La Textile Library del Museo del Tessuto

Museo del Tessuto, in mostra moda sostenibile e innovazione

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Museo del Tessuto, in mostra moda sostenibile e innovazione ultima modifica: 2021-02-23T07:26:06+01:00 da Fabiana Re
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Il Museo del Tessuto riparte dall’economia circolare nella moda per ridurre l’impatto ambientale del mondo del fashion

Una raccolta di tessuti e filati generati da scarti e rifiuti. È la nuova frontiera della moda sostenibile: si chiama Textile Library, progetto fresco d’inaugurazione del Museo del Tessuto di Prato. L’archivio di tessuti contemporanei dell’ente museale si arricchisce così di oltre 200 campioni di filati innovativi ed ecosostenibili.

I tessuti del futuro al Museo del Tessuto

Il tema inaugurale della Textile Library è proprio la circular economy e l’innovazione sostenibile nel tessile e nella moda. Negli spazi espositivi del Museo è possibile intraprendere un percorso tattile per conoscere le materie prime e i processi produttivi che le trasformano in stoffe amiche dell’ambiente. Nel settore dell’industria tessile la continua innovazione ha recentemente permesso di realizzare piccoli prodigi tecnici, ricavando filati da bottiglie di plastica usate o da scarti alimentari. Nel Museo del Tessuto sono così esposti una borsa in pelle realizzata dalle bucce della mela, scarpe in cellulosa estratta da foglie di ananas e pelle vegana dalla lavorazione di foglie di cactus. E ancora tessuti in cashmere e lana riciclati, fibre di poliestere biodegradabile in acqua marina (per contrastare il problema delle microplastiche) e maglieria in denim riciclato.

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Gli obiettivi della Textile Library

“Siamo contenti di poter finalmente condividere con il pubblico questo nuovo progetto”, dichiara Francesco Nicola Marini, Presidente del Museo del Tessuto. I nuovi contenuti della Textile Library saranno a disposizione di studenti, docenti, designer, professionisti e operatori del settore. Diverso il ruolo dell’area espositiva, dedicata al grande pubblico e alla sensibilizzazione sul tema della moda sostenibile. “Vuole essere non solo uno strumento di conoscenza del tessuto contemporaneo, ma anche di educazione al consumo consapevole, spiega il Presidente.

Rendere la moda sostenibile: una rivoluzione necessaria

L’insostenibilità del sistema-moda non può più essere ignorata e i consumatori, con le loro richieste, giocano un ruolo importante nell’indirizzarne gli sviluppi futuri. Ad oggi prevale il modello della fast fashion, figlio del consumismo e della bassa qualità dei prodotti, in cui anche i vestiti sono concepiti come usa e getta. Secondo il World Economic Forum, dal 2000 a oggi la produzione di indumenti è quasi raddoppiata, ma la loro permanenza negli armadi si è dimezzata. Diventati fuori moda o precocemente sgualciti, vanno a riempire le discariche, in cui possono impiegare fino a 200 anni per decomporsi se realizzati in fibre sintetiche.

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I vestiti hanno vita breve, ma la loro realizzazione comporta un massiccio impiego di risorse. La coltivazione del cotone richiede ingenti quantità di acqua, fino a 20mila litri per produrne un solo chilo, secondo la piattaforma Sustain your Clothes. Neppure i tessuti sintetici possono rientrare nell’Olimpo della moda sostenibile: poliestere, acrilico e nylon sono derivati dal petrolio. Una volta prodotti, i filati devono poi essere colorati: il processo di tintura detiene la medaglia d’argento come secondo maggior inquinante delle acque mondiali. Senza dimenticare che l’intera filiera della moda è incredibilmente energivora. Vale la pena mettere sotto pressione gli ecosistemi per un nuovo capo di vestiario?

L’iniziativa del Museo del Tessuto per promuovere la moda circolare

Oggi più che mai è necessario immaginare una moda sostenibile e alla portata di tutti. Lo sa bene il Museo del Tessuto, che proprio in questi giorni ha lanciato il bando STAND Up!, aperto alle candidature fino al 26 marzo. Questo intende sostenere progetti di business circolari nel settore dell’abbigliamento, per dare vita a filiere sostenibili dalle materie prime al fine vita dei prodotti. I soggetti selezionati – con un occhio di riguardo a donne e giovani – accederanno a un Capacity Building Program gratuito, per dare forma e sostanza alle loro idee.

[Immagine di copertina: Museo del Tessuto]

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Studentessa torinese di Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio, trascorre il suo tempo a districarsi tra molteplici passioni e a rincorrere mille sogni. Tra lettura, disegno, scrittura creativa ed esperimenti di cucina vegana di alterno successo, i giorni di sole 24 ore finiscono sempre troppo in fretta.

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