Giornata Mondiale del Sorriso

Giornata Mondiale del Sorriso, la storia del famoso Smiley

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Giornata Mondiale del Sorriso, la storia del famoso Smiley ultima modifica: 2021-10-01T00:01:01+02:00 da Carla Clúa Alcón
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In occasione della Giornata Mondiale del Sorriso, scopriamo le origini del sorriso più famoso del mondo 

Un cerchio giallo con due punti e una linea convessa in basso. Come un simbolo così semplice può dire così tanto? Stiamo parlando dello Smiley, il sorriso più famoso del mondo. Ma come, quando e perché fu creato? Per festeggiare la Giornata Mondiale del Sorriso che si celebra oggi 1° ottobre, ripassiamo la storia dello storico emoticon.

Harvey Ball, l’uomo dietro il sorriso giallo

Harvey Ross Ball (10 luglio 1921 – 12 aprile 2001) è il primo creatore dello Smiley. Nato e cresciuto a Worcester, nel Massachusetts, studiò Belle Arti nella Worcester Art Museum School. Ball servì per 27 anni la Guardia Nazionale ma, già dopo la Seconda Guerra Mondiale, lavorò per un’azienda pubblicitaria locale fino al 1959, anno in cui avviò la propria attività, la Harvey Ball Advertising.

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Il progetto dello Smiley nacque nel 1963 e, al contrario di quello che si potrebbe pensare, non per uno scopo creativo, ma per una compagnia di assicurazioni di Worcester. Quando la State Mutual Life Assurance Company venne acquistata dalla Guarantee Mutual Company of Ohio, si registrò un calo del morale dei suoi dipendenti, che avvertivano disagio a causa della fusione. Nel tentativo di risolvere questo problema, Harvey Ball fu impiegato come artista freelance per creare un disegno che recuperasse la vitalità e la felicità dei lavoratori. In meno di dieci minuti, Ball creò la mitica faccina gialla, che poi sarebbe stata stampata e messa sulle scrivanie, appesa nei muri e aggiunta sui biglietti da visita.

L’azienda distribuì 100 spille sorridenti ai dipendenti con l’obiettivo di farli sorridere mentre svolgevano le loro attività. In poco tempo, il simbolo diventò molto popolare, fino al punto che vennero acquistati lotti di 10.000 unità. Nel 1971 furono venduti più di 50 milioni di pulsanti Smiley Face e la faccina gialla diventò un’icona internazionale.

Ball guadagnò soltanto 45 dollari per il suo lavoro e non richiese mai un marchio o il copyright dello Smiley. Neanche l’azienda State Mutual  guadagnò soldi con il progetto. Secondo il figlio del creativo, Charles Ball, suo padre non si è mai pentito di non aver registrato il copyright della faccina. Il tag che molte volte si legge accanto alla faccina Smiley, “Have a Nice Day”, non faceva parte del design originale. Furono i fratelli Bernard e Murray Spain a registrare la linea combinata dei due elementi nei primi anni ’70.

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La Giornata Mondiale del Sorriso

Nel 1999, Harvey Ball fondò la World Smiley Corportation (WSC), la società che decise di indire la Giornata Mondiale del Sorriso il primo venerdì di ottobre di ogni anno. La ricorrenza serve per raccogliere fondi per la Harvey Ball World Smiley Foundation, un’organizzazione benefica senza scopo di lucro che sostiene le cause dei bambini.

Lo slogan della Giornata Mondiale del Sorriso risponde allo stesso obiettivo di quello che cercò Harvey Ball, 58 anni fa, nell’azienda di Worcester: “Fai un atto di gentilezza – aiuta una persona a sorridere”.

Infatti, l’amatissimo Smiley è un simbolo di buon umore e di sentimenti positivi, un segno capace di attraversare confini territoriali, lingue e diversità culturali. Secondo diversi studi, sorridere migliora la qualità della vita ed è un alleato contro lo stress e le malattie. Regalare un sorriso a qualcuno non è solo un modo per rallegrare la giornata di qualcun altro, ma anche un modo per sentirci meglio con noi stessi.

Giornata Mondiale del Sorriso, la storia del famoso Smiley ultima modifica: 2021-10-01T00:01:01+02:00 da Carla Clúa Alcón

Laureata in giornalismo, vive a cavallo tra l'Italia e la Spagna. Nata nel 1996 a Tarragona (Catalogna), sta conseguendo una Laurea Magistrale in Scienze Internazionali all'Università di Torino. Ha lavorato in diversi media spagnoli, televisione, radio e giornali. Le sue passioni sono viaggiare, scrivere, conoscere la politica e imparare le lingue –ne parla sei!-. Amante del buon cibo, è sempre alla ricerca del sole e del mare.

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