I panda giganti non sono più a rischio di estinzione. Dopo 50 anni di lotta per la loro conservazione, sono stati dichiarati fuori pericolo pur restando nella categoria vulnerabile
Gli sforzi della Cina e dell’intera comunità internazionale stanno dando i loro frutti. I panda giganti non sono più a rischio di estinzione. Così è stato annunciato dalle autorità cinesi dopo mezzo secolo di sforzi per garantire la conservazione della specie.
In questo momento ci sono 1.800 esemplari di panda in natura, concentrati nella provincia centrale cinese dello Sichuan. La specie ha superato l’estrema criticità della sua conservazione, ma rimane nella categoria definita come “vulnerabile”.
Perché una specie sia inclusa nella categoria di “vulnerabile” -ovvero di minaccia inferiore- dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, il suo declino deve essere superiore al 30% in un periodo di 10 anni o 3 generazioni, il suo areale deve essere inferiore a 20.000 km2, deve avere una popolazione ristretta con meno di 10.000 individui e una probabilità di estinzione superiore al 10% in 100 anni.
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Il motivo, le riserve di bambù
Il successo della conservazione dei panda giganti proviene dallo sforzo che la Cina ha fatto per ripopolare le foreste di bambù, il cibo principale di questi mammiferi. Il bambù rappresenta il 99% della loro dieta e si stima che un esemplare adulto ne mangia tra 12 e 38 chilogrammi al giorno.
Durante questi decenni, la Cina ha creato riserve naturali appositamente progettate in aree in cui il bambù è abbondante. Ad esempio, nel 2017 erano stati annunciati piani per la creazione di una riserva di 10.476 miglia quadrate. Tuttavia, altri elementi rendono difficile la loro conservazione: i panda sono difficili da allevare. Le femmine possono rimanere incinta solo per 24-72 ore all’anno.
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I panda sono conosciuti come una“specie ombrello”: questo significa che le misure per proteggerli aiuterebbero a conservare altre specie, così come a creare un ecosistema più ampio. In effetti, gli sforzi in Cina stanno già dando buoni risultati per altre specie rare e in via di estinzione. Le tigri siberiane, i leopardi dell’Amur, gli elefanti asiatici e l’ibis crestato si stanno riprendendo gradualmente.
Ma la lotta non è finita. Il cambiamento climatico e il conseguente aumento delle temperature faranno si che il bambù non possa crescere. Se i panda non dispongono di cibo, le cose per loro non saranno molto promettenti e si potrebbe tornare al punto di partenza.
