Mark Rylance

Mark Rylance chiama l’arte all’azione per farci di nuovo innamorare della natura

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Mark Rylance chiama l’arte all’azione per farci di nuovo innamorare della natura ultima modifica: 2021-06-26T07:09:03+02:00 da Alberto Pinto
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Il premio Oscar Mark Rylance si prepara a debuttare in un nuovo progetto green e dalle pagine del Guardian si augura che l’arte possa farci riscoprire l’amore verso la natura.

Una carriera lunga quarant’anni, trascorsi tra cinema, teatro e televisione, culminata con la vittoria del Premio Oscar come miglior attore non protagonista per Il ponte delle spie di Steven Spielberg. Mark Rylance conosce certamente il mondo dell’arte e il potere che ha quest’ultima di portare tra la gente temi importanti su cui riflettere, non ultimo quello ambientale.

Artista e attivista, l’attore sarà presto protagonista di Song of The Reed insieme alla collega Sophie Okenodo sull’emittente britannica Radio 4. Si tratta di un dramma che ruota attorno ad una riserva ambientale e che racconterà le sfide che gli ambientalisti stanno affrontando in un momento così delicato e di forte cambiamento.

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In occasione della promozione del progetto, Mark Rylance ha lanciato un vero e proprio appello agli addetti ai lavori, sottolineando come sia anche compito dell’arte aiutare a risolvere la crisi climatica, attraverso progetti che riescano a farci innamorare di nuovo della natura, a far svegliare la compassione e a rendere le persone protagoniste di un cambiamento significativo.

Di certo non ci mancano le informazioni per sapere cosa fare, ma abbiamo anche bisogno che a ricordarcelo sia l’arte”, ha dichiarato l’attore “A ricordarci che siamo parte della stessa famiglia, cioè della natura che ci circonda. Sento come se avessimo la necessità di innamorarci di nuovo della natura. Facciamo cose incredibili l’uno per l’altro quando ci innamoriamo. Siamo stati incoraggiati a non amare gli animali, a non amare le piante, al fine di consentire a noi e agli altri di essere senza cuore nei loro confronti e di trattarli come prodotti o merci. E questo non funziona”.

Mark Rylance sarà presto protagonista di Song of The Reed, sulle sfide ambientali di oggi

Ben vengano, dunque, quei prodotti  di intrattenimento che, facendo leva sull’emozione, siano in grado di renderci partecipi, allo stesso tempo, della bellezza e della fragilità della natura.

In tal senso, Mark Rylance ha speso parole di elogio per My Octopus Teacher, il documentario di James Reed e Pippa Ehrlich che, attraverso un insolito legame tra specie, riesce “ad attrarre i nostri cuori e le nostre menti”.

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Un obiettivo perseguito anche con Song of the Reed, un progetto realizzato con la consulenza di scienziati ed esperti. Mark Rylance, che devolverà il suo compenso ad un’associazione che si occupa della tutela della natura selvaggia, spera che il programma possa cambiare la mentalità delle persone anche nelle scelte quotidiane, come i consueti acquisti.

Tra i temi trattati ci sarà anche quello delle zone umide, molto caro all’attore e approfondito nel corso del lockdown, quando ha scoperto che negli ultimi 500 anni ne abbiamo perso circa il 90%. Si tratta di importanti riserve di carbonio che giocano un ruolo fondamentale nel trovare soluzioni naturali al cambiamento climatico. Sono, ad esempio, di grande aiuto, alla fauna selvaggia costretta a migrare a causa del clima.

Quello di Mark Rylance è un esempio di sincero interesse per ciò che sta accadendo al nostro Pianeta, ma è anche l’esempio di uno sforzo per trovare nuovi terreni attraverso cui trasmettere la gravità dell’emergenza e smuovere le coscienze di tutti.

Prioritario, secondo il premio Oscar, che l’iniziativa non parta necessariamente dai governi e dalle istituzioni, ma che siano soprattutto i singoli individui, in questo caso i creatori di prodotti mediali, a far sentire la propria voce. “Non ho molta fiducia nell’aspettare che siano i governi a guidarci nella questione ambientale. Sta a noi come singoli cambiare … e poi i governi ci seguiranno”.

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Beneventano, laureato in comunicazione audiovisiva. Appassionato di cinema, serie televisive, viaggi e di tutto ciò che è arte e comunicazione. Creativo, curioso e sognatore, ama immergersi nelle storie e scoprirne dettagli e sfaccettature. Per eHabitat scrive di musica e di cinema

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