival e ha collaborato per il Festival CinemAmbiente 2014. Collabora per diversi blog di cinema e free culture (Il superstite) e associazioni artistiche (Metropolis). Ha diretto due cortometraggi: E Dio creò le mutande (2011), All’ombra delle foglie (2012).

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