Sette anni fa, nel mese di marzo, è scomparso Mario Lodi, maestro lombardo che ha scritto diversi libri per bambini incentrati sul rispetto della natura.
A marzo di quest’anno si celebra il settimo anniversario della scomparsa di Mario Lodi, maestro che ha insegnato ai bambini il rispetto della natura attraverso i suoi libri.
Chi era Mario Lodi?
Classe 1922, Mario Lodi nasce nel piccolo paese di Piadena, in provincia di Cremona. All’età di 18 anni si diploma all’istituto magistrale, con l’obiettivo di diventare maestro di scuola elementare.
Dopo un breve periodo di incarcerazione per l’opposizione a manifestazioni organizzate dai fascisti, il giovane Lodi diventa maestro di ruolo in un istituto cremonese nel 1948. Ha inizio così un lungo percorso di crescita e di formazione. Di grande aiuto è il Movimento di Cooperazione Educativa, un gruppo di docenti che, ispirandosi al pensiero del pedagogo Celestin Freinet, utilizzano metodi innovativi per l’insegnamento. Tra questi, la ricerca sul campo, il calcolo vivente e la scrittura individuale di storie e libri.
Il fine che Mario Lodi si pone è di crescere cittadini responsabili e maturi e di adeguare l’insegnamento della scuola pubblica ai principi della Costituzione. Nel suo pensiero, il maestro deve partire dal basso, tenendo in considerazione ciò che i bambini già conoscono e associando le materie scolastiche alla realtà.
Giocare nel verde potenzia il sistema immunitario dei bambini
Nel 1956, ritorna nel suo paese natale, insegnando alla scuola elementare di Vho di Piadena. É proprio durante questi anni che inizia a scrivere molti dei suoi libri, alcuni dei quali incentrati sulla pedagogia e sulle sue esperienze da maestro. I più conosciuti sono però le storie scritte a volte a più mani con i bambini, che hanno trovato posto negli scaffali delle librerie dedicati alla letteratura per ragazzi.
Nel 1963 incontra Don Lorenzo Milani, un altro grande volto della pedagogia italiana, con cui ha un importante scambio a livello culturale, didattico e metodologico.
Vent’anni dopo, avvia la rivista A&B, che diventerà negli anni il giornale dei bambini, scritto e illustrato da loro in quanto cittadini con diritto di esprimersi. Nel 1989, Lodi fonda la Casa delle Arti e del Gioco, associazione in cui organizzerà laboratori per grandi e piccini.
Nel 2006, riceve il Premio Unicef “Dalla parte dei bambini” avendo dedicato l’intera vita ai diritti dei più piccoli “perché avessero la migliore scuola possibile e per aver realizzato la Casa delle Arti e del Gioco attraverso la quale continua a promuovere e a valorizzare la formazione degli insegnanti e le potenzialità espressive dei bambini”.
Tre spunti di lettura sulla natura da non perdere
Uno dei temi centrali che Mario Lodi affronta nei suoi libri è la natura e il rispetto per le piante e gli animali. Ecco tre proposte interessanti per insegnare questo valore ai bambini.
Ritorno a Fairy Oak, intervista all’autrice Elisabetta Gnone
Il cielo che si muove. Storie e storie di natura (Editoriale Scienza)
Si tratta di 15 brevi racconti autobiografici, narrati attraverso la voce di un bambino che osserva le bellezze della natura. Il piccolo racconta con stupore alcune delle scoperte della campagna, quasi scontate agli occhi degli adulti. Dalle lucertole che perdono la coda ai profumi delle erbe aromatiche passando per il tarlo che scava nel legno del cassettone.
Accanto a questa natura idilliaca però c’è anche il ritratto di una campagna vera, a tratti cruda. Non manca infatti il tema della morte, affrontato in maniera schietta e immediata, come con la caccia ai bruchi.
Cipì (Einaudi Ragazzi)
Capolavoro per eccellenza di Mario Lodi, la storia ha come protagonista un passero, Cipì, che vive insieme ai suoi amici mille avventure. Un po’ incosciente e ingenuo, l’uccellino esuberante è curioso di esplorare il mondo esterno nonostante non sia ancora pronto ad affrontarlo. Grazie all’osservazione e all’esperienza, conoscerà l’amore e l’affetto, ma anche il pericolo, causato in parte dagli uomini che non rispettano gli animali.
Si tratta di un libro formativo, ricco di metafore e personificazioni, che racconta il desiderio di crescere, le relative difficoltà e i valori più importanti della vita.
Bandiera (Einaudi Ragazzi)
Scritta con i bambini della scuola di Vho di Piadena, “Bandiera” è una storia che illustra il ciclo delle stagioni dal punto di vista di una foglia di ciliegio. Il racconto si apre nel primo giorno di primavera, stagione che “non viene quando vogliamo noi, viene quando il sole, con le punte di fuoco dei suoi raggi, riesce a fare il primo buco nella coperta grigia del cielo ricamata di nuvole, sotto la quale dormono le cose della terra tutto l’inverno“.
Bandiera, la fogliolina protagonista, è coraggiosa e ribelle perché non vuole cadere come le altre sorelle. È infatti spinta dalla curiosità di sapere cosa accade nella stagione invernale. Lotta quindi contro le intemperie fino all’anno successivo per rimanere attaccata al ramo. Al ritorno della primavera, Bandiera è stanca e ingiallita ma estremamente soddisfatta dell’esperienza.
Avendo esaudito il suo desiderio, si lascia cadere sulla terra “per diventare sangue della pianta ed essere utile anche da morta a chi le aveva dato la vita“. Diventa così una sorta di “bandiera” che simboleggia la curiosità e la voglia di scoprire la natura e le sue regole con l’entusiasmo di un bambino.
[Cover Image @canale YouTube GiuntiScuola “C’è speranza, se questo accade al Vho”]
