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Dieta climatariana, l’alternativa che cerca di salvare il pianeta

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Dieta climatariana, l’alternativa che cerca di salvare il pianeta ultima modifica: 2021-05-15T07:17:21+02:00 da Carla Clúa Alcón
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Il segreto della dieta climatariana sta nello scegliere i prodotti in base al modo in cui influenzano l’ambiente piuttosto che all’effetto che hanno su di noi

Introdotto dal New York Times nel 2015 ma senza troppo successo, la dieta climatariana e in particolare la filosofia e il concetto di climatarianismo sono diventati rilevanti solo nel 2021. Per molti si tratta della dieta del futuro, l’unica che potrà garantire un cambiamento reale nell’impatto dell’industria alimentare. Il suo segreto sta nello scegliere i prodotti in base al modo in cui influenzano l’ambiente piuttosto che all’effetto che hanno su di noi.

Una dieta climatariana non ha alimenti fissi: si adatta ad ogni periodo dell’anno e regione del pianeta. Questo è perché, più che una dieta, il climatarianismo è un modo di programmare la vita. La routine cerca di ridurre al minimo il nostro impatto ambientale attraverso ciò che mettiamo nel nostro piatto. In altre parole, si tratta di cercare di frenare il cambiamento climatico scegliendo solo gli alimenti che generano la minore impronta possibile.

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Cosa mangiano i climatariani?

Quali sono le scelte dei climatariani? Bisogna partire dalla base che eliminano dalla dieta tutta la carne rossa -l’allevamento di bovini produce elevate percentuali delle emissioni globali di CO2– e solo consumano piccole quantità di carne bianca.

Un’altra delle priorità per i sostenitori di questa dieta è conservare correttamente gli ingredienti e prolungarne la vita il massimo tempo possibile. I climatariani dicono “no” allo spreco alimentare, comprano in piccole quantità e cercano diversi modi per riutilizzare gli avanzi.

Evidentemente, i climatariani preferiscono i prodotti a km zero dei produttori locali. Comprano alimenti coltivati biologicamente e dove non siano stati usati prodotti chimici. Il trasporto e la distribuzione del cibo sono due dei processi più inquinanti della filiera alimentare, quindi consumare ciò che è vicino a casa è una buona scelta per chi decide di intraprendere questo stile alimentare.

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A differenza di altre diete come la vegetariana o la vegana, la dieta climatariana non dice grossi no: si può mangiare una grande varietà di alimenti, pesce e derivati animali inclusi, ma sempre rispettando delle condizioni specifiche di sostenibilità soprattutto per quanto riguarda l’origine del prodotto. Si dà la priorità al consumo di verdure e di cereali, ma solo a quelli freschi e di stagione che non arrivano avvolti con grandi quantità di plastica. Invece, si evitano i cibi prodotti a livello industriale, quelli ultra-elaborati e quelli con grassi, oli e farine raffinate.

La dieta del futuro? Forse sì. Dopo un 2020 complesso per la ristorazione, le tendenze del settore per il 2021 sembrano chiare. Le abitudini alimentari si muovono sempre di più verso le ricette anti-spreco e i prodotti sostenibili, due dei pilastri più distintivi del climatarianismo.

Dieta climatariana, l’alternativa che cerca di salvare il pianeta ultima modifica: 2021-05-15T07:17:21+02:00 da Carla Clúa Alcón
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Laureata in giornalismo, vive a cavallo tra l'Italia e la Spagna. Nata nel 1996 a Tarragona (Catalogna), sta conseguendo una Laurea Magistrale in Scienze Internazionali all'Università di Torino. Ha lavorato in diversi media spagnoli, televisione, radio e giornali. Le sue passioni sono viaggiare, scrivere, conoscere la politica e imparare le lingue –ne parla sei!-. Amante del buon cibo, è sempre alla ricerca del sole e del mare.

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