reflusso gastroesofageo

Reflusso gastroesofageo, i consigli per contrastarlo e dormire meglio

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Reflusso gastroesofageo, i consigli per contrastarlo e dormire meglio ultima modifica: 2020-06-17T10:00:32+02:00 da Redazione eHabitat.it
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Il reflusso gastroesofageo è un disturbo molto comune e altrettanto fastidioso, ma dormire meglio anche se si soffre di reflusso gastrico si può: ecco come.

Il reflusso gastroesofageo, più comunemente noto con il nome di reflusso gastrico, è un disturbo molto diffuso, che interessa almeno un terzo della popolazione italiana adulta. Sebbene colpisca indistintamente donne e uomini, questo disturbo è localizzato in una fascia d’età relativamente stretta, che va dai 45 ai 60 anni d’età. Chi soffre di reflusso gastrico avverte solitamente una sensazione di chiusura al livello della bocca dello stomaco, una sorta di nodo alla gola che causa difficoltà digestive, nausea e la spiacevole sensazione di bruciore a livello esofageo. Spesso queste sgradevoli sensazioni sono accompagnate da altri sintomi secondari, come laringite, tosse e abbassamento della voce; sono comuni anche episodi di singhiozzo frequente e dolori toracici. Tra i vari effetti negativi del reflusso, infine, ce n’è uno particolarmente fastidioso che è spesso sottovalutato: l’insonnia.

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Coloro che soffrono di reflusso gastroesofageo, infatti, sanno bene che addormentarsi e godere di un buon sonno rigenerante non è affatto così scontato; anzi, può diventare una vera impresa. Quando si soffre di reflusso gastrico, infatti, i dolori e il bruciore di stomaco possono dare problemi nel momento in cui si cerca la pace per addormentarsi. E questo può diventare un vero ostacolo nella lotta all’insonnia. Inoltre, il bruciore di stomaco tende a intensificarsi durante la notte e nelle ore precedenti al risveglio: un effetto “collaterale” della posizione supina, orizzontale, che può dar luogo a fenomeni di risalita dei succhi gastrici attraverso il canale dell’esofago. È dunque necessario prendere le misure necessarie ad evitare che questo disturbo, con passare del tempo e se non curato, diventi una vera e propria malattia cronica.

Come è facile immaginare, il primo consiglio è un suggerimento valido per trattare i malanni fisici in generale, e riguarda la salute delle persone mature in senso più vasto. Diciamolo subito: uno stile di vita sano ed equilibrato è indispensabile per trattare il reflusso gastroesofageo così come tanti altri piccoli grandi malesseri che affliggono uomini e donne, soprattutto con l’avanzare dell’età. Sicuramente si sarà già sentito parlare di consigli quali nutrirsi secondo un regime alimentare equilibrato, cercare di perdere i chili di troppo e mantenersi in forma praticando sport, o della semplice attività motoria. Una buona abitudine, ad esempio, consiste nel fare brevi ma regolari passeggiate (per almeno 20 minuti a passo svelto) subito dopo cena, per favorire la digestione. Ebbene, iniziare da questi semplici – ma importanti – passi non solo migliorerà il proprio tenore di vita, ma aiuterà a tenere sotto controllo il reflusso gastrico, almeno nei casi meno gravi.

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Queste primi provvedimenti potrebbero non essere sufficienti: in questo caso andranno adottate misure aggiuntive. Per prima cosa è necessario ridurre drasticamente le calorie introdotte con la cena (se necessario potenziando merende e spuntini) e smettere di mangiare almeno due o tre ore prima di mettersi a letto. Alleggerire la cena è il modo più semplice per non sovraccaricare lo stomaco in un momento della giornata molto delicato, in cui la digestione è lenta, complessa e difficoltosa.

Se soffrite di reflusso gastrico alcuni alimenti andrebbero del tutto eliminati; qualora ciò non sia possibile, determinati prodotti alimentari andrebbero evitati almeno nelle ore serali (dalla cena compresa in poi). Si tratta di cioccolata e caffè, dolci e alimenti molto acidi, che possono causare o peggiorare gli episodi di reflusso. Assolutamente sconsigliato è anche il consumo di alcolici e superalcolici, fumo e tabacco, che irritano lo stomaco (e non solo!). Il fumo, in particolare, indebolisce la valvola che si trova tra lo stomaco e l’esofago, determinante nel contenimento del reflusso.

Molte persone scelgono di aiutarsi con gastroprotettori, digestivi e farmaci antireflusso. Le soluzioni in commercio sono varie ed eterogenee, e si adattano a situazioni e necessità molto differenti le une dalle altre. A volte, invece, è sufficiente qualche piccolo trucco, anche del tipo non farmacologico, come masticare una gomma alla menta subito dopo cena e/o prima di andare a dormire. I succhi liberati dalla masticazione sono infatti un ottimo stimolante della digestione. Altre soluzioni naturali sono praticabili: anche una camomilla, alcune tisane o un bicchiere di acqua con bicarbonato di sodio può facilitare la digestione e rilassare e lenire le pareti di stomaco ed esofago, così da attenuare i sintomi del reflusso gastrico.

Tra gli esperti, inoltre, c’è chi suggerisce di dormire in determinate posizioni, utili a favorire la digestione e ostacolare il reflusso. Tra queste, ad esempio, c’è la posizione supina sul fianco sinistro, la quale dovrebbe aiutare a mantenere la giunzione tra esofago e stomaco al di sopra del livello che raggiungono i succhi gastrici (cosa che non succederebbe con altrettanta efficacia sul lato destro). Un’altra posizione favorevole è quella che privilegia un rialzamento della testa e del busto: dormire con alcuni cuscini sotto le spalle e la testa, in modo da non stare perfettamente orizzontali, bensì leggermente inclinati verso l’alto, giova molto al contenimento degli episodi di reflusso.

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