Su un atollo delle Hawaii quattro ambientalisti isolati dal mondo vengono a conoscenza solo ora della pandemia causata dal Covid-19 e di quanto sia cambiato il mondo e con esso le nostre abitudini
Su un atollo delle Hawaii un gruppo di quattro persone ha vissuto isolato dal mondo per diversi mesi dedicandosi alla cura e alla conservazione di questo paradiso naturale.
A febbraio, proprio quando la pandemia di coronavirus ha cominciato a prendere piede, il team era salpato per uno dei luoghi più remoti del pianeta.
Coronavirus e sharing economy, effetti del lockdown e idee per il futuro nel settore del turismo
Si tratta dell’ atollo di Kure, ai margini delle disabitate isole hawaiane nordoccidentali.
Lì, a più di 2200 km da Honolulu, il gruppo ha vissuto in isolamento per quasi nove mesi mentre lavorava per ripristinare l’habitat dell’isola. Come riporta il Guardian, “Il loro mondo era limitato a un pezzo di sabbia a metà strada tra la terraferma degli Stati Uniti e l’Asia. Senza televisione e senza accesso a internet, le informazioni giungevano grazie a messaggi di testo satellitari e e-mail occasionali.“
Ora queste quattro persone, finita la loro missione, sono tornate in un mondo molto diverso da quello che conoscevano. Devono indossare mascherine sul viso, restare in casa e rinunciare ad abbracci e calorose strette di mano.
Mascherine sanitarie, come arginare questa nuova fonte di inquinamento?
Ma qual era lo scopo della missione?
Il gruppo aveva il compito di mantenere il fragile ecosistema dell’isola di Kure, che fa parte del Papahanaumokuakea Marine National Monument, il più grande ambiente protetto della nazione.
Ex stazione della Guardia Costiera, l’atollo ospita “uccelli marini, foche monache hawaiane in via di estinzione e barriere coralline brulicanti di tartarughe marine, squali tigre e altra vita marina.“
Ogni anno due squadre si alternano e si recano sul campo, una per l’estate e l’altra per l’inverno. La loro mansione principale è rimuovere le piante invasive per sostituirle con specie autoctone e ripulire detriti come reti da pesca e plastica che giungono a riva.
La beffa è che proprio loro che hanno dedicato sforzi e tempo a conservare un habitat naturale intatto ora tornano alla loro vita di tutti i giorni in uno scenario completamente modificato ed inimmaginabile fino a poco tempo fa. Per conoscere i dettagli di questa storia incredibile, potete leggere l’articolo completo a questo link.
[Foto di copertina: Matt Saunter]
