Ieri sera intorno alle 21,30 l’orso M49 è stato catturato dagli uomini del Corpo Forestale sui monti di Tione in Trentino. L’animale, abitante originario di quelle zone, era scappato dalla prigionia a luglio 2019.
L’orso M49 è di nuovo in gabbia, dopo 289 giorni di libertà. Gli amministratori della Provincia autonoma di Trento ne hanno comunicato l’ennesima cattura, ritenendo l’animale pericoloso per le persone: su di lui pendevano due ordinanze.
Gli animalisti hanno invece già cominciato la loro battaglia legale, chiedendo l’accesso agli atti. Sui social si è immediatamente scatenata la polemica.
La Provincia autonoma di Trento informa che: “L’orso M49 in seguito alla cattura è stato trasportato al Casteller, presso la nota struttura a suo tempo realizzata per la gestione degli esemplari problematici. L’animale, del peso di 167 k ed in buone condizioni fisiche, è stato catturato mediante una trappola tubo; il trasporto è avvenuto seguendo la prassi, ossia con l’animale sveglio e sotto il costante controllo veterinario. Giunto presso l’area del Casteller, l’orso è stato immesso nell’area di preambientamento (tana e recinto interno)”.
Un tenero orso che si risveglia dal letargo, metafora di speranza per tutti noi
Il ministro Costa: la cattura non è la soluzione
Sulla vicenda è subito intervenuto il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che non ha nascosto la sua contrarietà alla cattura decisa dalla Provincia autonoma di Trento.
“Ci hanno assicurato che Papillon sta bene, è seguito h24 da un’equipe di tecnici della Provincia, ma immediatamente ho allertato l’Ispra, che con i propri esperti sta seguendo l’orso per garantire la massima attenzione in queste ore delicate -ha dichiarato- Chiaramente sapete tutti come la penso: ho sempre chiesto che non venisse ammazzato e credo che la cattura non sia assolutamente una soluzione. E’ una scelta della Provincia autonoma di Trento, a cui la legge assegna piena facoltà di azione“.
Costa ha deciso di dare un nome a M49, ribattezzandolo Papillon.
“Non mi fa affatto piacere sapere che Papillon dopo la sua fuga, abbia perso la sua libertà. Lo abbiamo seguito in queste settimane in tutti i suoi spostamenti, lo abbiamo visto sulla neve, mentre giocava, e nei boschi. Sappiamo che si è introdotto in baite vuote e non ha mai attaccato l’uomo. Vogliamo che sia trattato bene, e ci stanno rassicurando su questo“.
Il ministro annuncia quindi che sta cercando soluzioni alternative al reinserimento dell’orso nell’area faunistica di Casteller: “Il futuro di Papillon mi sta a cuore e mi sto adoperando, con tutti i canali possibili, per trovargli una nuova casa. Stiamo sondando parchi europei, contattando Paesi dove questo tipo di orso potrebbe vivere bene e senza rischi, attivando anche i canali diplomatici. Ora l’importante è che Papillon stia in buona salute, che superi queste ore, e che venga trattato nel migliore dei modi. L’obiettivo poi è regalare a questo orso, che abbiamo imparato a conoscere e a voler bene, la migliore casa possibile“.
Gli ambientalisti: orso M49 mai pericoloso per l’uomo
Edgar Meyer di Gaia Onlus replica dal suo profilo Facebook, dando voce al movimento animalista: “La nuova cattura, secondo Gaia Animali e Ambiente, è l’ennesimo errore di un personaggio imbarazzante [Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento N.d.R], che anni fa aveva dichiarato di voler organizzare un banchetto con carne di orso.
M49, come tutti gli altri orsi presenti in Italia, non si è mai dimostrato pericoloso per l’uomo. Ogni qual volta ne è venuto in contatto, è fuggito immediatamente. Si è avvicinato talvolta a malghe isolate, alla ricerca di cibo, facendo qualche piccolo danno alle arnie. Ma, come è noto, in Italia ci sono tutti gli strumenti per ripagare agli operatori i -pochi- danni fatti.
Non c’era nessuna necessità di catturare e rinchiudere a vita un orso giovane, che non si è mai riprodotto.
Oggi ha perso l’ambiente, ha perso la Natura. Ma ha perso anche la Provincia di Trento, incapace di trovare soluzioni di equilibrato rapporto uomo – altri animali. I nostri avvocati stanno già facendo la richiesta di accesso agli atti”.
In Kosovo il Santuario degli Orsi, finalmente liberi da gabbie e catene
Nel Centro Casteller, dove è stato portato M49, si trova attualmente rinchiuso anche l’esemplare femmina DJ3.
Un orso cosi intelligente ed astuto va inserito in un contesto dove non possa far danno ad animali e persone. Siamo sicuri che l’intruso sia lui e non noi?