Alaska, Trump mette all’asta i diritti di trivellazione di un’area dell’Artic National Wildlife Refuge che ospita orsi polari, renne e caribù.
Alaska, Trump ha dato il via al bando per assegnare le concessioni di varie licenze per lo sfruttamento delle risorse naturali dell’Artic National Wildlife Refuge.
Si tratta di un’area di fondamentale importanza per molte specie. Ospita, infatti, mandrie migratorie di renne e, nei mesi invernali, gli orsi polari ci costruiscono tane per partorire. Inoltre tale area ha anche un elevato valore simbolico per le comunità locali.
Il Presidente uscente, convinto che l’estrazione di gas e petrolio possano arricchire lo Stato, ha fatto in modo di anticipare l’entrata in carica del futuro presidente Joe Biden, contrario alle trivellazioni.
Ecco, dunque, che in breve tempo sono stati suddivisi i lotti di territorio da assegnare. Il 6 gennaio, lo stesso giorno dell’assalto a Capitol Hills, si è tenuta l’asta.
Non tutto, però, è andato come previsto.
L’asta, infatti, ha avuto un’accoglienza tiepida da parte delle industrie petrolifere.
Secondo il Bureau of Land Management, sono stati solo 12 gli appezzamenti che hanno ricevuto offerte sui 22 a disposizione. Di questi 12, almeno 8 hanno avuto un solo offerente: l’Alaska Industrial Developement and Industrial Authority, molto criticata dai gruppi ambientalisti.
Due lotti, invece, sono stati acquistati da operatori privati.
L’asta si è conclusa con 14.4 milioni di dollari. Una vendita ben lontana dalle cifre previste.
Ciò sarebbe dovuto ai guadagni in calo dell’industria petrolifera e al rifiuto di molte banche di finanziare le trivellazioni.
A ciò va aggiunto che, in campagna elettorale, Joe Biden ha affermato che le politiche ambientali sarebbero state più stringenti. Ciò va in netto contrasto con la politica ambientale negazionista di Trump.
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Diverse comunità indigene dell’Alaska, come i Gwich’in, la cui sopravvivenza è strettamente legata alla pianura costiera, si sono opposte alle trivellazioni attraverso numerose azioni legali.
Questo rappresenta l’ultimo schiaffo all’ambiente di Donald Trump.
[Foto di copertina: @Wikipedia.org]