I topi di Banksy sulla metro a Londra, la nuova perfomance come forte critica sociale per sensibilizzare all’uso della mascherina
I topi di Banksy sulla metro a Londra, il misterioso street artist colpisce ancora e ancora una volta dedica la sua opera e i suoi messaggi alle problematiche più attuali e più urgenti che stiamo vivendo ovvero alle questioni di un’intera umanità alle prese con il contenimento della pandemia dovuta al Covid-19.
Banksy in smart working, i suoi iconici ratti imbrattano il bagno
Alla sua prima uscita dopo il lockdown, che lo ha visto alle prese con lo smart working, è di ieri il video che ritrae l’artista vestito da addetto alla sanificazione che sale sui vagoni della metro di Londra e disegna con stencil e colori i suoi iconici e un po’ irriverenti ratti. Il video della perfomance del misterioso artista è stato pubblicato su Instagram e in poche ore è diventato virale.

Il titolo della pungente opera che si rivolge chiaramente a coloro che non indossano la mascherina è “If you don’t mask , you don’t get” .
I disegni fanno un po’ sorridere e ritraggono i topi in varie pose, uno starnutisce con la mascherina abbassata, un altro utilizza il dispositivo di protezione individuale come paracadute. Tutti comportamenti ovviamente da evitare e che non sono tanto diversi da quelli di chi salendo sui mezzi pubblici non mette la mascherina o la indossa in modo non appropriato.

Il video si chiude con la celebre canzone del 1997 Tubthumping dei Chumbawamba, che dice “I get knocked down, but I get up again” [sono caduto ma mi sono rialzato], mentre le porte della metro si chiudono come un sipario evidenziando su una scritta che riadatta alla pandemia il ritornello della canzone: “I get lockdown, but I get up again” [sono stato in lockdown, ma mi sono rialzato].
