Ezio Bosso ci ha lasciati. Lutto nel mondo della musica ma anche del cinema per la perdita del celebre compositore e musicista.
«La prima cosa che farò è mettermi al sole. La seconda sarà abbracciare un albero»: Ezio Bosso rispondeva così alle domande di un’intervista del Corriere della Sera di qualche settimana fa, rilasciata dalla sua casa di Bologna.
Erano questi i propositi del grande maestro per quando «si apriranno le gabbie», al termine del lockdown dovuto al Covid-19.
Compositore, musicista, pianista, maestro di musica e direttore dell’Europe Philharmonic Orchestra, Ezio Bosso ha sempre sostenuto di vivere con una disabilità molto evidente, in un mondo fatto di individui con disabilità forse più gravi, ma del tutto invisibili.
La morte di Ezio Bosso è un lutto per la musica ma anche per il mondo del cinema.
Il compositore ha infatti curato le colonne sonore di film come “Il dolce e l’amaro” e “Nessuno siamo perfetti”.
Ha lavorato a fianco del regista Gabriele Salvatores in “Io non ho paura”, “Quo vadis Baby?” e “Il ragazzo invisibile”. Ha avuto due nomination ai David di Donatello.
Il grande maestro ci lascia dandoci lezioni di vita. In questi anni, infatti, la sua sensibilità ha commosso tutti.
La sua forza, la sua determinazione e il suo amore per la musica hanno stupito e sono stati da esempio a tutti quelli che si sono avvicinati a lui.
Scomparso all’età di 48 anni, Ezio Bosso soffriva da quasi un decennio di una malattia neuro-degenerativa, che lo aveva costretto a sacrifici sempre più grandi per continuare a realizzare le sue performance musicali.
Oggi, con il dolore per la sua morte, restano però forti e immutate le emozioni che ci ha dato, insegnandoci che la musica può abbattere ogni difficoltà e farci superare tutti i momenti di crisi.
