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Emergenza clima: novembre 2020 è stato il mese più caldo della storia mondiale

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Emergenza clima: novembre 2020 è stato il mese più caldo della storia mondiale ultima modifica: 2020-12-07T18:58:27+01:00 da Evelyn Baleani
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È emergenza clima: a livello globale, il mese di novembre 2020 è stato il più caldo da quando sono iniziate le rilevazioni

Nel pieno della pandemia legata al Covid-19 ci stiamo dimenticando di un’altra emergenza altrettanto importante, forse ancor più grave. Ci riferiamo al riscaldamento globale che continua a dare segnali inequivocabili.

Novembre 2020 è stato infatti il mese più caldo della storia del mondo. E l’Europa, quest’anno, ha registrato il suo autunno più caldo. È quanto emerge da un rapporto realizzato da Copernicus Climate Change Service, il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea.

Un autunno record

I dati mostrano che il mese di novembre appena trascorso è stato di circa 0,8°C al di sopra del periodo di riferimento standard di 30 anni del 1981-2010. È stato inoltre più caldo di 0,1 gradi rispetto al novembre del 2019.

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Dal rapporto emerge inoltre che le temperature sono state per lo più superiori alla media in un’ampia regione che copre gran parte dell’Europa settentrionale, della Siberia e dell’Oceano Artico. Temperature sensibilmente superiori alla media si sono registrate anche in Sud America, in alcune aree degli Stati Uniti, in Africa meridionale, sull’altopiano tibetano, nell’Antartide orientale e in quasi tutta l’Australia.

Emergenza clima: cosa accade in Europa?

Nel nostro continente le temperature del mese che ci siamo da poco lasciati alle spalle sono state particolarmente elevate. Dai dati si rileva che si è trattato del secondo mese di novembre più caldo insieme a quello del 2009.

In generale, le temperature medie autunnali europee sono state più alte degli autunni passati, in particolare nelle zone settentrionali e orientali del continente.

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Come puntualizzato da Carlo Buontempo, direttore di Copernicus Climate Change Service presso il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, “a livello globale, novembre è stato un mese eccezionalmente caldo rispetto ad altri mesi di novembre, e le temperature nell’Artico e nel nord della Siberia sono rimaste costantemente alte, con la banchisa alla sua seconda estensione più bassa nel mese di novembre. Questa tendenza è preoccupante ed evidenzia l’importanza di un monitoraggio completo dell’Artico, in quanto si sta riscaldando più velocemente del resto del mondo“.

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I dati” – conclude l’esperto – “sono sintomi di un trend di riscaldamento a lungo termine e sottolineano che dobbiamo adottare misure per mitigare il rischio di impattare sul cambiamento climatico e, in ultima analisi, rispettare il limite fissato nell’Accordo di Parigi del 2015 di 1,5°C“.

È tempo di agire, insomma. Quante possibilità ci restano ancora per affrontare la crisi climatica, prima che sia troppo tardi? O lo è già?

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Digital Specialist e Giornalista pubblicista. Si occupa di contenuti per i media (TV e Web) dal 2000. Dopo aver lavorato per alcuni anni in redazioni di società di produzione televisiva e Web Agency, ha deciso di spiccare il volo con un’attività tutta sua. Le sue più grandi passioni oltre l'ambiente? Il Web, la scrittura e la Spagna.

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