Le Dolomiti protagoniste di un breve video che alterna disegni animati e immagini dal vero. Il progetto mira a far comprendere il valore paesaggistico della catena montuosa raccontandone la storia.
Le Dolomiti, riconosciute patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 2009, sono protagoniste di un video animato.
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Realizzato dalla Fondazione Dolomiti Unesco, il filmato valorizza il bellissimo paesaggio raccontandone la storia.
Il video, infatti, parte dall’origine della catena montuosa, oltre 280 milioni di anni fa. Le Dolomiti vennero ciclicamente sommerse da un mare, le cui acque, ricche di minerali e microorganismi semplici, produssero fanghiglie, mucillagini e incrostazioni calcaree. In questo modo, vennero originate enormi montagne sommerse, le piattaforme carbonatiche.
Proseguendo con la visione, si scoprono molte cose interessanti. Per esempio, viene spiegato che la catena montuosa formò un arcipelago di isole e che la regione dolomitica divenne parte di una delle più estese piane costiere del mondo, dove passeggiarono i primi dinosauri.
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Vengono, in questo modo, tracciati gli eventi geologici che hanno portato alla formazione della catena montuosa, utilizzando l’accattivante escamotage dell’animazione a cui vengono alternate immagini fotografiche.
Il progetto è stato realizzato da Elena Anna Manfrè e Cerruti comunicazione Treviso. Inoltre, un importante contributo lo ha dato il geologo Piero Gianolla dell’Università degli Studi di Ferrara.
Questo video è stato prodotto in italiano e doppiato in inglese e tedesco. Si pone, indubbiamente, come un piccolo documentario educativo che stimola a rispettare il territorio, comprendendone il valore attraverso la sua stessa storia geologica. Un progetto, dunque, che va ad arricchire gli adulti, ma anche e soprattutto i più piccoli.
Terminata la visione, infatti, si ha una maggiore consapevolezza del valore paesaggistico e geologico delle Dolomiti.
Un luogo meraviglioso di cui avere cura poiché, come ci ricorda la voce narrante al termine del video, “siamo tutti custodi del fragile equilibrio di questo territorio unico al mondo”.
