Molto noto in tutto il mondo, il tè nero è una varietà di tè tra le più diffuse e consumate. Rinomato per i suoi benefici, presenta alcune controindicazioni di cui tener conto.
Il tè nero, o meglio tè rosso, è una bevanda molto amata e diffusa nel mondo.
Originaria dell’India e dello Sri-Lanka, si ottiene tramite l’infusione delle foglie della pianta Camellia Sinensis, la stessa da cui provengono le altre varietà. L’aspetto differente tra i vari tipi di tè è dovuto al particolare processo di lavorazione a cui vengono sottoposti.
Oltre al suo gusto, questa particolare bevanda è apprezzata anche per le sue interessanti proprietà benefiche, nonostante alcune controindicazioni.
Tè nero: proprietà benefiche
A dispetto del suo nome, la bevanda si presenta, in realtà, come un liquido di colore rosso-scuro.

Grazie alla presenza di prinicipi attivi nervini, questo tè presenta proprietà eccitanti, stimolanti e diuretiche.
Inoltre, contiene la teofillina, una sostanza in grado di favorire la dilatazione dei bronchi. Con funzioni simili, la teobromina è una molecola alcaloide presente in quantità limitate e comune anche nel cacao.
Infine, come per le altre varietà, anche questo tè si rivela ricco di sostanze antiossidanti, tra cui i flavonoidi, a cui si attribuisce la capacità di prevenire il rischio di patologie cardiovascolari e tumorali e di contrastare l’invecchiamento cellulare.

Tè nero: controindicazioni
Trattandosi di una bevanda stimolante, al pari del caffè, anche il tè può presentare alcune controindicazioni e richiede delle accortezze nell’assunzione.
In particolare, è preferibile consumare la bevanda in modo moderato per evitare difficoltà nell’addormentarsi o stati di agitazione. Meglio evitare del tutto di somministrarlo ai bambini.
Inoltre, è bene ricordare che il consumo del tè nero rischia di ridurre l’assorbimento del ferro. Si consiglia pertanto di assumerlo lontano dai pasti, soprattutto se si soffre di anemia.
Infine, può rivelarsi una bevanda controindicata in caso di ipertensione arteriosa.
