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Da mascherine usate a sgabelli, il riciclo ai tempi della pandemia

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Da mascherine usate a sgabelli, il riciclo ai tempi della pandemia ultima modifica: 2021-03-11T12:39:39+01:00 da Carla Clúa Alcón
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Riciclare le mascherine usate per creare mobili. Il giovane sudcoreano Kim Ha-neul ha trovato un modo creativo per dare una seconda vita a questi oggetti che stanno diventando un problema per l’ambiente

Più di 130 miliardi. Questa è la quantità di mascherine usate nel mondo in solo un mese secondo la rivista Environmental Science and Technology. Da quando il Covid un anno fa è entrato nella nostra quotidianità esse sono diventate un elemento essenziale con cui conviviamo ogni giorno e tutto indica che ci accompagneranno ancora per tanto tempo.

Nonostante le mascherine siano essenziali per proteggerci, esse hanno anche creato un nuovo problema di inquinamento. Secondo l’ONU, quasi il 75% delle mascherine finisce nei fiumi o negli oceani e questo diventerà un problema insostenibile nel tempo se l’uso obbligatorio delle mascherine durerà per parecchi anni.

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Il giovane sudcoreano Kim Ha-neul ha trovato un modo creativo per dare una seconda vita alle mascherine: riciclare la plastica che contengono e convertirla in sgabelli. Lo studente ha cominciato a raccogliere le mascherine usate dai suoi amici e conoscenti. Ha inoltre posizionato piccoli contenitori nella sua università. In poco tempo, ha così raccolto più di 10 mila mascherine usate.

Ha-neul ha smembrato le mascherine, tenendo solo il loro strato filtrante in polipropilene, un materiale riciclabile. Con una pistola termica a una temperatura di 300ºC, ha fuso la plastica. Poi, una volta introdotta nello stampo e raffreddata, la plastica delle mascherine ha preso la forma degli sgabelli.

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Servono 1750 mascherine per creare uno sgabello: con 250 si può creare una gamba e con 750 il sedile. Gli sgabelli sono fedeli alle mascherine: i colori bianchi, blu e rosa non provengono da coloranti, sono solo i colori originali dei dispositivi di protezione individuale raccolti e salvati dalla spazzatura. 

Kim Ha-neul sta già pensando alla produzione di altri mobili come sedie, tavoli o lampade sempre partendo dal riciclo di mascherine. Per ora, ha avviato una campagna per convincere il governo sudcoreano e diverse aziende a disporre contenitori speciali per conferire questi particolari rifiuti. 

[Immagine in copertina: Kim Ha-neul]

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Laureata in giornalismo, vive a cavallo tra l'Italia e la Spagna. Nata nel 1996 a Tarragona (Catalogna), sta conseguendo una Laurea Magistrale in Scienze Internazionali all'Università di Torino. Ha lavorato in diversi media spagnoli, televisione, radio e giornali. Le sue passioni sono viaggiare, scrivere, conoscere la politica e imparare le lingue –ne parla sei!-. Amante del buon cibo, è sempre alla ricerca del sole e del mare.

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