Svolta storica grazie all’impegno della deputata francese Barbara Pompili nella tutela ai diritti animali: la Francia dice stop agli animali selvatici nei circhi itineranti.
Animali selvatici nei circhi itineranti: svolta storica in Francia grazie all’impegno della deputata Barbara Pompili, nominata ministro della transizione ecologica sotto il governo Castex.
Oltre a questo storico stop, arriva anche il divieto alla riproduzione di orche e delfini in cattività e la fine degli allevamenti di visone per produrre pellicce.
Un primo segnale importante in termini di tutela dei diritti animali, che arriva a ridosso della prima conferenza ONU sulla biodiversità.
Parigi aveva già mostrato sensibilità su questa tematica vietando nel novembre 2019 l’attendamento dei circhi sul suolo della capitale francese.
Animali selvatici nei circhi itineranti: i prossimi passi
Si ipotizza un divieto con effetto immediato circa l’impiego di animali selvatici autoctoni, come lupi, orsi e rapaci. Entro il 2026 si prospetta un’estensione progressiva del divieto a tutte le altre specie.
Inoltre, i 4 allevamenti di visoni attualmente ancora attivi in Francia saranno destinati alla chiusura entro i prossimi 5 anni. La produzione di pellicce non sarà del tutto assente, tuttavia, a causa degli allevamenti di conigli Orylag, specificamente selezionati e brevettati a questo scopo.
Animali selvatici nei circhi itineranti: e in Italia?
Dopo la storica svolta intrapresa da Parigi e dalla Francia, ci aspettiamo che anche l’Italia, insieme alla Spagna, si muovano nella medesima direzione per contrastare l’ancora troppo elevato numero di compagnie circensi che sfruttano animali nei loro spettacoli.
Anche la Polonia è stato uno tra i Paesi europei a dare inizio a un percorso di tutela animale, che passa dal primo ‘sì’ espresso dal Parlamento polacco per una proposta di legge che porterebbe al divieto di allevare animali per la produzione di pellicce.
Sebbene il provvedimento francese sia ancora limitato alle attività dei circhi itineranti, non toccando così le realtà stanziali, ci auguriamo che sia un primo importante passo verso un’azione sempre più capillare e radicale a favore dei diritti animali e della natura.
