Educazione, sicurezza e natura: per il rientro a scuola si può sperare in una rivoluzione?

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Educazione, sicurezza e natura: per il rientro a scuola si può sperare in una rivoluzione? ultima modifica: 2020-06-01T08:00:02+02:00 da Valentina Tibaldi
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Nel decreto “Rilancio”, presentato dal premier Conte lo scorso 13 maggio, c’è spazio anche per la scuola. Ecco i numeri: 1 miliardo e 450 milioni per interventi strutturali che consentano il rientro in sicurezza. 65 milioni per le scuole paritarie dell’infanzia e 331 milioni per l’acquisto di dispositivi elettronici per la didattica a distanza. 78mila nuove assunzioni di insegnanti.

Per molti genitori, questi dati non bastano a placare la miriade di interrogativi che riguardano i propri figli e la loro formazione al momento della ripresa: come e a quali condizioni potranno tornare a scuola? Come dovranno svolgersi i contatti con i coetanei? Quale sarà la normalità per i bambini del post Covid-19?

La scuola tra paure e diritto alla spensieratezza

L’emergenza ha cambiato di fatto le nostre percezioni sul quotidiano e ha mostrato i limiti di molti dei modelli dati per indiscussi e indiscutibili. Al momento, sul ritorno a scuola- e sui termini con cui questo ritorno avverrà- non c’è ancora chiarezza. Ma è essenziale trovare in fretta modalità adatte a garantire da un lato la sicurezza dei bambini, dall’altro il diritto a un’istruzione di qualità. E, cosa non meno importante, rapporti sereni con i compagni e il personale scolastico.

Di qui altre domande: come sarà possibile far tornare i bambini in aula? Come potranno rispettare le distanze sociali? Come garantire la sicurezza senza instillare nei piccoli la paura dell’altro? Come gestire senza contatto fisico piccini- pensiamo soprattutto ai nidi e alle scuole dell’infanzia- che hanno bisogno di essere consolati?

Le potenzialità delle scuole naturali

Molti Paesi hanno riaperto le scuole e stanno testando modelli che possano far fronte a queste mutate necessità. Proposte ricorrenti sono le classi meno numerose, frequenza su turni, ingressi scaglionati e, soprattutto, le lezioni all’aria aperta, sul modello dell’outdoor education. Un paradigma educativo che, inevitabilmente, mette al centro il rapporto tra l’essere umano e la natura. Una rete in crescita in Italia da anni e che, volendo cogliere nella pandemia un’opportunità, in molti si augurano possa subire un’accelerata nei prossimi mesi.

Scuole Naturali, nasce una piattaforma dedicata alle esperienze di outdoor education

In una conferenza a tema educazione nella fase 2, Danilo Casertano– fondatore delle Scuole del Mare e del Bosco, che sta seguendo da vicino il tavolo di lavoro per la riapertura- ha dichiarato: “Il messaggio di speranza che vi posso dare è che su questa riapertura si sta cogliendo l’occasione di fare veramente un cambio di paradigma. All’interno dei lavori ci sono delle persone che non solo stanno ripensando a far ripartire la scuola da un punto di vista igienico-sanitario, ma come renderla veramente diversa sul piano della partecipazione, dell’inclusione, dell’accessibilità. Ci dobbiamo abituare a prendere la considerazione che gli spazi, per semplificare, sono tre: indoor, outdoor e online. Cambiando i luoghi le persone cambiano e quindi cosa succederà? […] Per ora posso dire che non c’è mai stata così tanta voglia di innovare. Posso dire che al tavolo tecnico c’è realmente del buono”.

L’Asilo nel bosco: un connubio tra educazione e natura

La #ScuolaCostituente

Mentre si attendono linee guida chiare che definiscano le regole da seguire al momento della ripartenza, nasce il progetto #ScuolaCostituente, recentemente presentato in audizione al tavolo tecnico del Miur. L’iniziativa vede coinvolte molte realtà, tra cui la rete di Scuole Naturali. Si tratta di una piattaforma che- come si legge sul sito– intende mettere in campo le esperienze di apprendimento e le comunità educanti, affinché diventino “bene comune, parte integrante del sistema educativo nazionale, ridisegnando una nuova relazione aperta e responsabile tra scuola società e territorio”.

Collettore del vissuto delle scuole in natura, del teatro della legalità, dei maestri di strada, delle scuole changemaker e, in generale, di tutte quelle realtà che stanno già mettendo in pratica un nuovo paradigma educativo, si rivolge alle associazioni e ai cittadini affinché, registrandosi, aggiungano la loro esperienza. Il progetto è infatti pensato come un percorso dove istituzioni, insegnanti, educatori, artisti, genitori e studenti possano partecipare. E candidarsi a diventare parte di una ripresa basata su una didattica digitale e fisica su aula, casa e città.

Uno degli obiettivi? Ottenere finanziamenti pubblici e privati per una formazione che permetta alle nuove generazioni di acquisire sensibilità e competenze nell’ottica di uno sviluppo davvero sostenibile, in linea con i Sustainable Development Goals definiti dall’Unione.

Per raccogliere idee, conoscere le esperienze attive sul territorio, avanzare proposte operative e legislative è stato organizzato un evento online il 31 maggio. Una maratona della durata di otto ore che ha visto protagonisti professionisti dell’istruzione, rappresentanti del terzo settore ed esponenti del mondo dello spettacolo: tutti insieme per immaginare la scuola che verrà.

Nasce in Italia il primo Asilo del Mare

Una scuola migliore?

Educazione esperienziale, per una scuola che incoraggia all’avventura

Se c’è un tempo per sperare in una scuola migliore, è probabilmente (auspicabilmente) questo. Una scuola accogliente, che assecondi i punti di forza degli insegnanti e degli educatori da un lato, dei ragazzi dall’altro. Che sia legittimata a trarre forza da una situazione forzata e, sullo slancio del ripensamento che il virus obbliga a fare, trovi il coraggio di innovarsi profondamente. Negli spazi, nei metodi e nei valori che trasmette.

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Lettrice accanita e scrittrice compulsiva, trova in campo ambientale il giusto habitat per dare libero sfogo alla sua ingombrante vena idealista. Sulla carta è laureata in Lingue e specializzata in Comunicazione per la Sostenibilità, nella vita quotidiana è una rompiscatole universalmente riconosciuta in materia di buone pratiche ed etica ambientale. Ha un sogno nel cassetto e nella valigia, già pronta sull’uscio per ogni evenienza: vivere di scrittura guardando il mare.

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