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Tecnologia, Internet e salvaguardia dell’ambiente possono convivere?

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Tecnologia, Internet e salvaguardia dell’ambiente possono convivere? ultima modifica: 2020-06-25T07:10:18+02:00 da Redazione eHabitat.it
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Negli ultimi anni il tema della salvaguardia ambientale è stato ampiamente dibattuto, soprattutto nelle sedi più importanti dove si decidono le sorti di questo pianeta. Come ogni anno ad inizio giugno si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 15 dicembre 1972 con la Risoluzione 2994.

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Il motto di quest’anno è stato: “È il momento per la Natura”, per ricordarci che la crisi della biodiversità è una preoccupazione urgente, ma anche esistenziale. Lo scopo dell’istituzione della Giornata Mondiale dell’Ambiente era quello di ricordare la prima Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente che si tenne a Stoccolma dal 5 al 16 giugno del 1972, durante la quale fu stilata la Dichiarazione di Stoccolma, basata su 26 principi sui diritti e le responsabilità dell’uomo in relazione all’ambiente.

Tra i temi più caldi c’è quello della biodiversità, anche se molto importante è prestare attenzione all’inquinamento ed al cambiamento climatico. Secondo alcune ricerche, infatti, oggi su un totale di circa 8,7 milioni di specie, circa un milione è a rischio estinzione a causa della degradazione dei loro habitat. Numeri che ci fanno riflettere e ci spingono a trovare nuove soluzioni che riguardino anche gli strumenti che utilizziamo ogni giorno per lavorare, come ad esempio Internet.

Il web è una risorsa importante per la nostra società, ma può esserlo anche per il nostro futuro e per la salvaguardia ambientale. Come? Attraverso, ad esempio, uno strumento come l’Internet delle Cose. Stiamo parlando di tutti quei dispositivi che attraverso un chip e un indirizzo IP si connettono a Internet e consentono uno scambio di dati attraverso la rete. Questa tecnologia ha dato il via a un nuovo modello per gestire le nostra vita e soprattutto le nostre smart cities: con autobus green, ottimizzazione dei processi produttivi delle aziende e delle infrastrutture, riducendo l’inquinamento. Tutto connesso dunque, dall’illuminazione pubblica, agli autovelox sulle strade, alle nostre case, per trovare la via migliore per ridurre gli sprechi. Un nuovo modello di sostenibilità ambientale.

L’Internet of things può essere molto utile per creare soluzioni pensate per ridurre i costi e migliorare l’efficienza energetica. Come ad esempio l’illuminazione pubblica gestita in modo intelligente, con lampioni che si accendono al solo passaggio gestiti da un dispositivo IoT e che raccolgono inoltre dati utili in modo da favorire un risparmio energetico. Lo stesso può avvenire nei negozi privati, illuminando solo le zone in cui c’è effettivamente bisogno dell’illuminazione, producendo così un effettivo risparmio di energia. Sempre con sistemi IoT possono essere controllati i parcheggi, il Wi-Fi pubblico, telecamere di sicurezza e molto altro ancora, con lo scopo di automatizzare e rendere più efficienti i servizi urbani.

Le stesse abitazioni, diventando smart, riescono ad assicurare un risparmio energetico. L’unione di questo nuovo tipo di modello economico con l’evoluzione tecnologica, quindi IoT e industria 4.0, sta portando a dei miglioramenti nelle aziende che hanno deciso di adottare questo modello. Certo, non è un valore misurabile nel breve termine, ma l’IoT nelle industrie e nelle nostre vite può sicuramente aiutarci a tenere sotto controllo il decadimento degli strumenti, le dispersioni energetiche e molti altri fattori che, se eliminati, possono aiutarci ad intraprendere il percorso giusto verso la sostenibilità ambientale.

Blockchain e ambiente

Un’altra tecnologia da tenere d’occhio per la salvaguardia ambientale è la blockchain. L’utilizzo della blockchain è già ampiamente utilizzata nel settore energetico. Lo scorso anno a Singapore è stato lanciato un mercato per l’energia rinnovabile basato sulla tecnologia blockchain che consente alle aziende di scambiare certificati di energia rinnovabile in modo conveniente e sicuro.

L’impiego della blockchain, in ambito energia, vede diversi progetti che impiegano la Blockchain. Nello specifico, un progetto di “Peer to Peer” energetico, è quello di Siemens e la startup newyorkese LO3 Energy, che vede la costituzione di una serie di microgrid; ogni microgrid fa riferimento a un insieme di utenze elettriche gestite attraverso un unico punto di connessione con la rete pubblica di distribuzione.

Il progetto blockchain prevede una soluzione di controllo delle microgrid integrata con una piattaforma di trading peer to peer. In questo modo sarà consentito ai gestori dei sistemi fotovoltaici, ubicati sui tetti delle abitazioni, di inviare alle microgrid l’energia prodotta in eccesso. In cambio i proprietari degli impianti fotovoltaici riceveranno un compenso economico gestito con modalità di pagamento digitale che utilizza la blockchain.

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Altro requisito perché si abbia la sostenibilità è l’efficienza energetica, che indica la capacità di un sistema fisico di ottenere un dato risultato utilizzando meno energia rispetto ad altri sistemi detti a minor efficienza, aumentandone generalmente il rendimento e consentendo dunque un risparmio energetico e una riduzione dei costi di esercizio.

Insomma, l’internet oggi è una grande piazza che ci consente di conoscere, di comunicare, di acquistare ed, infine, anche di divertirci guardando serie tv, video su YouTube o semplicemente giocando online su siti specializzati. Al di là di questo, però, come abbiamo appena visto, Internet può essere davvero un ottimo alleato anche per la salvaguardia del nostro ambiente. Il futuro e la maggiore consapevolezza delle persone ci diranno se tutto diventerà davvero realtà.

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