Orso M49

Orso M49 catturato in Trentino. Gli animalisti ne chiedono la liberazione immediata

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Orso M49 catturato in Trentino. Gli animalisti ne chiedono la liberazione immediata ultima modifica: 2020-04-29T15:39:09+02:00 da eleonora anello
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Ieri sera intorno alle 21,30 l’orso M49 è stato catturato dagli uomini del Corpo Forestale sui monti di Tione in Trentino. L’animale, abitante originario di quelle zone, era scappato dalla prigionia a luglio 2019.

L’orso M49 è di nuovo in gabbia, dopo 289 giorni di libertà. Gli amministratori della Provincia autonoma di Trento ne hanno comunicato l’ennesima cattura, ritenendo l’animale pericoloso per le persone: su di lui pendevano due ordinanze.

Gli animalisti hanno invece già cominciato la loro battaglia legale, chiedendo l’accesso agli atti. Sui social si è immediatamente scatenata la polemica.

cattura dell'orso M49
Un’immagine della cattura dell’orso M49 in Trentino (Credits: Provincia di Trento)

La Provincia autonoma di Trento informa che: “L’orso M49 in seguito alla cattura è stato trasportato al Casteller, presso la nota struttura a suo tempo realizzata per la gestione degli esemplari problematici. L’animale, del peso di 167 k ed in buone condizioni fisiche, è stato catturato mediante una trappola tubo; il trasporto è avvenuto seguendo la prassi, ossia con l’animale sveglio e sotto il costante controllo veterinario. Giunto presso l’area del Casteller, l’orso è stato immesso nell’area di preambientamento (tana e recinto interno)”.

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Il ministro Costa: la cattura non è la soluzione

Sulla vicenda è subito intervenuto il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che non ha nascosto la sua contrarietà alla cattura decisa dalla Provincia autonoma di Trento.

Ci hanno assicurato che Papillon sta bene, è seguito h24 da un’equipe di tecnici della Provincia, ma immediatamente ho allertato l’Ispra, che con i propri esperti sta seguendo l’orso per garantire la massima attenzione in queste ore delicate -ha dichiarato- Chiaramente sapete tutti come la penso: ho sempre chiesto che non venisse ammazzato e credo che la cattura non sia assolutamente una soluzione. E’ una scelta della Provincia autonoma di Trento, a cui la legge assegna piena facoltà di azione“.

Sergio Costa ministro dell'Ambiente Papillon Orso M49 Trentino
Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, ha rinominato Papillon l’orso M49. “Gli serve una nuova casa”

Costa ha deciso di dare un nome a M49, ribattezzandolo Papillon.
Non mi fa affatto piacere sapere che Papillon dopo la sua fuga, abbia perso la sua libertà. Lo abbiamo seguito in queste settimane in tutti i suoi spostamenti, lo abbiamo visto sulla neve, mentre giocava, e nei boschi. Sappiamo che si è introdotto in baite vuote e non ha mai attaccato l’uomo. Vogliamo che sia trattato bene, e ci stanno rassicurando su questo“.

Il ministro annuncia quindi che sta cercando soluzioni alternative al reinserimento dell’orso nell’area faunistica di Casteller: “Il futuro di Papillon mi sta a cuore e mi sto adoperando, con tutti i canali possibili, per trovargli una nuova casa. Stiamo sondando parchi europei, contattando Paesi dove questo tipo di orso potrebbe vivere bene e senza rischi, attivando anche i canali diplomatici. Ora l’importante è che Papillon stia in buona salute, che superi queste ore, e che venga trattato nel migliore dei modi. L’obiettivo poi è regalare a questo orso, che abbiamo imparato a conoscere e a voler bene, la migliore casa possibile“.

Gli ambientalisti: orso M49 mai pericoloso per l’uomo

Edgar Meyer di Gaia Onlus replica dal suo profilo Facebook, dando voce al movimento animalista: “La nuova cattura, secondo Gaia Animali e Ambiente, è l’ennesimo errore di un personaggio imbarazzante [Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento N.d.R], che anni fa aveva dichiarato di voler organizzare un banchetto con carne di orso.

M49, come tutti gli altri orsi presenti in Italia, non si è mai dimostrato pericoloso per l’uomo. Ogni qual volta ne è venuto in contatto, è fuggito immediatamente. Si è avvicinato talvolta a malghe isolate, alla ricerca di cibo, facendo qualche piccolo danno alle arnie. Ma, come è noto, in Italia ci sono tutti gli strumenti per ripagare agli operatori i -pochi- danni fatti.
Non c’era nessuna necessità di catturare e rinchiudere a vita un orso giovane, che non si è mai riprodotto.

Oggi ha perso l’ambiente, ha perso la Natura. Ma ha perso anche la Provincia di Trento, incapace di trovare soluzioni di equilibrato rapporto uomo – altri animali. I nostri avvocati stanno già facendo la richiesta di accesso agli atti”.

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Nel Centro Casteller, dove è stato portato M49, si trova attualmente rinchiuso anche l’esemplare femmina DJ3.

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Vive a Torino. E' giornalista pubblicista, laureata in scienze della comunicazione. Vegetariana ed ecologista, è appassionata di ambiente e di come viene comunicato. Ama il sole e non potrebbe fare a meno del mare. Si sente la paladina dell'ambiente. Per fortuna nella vita privata è mamma di due splendide bimbe che la portano con i piedi per terra. Odia parlare in pubblico e per questo... scrive.

1 Commento

  1. Un orso cosi intelligente ed astuto va inserito in un contesto dove non possa far danno ad animali e persone. Siamo sicuri che l’intruso sia lui e non noi?

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