Celebrata a livello internazionale, la ricorrenza del 20 marzo assume in questo 2020 inedite sfumature.
La Giornata mondiale della felicità, istituita dall’Assemblea Generale dell’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) nel 2012, nasce dalla consapevolezza della ricerca della felicità come scopo fondamentale dell’umanità.
Viene riconosciuta anche la necessità di un approccio più inclusivo che permetta a tutti il raggiungimento di questo importante obiettivo. Ciò può avvenire solo attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e forme di crescita economica più eque ed equilibrate.
Giornata mondiale della felicità: il report dell’ONU
La scelta della data, 20 marzo, sembra sia stata proposta dal consigliere speciale dell’Onu, Jayme Illien, che ha indicato il giorno previsto per l’equinozio di primavera.
A ridosso di questa giornata il Palazzo di Vetro è solito pubblicare il rapporto che rivela la classifica dei Paesi più felici al mondo. Nel World Happiness Report del 2019 si trova in testa la Finlandia, seguita da altri Paesi scandinavi come Norvegia e Danimarca. L’Italia si colloca solo al 36° posto, facendo però un notevole passo avanti dal 2019.
I parametri utilizzati per rilevare una condizione così effimera e soggettiva come la felicità sono legati ad uno stato di benessere economico (il PIL, Prodotto Interno Lordo, e reddito pro-capite), sociale (tasso di criminalità) e generale (aspettativa di vita, livello di istruzione, tasso di occupazione).
Giornata mondiale della felicità nel 2020
Quest’anno la ricorrenza cade in un momento storico davvero particolare e a dir poco anomalo. A livello mondiale ci stiamo confrontando con una pandemia che ci obbliga a fermarci e a rimanere isolati, lontani dagli abbracci delle persone care e dalle occasioni di convivialità.
Sembra, quindi, ci sia poco spazio per far posto al pensiero dedicato alla celebrazione della felicità. Tuttavia, è proprio in un momento così denso di ansia e preoccupazione che abbiano l’opportunità per ripensare al nostro modo di stare al mondo e vivere le relazioni. Proprio quando veniamo improvvisamente privati di qualcosa di così importante, come i rapporti sociali e la libertà, ne possiamo ripensare l’importanza. Questa situazione rende anche così visibili ed evidenti le disuguaglianze e il carattere poco inclusivo che spesso assume la società del benessere.
Celebriamo allora questa Giornata internazionale della felicità, decisamente fuori dall’ordinario, per imparare a valorizzare ciò che ci sembrava così scontato e per perseguire il benessere di tutti e del nostro Pianeta in primis.