ministero della transizione ecologica

Ora l’Italia ha un ministero della Transizione ecologica

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Ora l’Italia ha un ministero della Transizione ecologica ultima modifica: 2021-02-15T07:56:23+01:00 da Gessica Giannese
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Governo Draghi, Roberto Cingolani alla guida del nuovo ministero della Transizione ecologica. Uno fisico alla centro della rivoluzione verde per il futuro del pianeta

Roberto Cingolani sarà alla guida del nuovo ministero della Transizione ecologica. Venerdì sera, l’incaricato Presidente del Consiglio Mario Draghi ha sciolto la riserva e ha accettato l’incarico di formare un nuovo Governo, annunciando la lista ufficiale dei ministri. La squadra del nuovo esecutivo sarà composta da 8 tecnici e 15 ministri di sei partiti.

Roberto Cingolani: il curriculum

È caduta su uno scienziato, non un politico la scelta del presidente del Consiglio Mario Draghi per il nuovo ministero della Transizione ecologica. Si chiama Roberto Cingolani, 59 anni, esperto di nanotecnologie e d’intelligenza artificiale e fino ad oggi Chief Technology & Innovation Officer di Leonardo. Nato a Milano ma cresciuto a Bari, dove si è laureato in Fisica. Nel 2000 diventa professore ordinario di Fisica Sperimentale all’Università di Lecce.

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Roberto Cingolani, fisico e nuovo ministro della Transizione ecologica

Nel corso della sua carriera scientifica ha collaborato con numerosi istituti internazionali; è stato ricercatore al Max Planck Institut di Stoccarda, in Germania, professore all’Institute of Industrial Sciences della Tokyo University e alla Virginia Commonwealth University, negli Stati Uniti. Nel 2005 viene chiamato a gestire l’allora nascente Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, oggi un centro di ricerca di rilevanza internazionale, di cui è stato Direttore Scientifico fino alla sua nomina come Chief Technology & Innovation Officer di Leonardo. Nel suo curriculum possiamo leggere oltre 1000 pubblicazioni come autore o co-autore su riviste internazionali e 100 brevetti detenuti.

In cosa consiste il ministero della Transizione ecologica?

Ad oggi non sappiamo ancora molto, sicuramente il nuovo dicastero sostituirà l’attuale ministero dell’Ambiente, cambiandone la denominazione, e assorbirà le competenze energetiche del ministero dello Sviluppo economico. Il neo-nato ministero ecologico avrà un ruolo decisivo in questi mesi per l’utilizzo delle risorse ‘green’ previste dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, comunemente conosciuto come Recovery Fund. Cingolani, ha detto Draghi, sarà anche il “coordinatore dell’istituendo comitato interministeriale sulla transizione ecologica”. Il fisico infatti dovrà gestire la “rivoluzione verde” dell’Italia insieme ai 68,9 miliardi, cifra destinata all’attuale ministero. All’orizzonte poi ci sono gli ambiziosi obiettivi del Green Deal europeo: riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 e neutralità carbonica al 2050. Oltre alla gestione dei 200 miliardi di euro dei fondi del Next Generation Eu che dovremmo conquistarci.

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Il modello francese

Nella politica francese, il ministero della Transizione ecologica è uno dei più rilevanti e trasversali; oltre all’attuazione delle politiche in materia di sviluppo sostenibile e protezione ambientale si occupa anche dei trasporti, delle infrastrutture, dell’energia e della transizione energetica. A guidarlo c’è la ministra Barbara Pompili. Il presidente francese, Emmanuel Macron, in vista delle elezioni presidenziali del 2022, ha presentato qualche giorno fa al Consiglio dei ministri il nuovo progetto “Clima e resilienza”. Alla base del progetto ci sarebbe l’obiettivo di riduzione del 40% delle emissioni di gas effetto serra entro il 2030.

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Il modello spagnolo

In Spagna il premier socialista Pedro Sanchez ha affidato il ministero per la Transizione ecologica a Teresa Ribera Rodriguez, giurista e professoressa universitaria. Questo modello potrebbe essere simile a quello appena instaurato in Italia; infatti tra le competenze del ministero, oltre a quella di contrastare i cambiamenti climatici e proteggere il patrimonio naturale, c’è anche la gestione delle politiche energetiche. Gli obiettivi principali dichiarati al momento dell’insediamento nel 2018 dalla ministra sono: portare al Congresso una legge sui cambiamenti climatici ed elaborare un piano energetico per i prossimi 10 anni. La Rodriguez è inoltre responsabile anche per l’attuazione di politiche per superare le sfide demografiche e lo spopolamento dei territori a cui va incontro la Spagna.

Il modello svizzero

In Svizzera il ministero è noto come il Dipartimento federale dell’Ambiente, dei trasporti dell’energia e delle comunicazioni (Datec). L’approccio svizzero è più vicino a quello della Francia. Il ministero per la Transizione si occupa di politica ambientale, dei trasporti, gestione e vigilanza sulle fonti energetiche e mezzi di comunicazione, in particolare della televisione. Dal gennaio 2019 a guidarlo è la socialista Simonetta Sommaruga.

Ci serve un “whatever it takes” per il clima

La proposta dell’istituzione di un ministero per la Transizione ecologica è stata vagliata con unanime consenso, in particolare dal mondo ambientalista e da tutti coloro che ritengono necessario cambiare la direzione del nostro modello di sviluppo, considerando seriamente l’importanza dell’emergenza climatica. Il rischio dietro la transizione ecologica è che le buone intenzioni, se mal gestite, possano tramutarsi in altri sprechi di risorse pubbliche, come di recente avvenuto anche con gli incentivi alle fonti di energia rinnovabile. E altresì vero che la rivoluzione verde impone uno sforzo collettivo che non può riguardare un unico ministero. Serve un piano strategico complessivo e mirato.

Ci serve un “whatever it takes per il clima”, ha dichiarato il movimento Fridays for future, nella lettera mandata nei giorni scorsi a Mario Draghi. Il testo riporta la famosa citazione del Presidente, passata ormai alla storia come la frase che salvò l’euro di fronte alla crisi finanziaria globale. «Non c’è più tempo per fare il possibile va fatto il necessario. “Whatever it takes”, a qualunque costo. La sentiremo citare di nuovo, tra un po’ di anni, nel video su YouTube o nei libri di storia come la frase che ha salvato il clima? Ai posteri l’ardua sentenza. A questo governo, però la scelta di garantirci o negarci il futuro».

Ora l’Italia ha un ministero della Transizione ecologica ultima modifica: 2021-02-15T07:56:23+01:00 da Gessica Giannese

Nata a Torino e laureata in scienze della comunicazione. Ha lavorato per molti anni nelle web agency, specializzata in storytelling e content strategy. Affascinata dall’innovazione sociale, dall’emozioni umane, escursionista per passione, ama i Peanuts, il bianco della neve e camminare in montagna con Ugo, il suo beagle. Crede nella possibile armonia tra uomo e natura e nella capacità dell’essere umano di invertire la propria rotta prima che sia troppo tardi. L’ambiente è la sua casa da sempre e la sua ispirazione per il futuro

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