In questo periodo di shopping natalizio -con i consumatori divisi tra commercio in presenza e acquisti online- gli appassionati di Urbex di Ascosi Lasciti sono andati a esplorare alcuni centri commerciali abbandonati, simbolo dei tempi che cambiano. E di suolo che ormai è stato consumato.

La più recente esplorazione di centri commerciali abbandonati riguarda l’Extasy di Ancona, da alcuni anni in pieno degrado: qui Alessandro Tesei, fondatore del sito di urbex Ascosi Lasciti, si è da poco recato insieme alle telecamere del programma Rai “Frontiere”.
«Le gigantesche cattedrali del commercio, costruite per celebrare i consumi e il tempo libero delle classi medie, all’improvviso si rivelano invecchiate, come dinosauri destinati all’estinzione», ha brillantemente sintetizzato il conduttore tv Franco Di Mare, introducendo il video-reportage andato in onda nei giorni scorsi.

Centri commerciali abbandonati, l’Extasy di Ancona
Tesei -dopo aver sottolineato come sia facile l’accesso all’ex centro commerciale Extasy di Ancona, nelle Marche («infatti vandali e ragazzini si divertono da anni in questo posto»)- racconta di spazi enormi, oggi lasciati all’incuria, dove una volta trovavano spazio negozi, show room e centri congressi.
«C’erano una lavanderia, un intero brico, un negozio di mobili, un bar, un salone di bellezza e molte altre attività ad oggi poco riconoscibili. Troviamo addirittura dei lettini abbronzanti ancora non sfiorati dai vandali, cosa più unica che rara in un posto simile -racconta Tesei- Molti pannelli del soffitto sono caduti, e si intravedono scorci di cielo. Le infiltrazioni sono copiose e i piccioni stanno iniziando a colonizzare in maniera massiccia l’intera struttura».

A stupire anche l’esperto di urbex è lo stato di conservazione di alcuni locali, a partire dall’ex palestra, dove resistono le vasche delle piscine e alcuni macchinari di allenamento.
«Mi meraviglio della vastità della zona: conto infatti ben tre vasche, più una dedicata ai giochi acquatici, con due scivoli ancora presenti».
L’ex parco commerciale in Emilia Romagna
Sempre Ascosi Lasciti, alcuni anni fa (era il 2014), aveva inaugurato il filone dei centri commerciali abbandonati grazie al suo autore Chris Morri, venuto a conoscenza di una struttura di circa 100 mila metri quadri pressoché intatta in Emilia Romagna, da lui ribattezzata “La città delle stelle”.

«Quello che si presenta ai nostri occhi è un centro polivalente, o meglio, un parco commerciale composto da (uno storico) tennis club, centro benessere/Spa, campi da calcio, discoteca, palestra, sala d’ascolto, piscina e un cinema multisala -si legge sul sito dedicato all’urbex a proposito di questo maxi spazio un tempo dedicato a shopping, svago e divertimento– Un sito enorme che, per diversi anni, fu un faro nel territorio per la creazione di eventi sportivi e per i tanti posti di lavoro. Purtroppo, nel 2011, un’indagine che vede coinvolte decine di persone, porta all’arresto anche dell’imprenditore a capo di tutto e quindi al definitivo declino del complesso».
All’epoca dell’esplorazione, tutto è in condizioni definite “più che discrete”, con lieve degrado e solo qualche segno di disordine.
A colpire l’autore, in particolare, è il cinema, rimasto pressoché intatto. «Tutto è perfettamente integro e congelato nel tempo, all’ultima proiezione quando le serrande delle biglietterie si sono chiuse per l’ultima volta, quando le stampanti hanno sfilato l’ultimo biglietto, quando l’ultima bobina è stata riposta nella sua custodia».
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Centri commerciali abbandonati, cosa ci insegnano
Proprio in questi giorni, nel 2020 segnato dalla pandemia Covid-19, si fa molto parlare dell’opportunità di tenere aperte le grandi superfici di vendita al pubblico (per non fiaccare i consumi e l’economia), in contrasto alla necessità di chiuderle, almeno nei weekend, in modo da evitare assembramenti e potenziali contagi.
Tema Covid a parte, tanti analisti sono concordi nel sottolineare come tali strutture vadano a sconvolgere le dinamiche economiche dei territori in cui si vanno a insediare, danneggiando il commercio di vicinato, massificando i consumi e incentivando ulteriori spostamenti in automobile all’interno degli spazi urbani.

Tesei, parlando dell’Exstasy di Ancona ma riferendosi a tutti i centri commerciali abbandonati, commenta impietoso: «luoghi come questo mostrano che a fallire non sono solo le piccole attività, ma anche questi grandi mostri che fagocitano persone e negozianti».
Questi immensi spazi, inoltre, rappresentano spesso un grande consumo di suolo, con migliaia di metri quadri di territorio che sono stati cementificati per poi restare attivi al massimo poche decine di anni. Un ulteriore elemento che i pianificatori e alcune Amministrazioni locali dovrebbero tenere in considerazione prima di autorizzare “con leggerezza” l’insediamento di nuovi centri commerciali nei propri Comuni.
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[Immagini tratta dal sito Ascosi Lasciti.
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