Musica contro la crisi climatica, intervista ai fondatori di Climate Sessions

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Musica contro la crisi climatica, intervista ai fondatori di Climate Sessions ultima modifica: 2021-04-22T07:44:47+02:00 da Carla Clúa Alcón
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“Serve cultura climatica per arrivare ai cuori della gente”. Due giovani di Barcellona hanno lanciato l’iniziativa Climate Sessions, una piattaforma per raccogliere e diffondere arte ambientale

Martí Solé e Virgínia Soler si sono conosciuti nei meeting di Fridays for Future a Barcellona. Una passione condivisa, la musica, li ha uniti per creare Climate Sessions, una piattaforma per artisti coinvolti e interessati alla crisi climatica. Parliamo con Martí Solé.

Come nasce il progetto Climate Sessions?

Il progetto è nato nel 2019 dopo aver notato tre fattori: che ci serve cultura climatica, che esistono dei musicisti che cantano sull’ambiente e che accedere a loro è molto difficile perché non sono famosi. Climate Sessions è nata come una piattaforma per raccogliere tutta questa musica -e non solo- e condividerla con il pubblico. 

Cosa può fare la musica per il cambiamento climatico?

Siamo due attivisti coinvolti da tempo nei Fridays for Future. Questo tipo di movimenti ambientalisti sono utili e necessari, ma abbiamo notato che focalizzandoci solo sui dati numerici e sulla scienza, non riusciamo a trasmettere un messaggio a quelli che ci ascoltano. Attiriamo l’attenzione, ma non abbiamo un impatto “rilevante”. C’è molta scienza e attivismo, ma serve cultura climatica per arrivare ai cuori della gente.

Più o meno tutti siamo d’accordo sul fatto che il cambiamento climatico è reale e molto grave, però lo si percepisce in un modo impersonale. Climate Sessions vuole personalizzarlo, diffondendo in un modo diverso che emozioni la gente. Pensiamo davvero che l’arte possa trasmettere cosa implica il cambiamento climatico e cosa accadrà nel futuro.

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Come funziona Climate Sessions?

Ogni settimana condividiamo sul nostro canale YouTube la performance di un artista coinvolto con l’emergenza climatica e la giustizia intergenerazionale. Per adesso abbiamo sei video prodotti, alcuni dove cantiamo noi -Virgínia i Martí- e d’altri di artisti come il gruppo emergente Ominira. Comunque, non ci concentriamo solo sulla musica: qualsiasi tipo di arti performative, come la danza o la poesia, sono benvenute.

Qual è il vostro obiettivo principale?

Il nostro scopo è che qualsiasi persona interessata alla musica possa arrivare alla nostra piattaforma e integrare il discorso ambientalista. Per il momento ci seguono maggiormente gli attivisti, ma vorremmo coinvolgere il grande pubblico nella lotta. Siamo ancora in una fase iniziale e abbiamo soltanto 800 followers su Instagram: dobbiamo superare le barriere geografiche e riuscire a lavorare con artisti riconosciuti. 

Volete essere anche un sostegno per le organizzazioni coinvolte con l’ambiente.

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Uno dei nostri scopi principali è fornire contenuti di qualità ai movimenti ambientalisti. Ad esempio, a marzo abbiamo fatto una “Climate production” per promuovere lo sciopero globale per il clima del 19M. Abbiamo messo il video promozionale a disposizione di tutti i gruppi di Fridays for Future, nazionali ed internazionali. Perseguiamo lo stesso obiettivo, dobbiamo aiutarci a vicenda e condividere contenuti.

Come considerate la situazione ambientale attuale?

Siamo profondamente preoccupati. I governi ad ogni livello non stanno facendo quello che serve per mitigare il cambiamento climatico. Ormai non abbiamo più tempo per invertire l’aumento della temperatura ai 1,5ºC e possiamo soltanto lavorare sugli effetti. La crisi climatica sta già causando gravi conseguenze soprattutto nel terzo mondo, ma da qua lo vediamo molto lontano.

Quali sono i progetti futuri di Climate Sessions?

Vogliamo continuare a condividere sul nostro canale di YouTube le performance che abbiamo prodotto durante questa prima stagione. Poi, a giugno, faremo una pausa per preparare la seconda. Ci piacerebbe molto poter fare un concerto con tutti gli artisti che hanno partecipato ai video e un album. Con un po’ di fortuna, forse cambiamo il mondo. Noi almeno ci proviamo.

Musica contro la crisi climatica, intervista ai fondatori di Climate Sessions ultima modifica: 2021-04-22T07:44:47+02:00 da Carla Clúa Alcón
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Laureata in giornalismo, vive a cavallo tra l'Italia e la Spagna. Nata nel 1996 a Tarragona (Catalogna), sta conseguendo una Laurea Magistrale in Scienze Internazionali all'Università di Torino. Ha lavorato in diversi media spagnoli, televisione, radio e giornali. Le sue passioni sono viaggiare, scrivere, conoscere la politica e imparare le lingue –ne parla sei!-. Amante del buon cibo, è sempre alla ricerca del sole e del mare.

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