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Forest Sharing: la prima community dei boschi

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Forest Sharing: la prima community dei boschi ultima modifica: 2021-01-22T08:00:21+01:00 da Gessica Giannese
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Un modo nuovo, condiviso e sostenibile di guardare le foreste; nasce a Firenze, Forest Sharing, l’innovativa piattaforma che si prende cura del tuo bosco

Bluebiloba, start up innovativa e spin off dell’Università di Firenze, lancia Forest Sharing, la prima piattaforma per l’aggregazione digitale dei proprietari forestali italiani.

L’idea nasce dall’incontro tra ricercatori del dipartimento di Scienze Forestali con imprenditori e professionisti dell’economia circolare fiorentina. Valorizzazione sostenibile del patrimonio boschivo italiano, diffondere una cultura forestale innovativa, promuovere i metodi della Sharing Economy, questi i nobili obiettivi alla base del progetto digitale.

La piattaforma è attiva dallo scorso settembre ma ha già ricevuto diversi riconoscimenti.

L’Europa l’ha premiata per la miglior idea imprenditoriale, Legambiente come il progetto più ecosostenibile, Impact Now come miglior progetto ad impatto ambientale positivo.

forest sharing team
Il team di Forest. Foto: facebook @ForestSharing

Come funziona Forest Sharing

La piattaforma è semplice ed intuitiva. Il proprietario boschivo si iscrive gratuitamente e sceglie quale modalità di gestione adottare (taglio legname, valorizzazione ricreativo turistica, mantenimento). Successivamente l’iscritto può continuare a gestire in autonomia il proprio bosco, oppure affidare la gestione ai tecnici di Forest Sharing e decidere insieme a loro come creare valore condiviso.

In questo modo il proprietario può trovare chi gli cura il bosco a costo zero o in alcuni casi può addirittura guadagnarci.

I principali servizi offerti dalla piattaforma

Il sito forestsharing.it ruota intorno a due tematiche principali:

  • L’economia circolare condivisa: il bosco diventa il bene comune da valorizzare insieme. Il proprietario forestiero accetta che la sua proprietà forestale venga utilizzata da qualcun altro; si esce così dal concetto di possesso e si entra in quello di utilizzo condiviso.
  • Selvicoltura di precisione: un monitoraggio costante per una migliore conoscenza del territorio e delle dinamiche ambientali. Questa metodologia permette una gestione ottimizzata e sostenibile delle attività sul campo.

Guido Milazzo, socio e fondatore di Forest Sharing spiega: «La maggior parte degli utenti che si iscrivono non vogliono fare produzione o buttare giù piante. Vogliono che il loro bosco sia correttamente curato, pulito e che si faccia manutenzione» -perché, aggiunge – «Un bosco correttamente conosciuto e gestito a monte è una città più sicura a valle».

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Perché è importante prendersi cura dei boschi

I boschi non sono solo legna: sono sistemi complessi, scrigni preziosi di biodiversità, contenitori vitali depositari di valori etici, storici, spirituali, per la salvaguardia ambientale e di tutti gli esseri viventi.

Secondo il Rapporto sullo Stato delle foreste nel mondo (SOFO), pubblicato di recente, gli ecosistemi forestali ospitano 60.000 diverse specie di alberi, l’80% delle specie di anfibi, il 75% delle specie di uccelli e il 68% delle specie di mammiferi presenti sulla Terra.

Milioni di persone in tutto il mondo dipendono dalle foreste per la propria sicurezza alimentare e per il proprio sostentamento. Tutelare le foreste è fondamentale anche per preservare le risorse naturali, dal momento che queste aree accolgono buona parte della diversità genetica e contribuiscono a mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici.

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Il patrimonio forestale è un tesoro prezioso per questo è al centro di diversi obiettivi climatici tra qui quelli dell’Agenda 2030. In particolare l’obiettivo 15 richiama, tra i vari punti, la necessità di proteggere e ripristinare le foreste e di promuoverne una gestione sostenibile.

Non solo, le Nazioni Unite hanno lanciato anche un Piano strategico per le foreste (2017-2030) e il Decennio per il ripristino dell’ecosistema (2021-2030).

La valorizzazione del patrimonio boschivo italiano

Il monitoraggio Fao, coordinato del Mipaaf e condotto da Istat, Carabinieri Forestali, Crea e Sisef, indica che negli ultimi 5 anni le foreste in Italia sono aumentate del 2,9 %, (270 mila ettari) arrivando a coprire il 40% della superficie nazionale.

Nonostante tale ricchezza l’Italia è uno dei maggiori importatori europei di legname. In Toscana per esempio ci sono 880 mila ettari di proprietà privata, di questi solo il 15% circa ha qualche forma di gestione, il resto è abbandonato.

I dati ci mostrano come ad oggi il problema non risieda tanto nell’estensione dei terreni boschivi, quanto nella mancata manutenzione e nello scarso interesse di sviluppo di strategie conservative di questi aree. Proprio per questo la piattaforma Forest Sharing è una ventata di aria pulita per i nostri polmoni, ma soprattutto per i nostri boschi.  È importante continuare ad investire nella gestione sostenibile del patrimonio forestale e valorizzarne il capitale naturale.

Il giovane team toscano è riuscito nella nobile impresa di creare una community che gestisca attivamente e responsabilmente le risorse forestali, valorizzandone il patrimonio boschivo. Un servizio che come risultato non ha solo quello di rendere il bosco una fonte di reddito, ma vuole essere soprattutto un investimento per il futuro dell’ambiente.

«La cura del territorio può coesistere con nuove opportunità di sviluppo – spiegano i promotori – Crediamo che creare una nuova filiera corta e virtuosa per i prodotti forestali sia anche un modo per contrastare l’inquinamento e l’illegalità».

Forest Sharing: la prima community dei boschi ultima modifica: 2021-01-22T08:00:21+01:00 da Gessica Giannese

Nata a Torino e laureata in scienze della comunicazione. Ha lavorato per molti anni nelle web agency, specializzata in storytelling e content strategy. Affascinata dall’innovazione sociale, dall’emozioni umane, escursionista per passione, ama i Peanuts, il bianco della neve e camminare in montagna con Ugo, il suo beagle. Crede nella possibile armonia tra uomo e natura e nella capacità dell’essere umano di invertire la propria rotta prima che sia troppo tardi. L’ambiente è la sua casa da sempre e la sua ispirazione per il futuro

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