Bill Gates lascia Microsoft per combattere disuguaglianze e crisi climatica

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Bill Gates lascia Microsoft per combattere disuguaglianze e crisi climatica ultima modifica: 2020-03-16T11:46:53+01:00 da Francesco Rasero
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Bill Gates, fondatore di Microsoft, ha annunciato di lasciare le cariche aziendali per dedicarsi alla Fondazione benefica che porta il nome suo e della moglie, impegnandosi contro le disuguaglianze e per contrastare la crisi climatica in corso.

Bill Gates, 64 anni, fondatore della Microsoft e uno tra gli uomini più ricchi al mondo, ha annunciato nei giorni scorsi la scelta di lasciare le sue cariche all’interno dell’azienda per dedicarsi interamente alle attività della Bill & Melinda Gates Foundation, ente filantropico creato insieme alla moglie con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze nel mondo.

Bill Gates
Melinda e Bill Gates

Il suo annuncio -nella narrazione mediatica di questi giorni, fortemente influenzata dall’emergenza Coronavirus- è stato quasi sempre accompagnato dalla notizia della sua “profezia” sul contagio da Covid-19, che ha messo in ombra gli altri aspetti legati a questa decisione.

Bill Gates e la profezia sul Coronavirus

In un TED Talk del 2015, infatti, l’inventore di Windows spiegava che la vera minaccia globale del nostri tempi non era più la guerra nucleare ma il rischio di pandemia. «Non missili, ma microbi», aveva detto Gates.

Bill Gates
Bill Gates e la moglie Melinda in Africa

Alla base della sua tesi, il ragionamento che, negli ultimi decenni, gli investimenti globali in ricerca militare erano stati di gran lunga superiori a quelli messi in campo per la lotta contro i virus.
«Se qualcosa ucciderà 10 milioni di persone nei prossimi decenni, è più probabile che si tratti di una forma virale molto contagiosa anziché una guerra. Il mondo non è pronto per la prossima epidemia».

In particolare, riferendosi a Ebola, che all’epoca rappresentava la massima minaccia sanitaria globale, Bill Gates disse che «fortunatamente non si diffonde per via aerea e diventa contagioso in fretta, così i malati se ne stanno a letto». Aggiungendo: «Ma la prossima volta potrebbe  non andarci così bene, potrebbe arrivare un virus con cui, pur essendo contagiosi, ci sentiamo abbastanza bene, tanto da prendere un aereo o fare la spesa al mercato. E diffondersi per via aerea».

Bill Gates
Bill e Melinda Gates visitano un laboratorio scientifico

Tutti elementi che, visti alla luce di oggi, hanno fatto gridare i media alla profezia. O, forse, solamente si trattava della visione lungimirante di una persona che, dal suo punto di vista privilegiato, ha avuto i mezzi, l’intelligenza e la lucidità per conoscere e interpretare i dati della realtà.

La Bill & Melinda Gates Foundation

Ma Bill Gates non è solo Microsoft e “profetici” TED Talk. Anzi. La sua Bill & Melinda Gates Foundation, con sede a Seattle negli Stati Uniti, risulta essere oggi il principale Ente benefico del mondo, grazie a un patrimonio di circa 47 miliardi di dollari. E’ stata creata nel 2000, ma l’impegno di Gates come filantropo risale già ai primi anni Novanta, all’apice del successo di Microsoft.

Nel 2005 la rivista Time aveva nominato i coniugi Gates “Persons of the Year insieme a Bono, leader degli U2, proprio per il loro impegno contro la povertà; già nel 2008, inoltre, Bill aveva fatto un primo passo indietro rispetto ai ruoli operativi in Microsoft proprio per dedicarsi alla Fondazione.

Bill Gates
Melinda e Bill Gates, la cui Fondazione porta il loro nome

L’obiettivo generale della Bill & Melinda Gates Foundation è quello di creare partnership in tutto il mondo, per “unire risorse, competenze e visione al fine di identificare i problemi, trovare risposte e guidare il cambiamento“.

«Vediamo gli individui, non i problemi. Siamo ispirati dalla passione e dalla compassione per il benessere delle persone. I nostri metodi si basano su una logica, guidata dal rigore, dai risultati, dai problemi e dai risultati -spiegano sul sito della FondazioneLa nostra innovazione significa provare cose nuove, imparare dai nostri errori e perfezionare costantemente il nostro approccio. Le nostre strategie ci aiutano a definire il nostro percorso verso il successo, ma la nostra efficacia si basa sulla forza aggregante delle iniziative, per incidere sul cambiamento olistico».

Secondo molti analisti, inoltre, la Fondazione rappresenterebbe anche un Think-Tank per contrastare la visione del mondo fornita dall’attuale presidente Usa, Donald Trump, nell’ottica forse di una futura “discesa in campo” dello stesso Gates per la presidenza degli Stati Uniti.

Bill Gates e la lotta ai cambiamenti climatici

Bill Gates si è dimesso dal Consiglio di Amministrazione della società per dedicare più tempo alle sue priorità filantropiche, tra cui la salute globale, lo sviluppo, l’istruzione e il suo crescente impegno nell’affrontare il cambiamento climatico“: così recita il comunicato ufficiale rilasciato da Microsoft lo scorso 13 marzo 2020, nel dare l’annuncio della scelta del proprio co-fondatore.

Bill Gates
Bill Gates ha lasciato il CdA della Microsoft per dedicarsi alla propria Fondazione

Educazione e Salute sono i due pilastri su cui si basa la Bill & Melinda Gates Foundation. E, proprio a partire da questi temi, negli ultimi anni l’Ente sta sviluppando azioni che riguardano il contrasto della crisi climatica globale, passando anche tramite lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile.

Bill Gates ha inoltre un proprio blog, Gates Notes, su cui pubblica idee, pensieri, progetti e proposte.
Una sezione, sempre più ricca di contenuti, è dedicata a “Clima ed Energia“, che contiene approfondimenti, progetti, letture, analisi e post a firma dello stesso inventore di Windows.

Bill Gates
Bill Gates in una scuola statunitense

La sua analisi parte sempre dai dati che -messi in ordine e affrontati con la stringente logica del genio informatico- portano a spiegare, con linguaggio chiaro, i diversi temi ambientali.

«Vorrei che de-carbonizzare il modo in cui produciamo l’elettricità fosse sufficiente a risolvere il problema. Purtroppo non lo è -argomenta Bill Gates in uno dei post più letti- Per impedire che il pianeta diventi sostanzialmente più caldo, abbiamo bisogno di progressi nel modo in cui produciamo le cose, coltiviamo il cibo e muoviamo le persone e le merci, non solo nel modo in cui alimentiamo le nostre case e le nostre auto».

Bill Gates bestiame
“Il bestiame è un’enorme fonte di metano; infatti, se fosse un Paese, sarebbe il terzo più grande emettitore di gas serra al mondo”, scrive Bill Gates sul suo blog

In altri post, il fondatore di Microsoft dice chiaramente che “dobbiamo parlare di suolo tanto quanto parliamo di carbone“, si chiede “cosa possiamo continuare a fare le stesse cose di sempre ma senza emettere carbonio?” o racconta dei progetti per lo sviluppo rurale nelle aree più povere del mondo realizzati dalla sua Fondazione e la loro connessione con il tema del Climate Change.

Bill Gates e il suo approccio alla crisi climatica

Circa 14 anni fa, dopo aver avviato la Fondazione, Bill e Melinda hanno iniziato a visitare regolarmente i Paesi più poveri del mondo, occupandosi innanzitutto di malattie e problemi sanitari, ma notando subito una grave carenza nell’accesso all’elettricità.

Bill Gates
I sobborghi di Lagos la sera

«Dopo il tramonto, interi villaggi risultano sprofondati nell’oscurità. Ricordo di aver visto strade non illuminate a Lagos, dove la gente si rannicchiava intorno a fuochi che avevano costruito in vecchi barili di petrolio. Ricordo anche di aver pensato che avremmo dovuto fare qualcosa a riguardo. Allora non lo sapevo, ma quello fu l’inizio del mio percorso per lavorare sul cambiamento climatico», racconta Gates.

La sfida, infatti, non è solo quella di dare a tutti accesso all’elettricità, ma anche trovare un modo per far sì che ciò avvenga senza contribuire al cambiamento climatico.

Bill Gates
Bill Gates con alcuni studenti di un college USA

E le parole chiave sono, ancora una volta, mitigazione e adattamento. «La mitigazione riguarda la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra: la chiave per far sì che ciò avvenga è una combinazione tra l’impiego di ciò che oggi già funziona e molta innovazione per creare le tecnologie di cui abbiamo ancora bisogno -prosegue Bill Gates nella sua orazione- Ma dobbiamo anche affrontare l’adattamento a un pianeta più caldo, consapevoli della crudele ironia per cui le persone più povere del mondo, che contribuiscono meno al cambiamento climatico, sono quelle che soffriranno di più».

E conclude: «Il mondo non può risolvere un problema come quello dell’emergenza climatica senza fare grandi scommesse».

[Immagini tratte dal blog Gates Notes di Bill Gates]

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Giornalista pubblicista, dal 1998 scrive su carta stampata e online. Oggi è direttore responsabile di una testata locale e gestisce Altrov*e, start-up che si occupa di copywriting e comunicazione. Ha lavorato per oltre un decennio nel settore ambientale, oltre ad aver organizzato svariati eventi culturali, in ambito artistico, cinematografico e teatrale. È appassionato di viaggi, in particolare nell’area balcanica e nell’Est Europa, dove ha seguito (e segue) alcuni progetti di volontariato. Ama conoscere, progettare, fotografare e stare a contatto con le persone. Ma ancora di più ama il rugby, i suoi gatti e la sua nuova famiglia.

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