Vitelli alla deriva sulla nave Karim Allah, che da mesi vaga nel Mediterraneo dopo essere partita dalla Spagna lo scosrso 18 dicembre. Gli animalisti non hanno esitato a far sentire la loro voce, presentando numerose segnalazioni.
Quasi 900 vitelli viaggiano da mesi nel Mediterraneo senza poter toccare terra.
È la drammatica storia della nave “Karim Allah“, salpata dal porto spagnolo di Cartagena lo scorso 18 dicembre, con destinazione Iskanderum (Turchia). Tuttavia, avrebbe poi cambiato rotta, dirigendosi verso Tripoli. Qui il bestiame sarebbe stato rifiutato per via di una malattia zoonotica.
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A questo punto, la nave ha fatto richiesta di attracco in Tunisia per rifornirsi di foraggio, ma l’approdo è stato è stato negato. Lo scorso 28 gennaio, “Karim Allah“ si trovava nelle acque di Augusta (Sicilia), dove l’equipaggio ha dichiarato di essere “parzialmente carica“, facendo presagire decessi tra il bestiame.
Una volta acquistato il foraggio, la nave è ripartita, raggiungendo il golfo di Cagliari. Qui, alla guardia costiera è stato comunicato che la nave trasportava “animal food“.
Questa dichiarazione va in contrasto con con quanto comunicato alle autorità portuali di Augusta.
Ecco, dunque, che le associazioni animaliste ipotizzano due scenari.
“I casi sono due: o la nave sta mentendo e quindi trasporta in condizioni agghiaccianti da mesi migliaia di bovini, rilasciando dichiarazioni false, oppure ha scaricato in mare i corpi degli animali morti durante il viaggio. In entrambi i casi, si tratta di violazioni gravissime.“
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Per oltre 10 giorni, il cargo è rimasto fermo davanti al porto di Cagliari. Nella notte tra venerdì 19 e sabato 20 febbraio, le autorità italiane intendevano svolgere un’ispezione per valutare la situazione a bordo, ma il cargo ha deciso di ripartire verso la Spagna.
Le associazioni Animal Welfare Foundation, Animal Equality ed Enpa, con l’assistenza dell’avvocata Manuela Giacomini, hanno presentato numerose segnalazioni al ministero della Salute, alla procura di Cagliari, alla capitaneria e alle autorità spagnole.
Attualmente non si sa in che condizioni siano gli animali e in quanti siano ancora vivi.
[Foto di Annie Spratt per Unsplash]