Insieme all’annuale appuntamento con la moda, si rinnovano a Milano le proteste degli animalisti, che puntano il dito contro l’industria della pelle.
Con la Milano Fashion Week 2020, si rinnova anche quest’anno l’atteso appuntamento per il mondo della moda nazionale e internazionale.
A Milano, da martedì 18 a lunedì 24 febbraio, è infatti in programma un’intensa settimana dedicata a sfilate e presentazioni, con le anticipazioni dei modelli delle collezioni autunno-inverno 2020/2021.

Milano Fashion Week 2020: le proteste animaliste
Anche in occasione di questo appuntamento, tuttavia, non mancano le proteste da parte degli attivisti, in particolare quelli che si dedicano ai diritti degli animali.
Per puntare i riflettori sui diritti negati e sulla crudeltà contro gli animali, gli animalisti milanesi si sono dati appuntamento in piazza San Babila, nel centro storico del capoluogo lombardo.
Qui, nudi e insanguinati, hanno manifestato in particolare contro l’industria della pelletteria, che ogni anno determina la morte di oltre un miliardo di animali.
Mentre è stata crescente negli anni la sensibilizzazione verso il tema delle pellicce, sempre più osteggiate dai clienti consapevoli, molta meno attenzione viene finora riservata al mondo del pellame.

L’industria della pelle e le sofferenze degli animali
Eppure, denunciano gli attivisti per i diritti degli animali, inserti in pelle e pellami usati per borse, cinture, scarpe e altri accessori sono spesso l’esito di un processo produttivo che ha, alla base, la brutalità nei confronti di esseri viventi.
Oltre ad animali più esotici -come coccodrilli, struzzi e serpenti- diventano vittime dell’industria pellettiera anche milioni di bovini, spesso decornati e castrati senza l’impiego di antidolorifici, prima di procedere verso il triste destino del macello.
Insieme alla sofferenza, l’industria della pelle, inoltre, produce una notevole quantità di gas serra, richiedendo l’impiego di numerose sostanze chimiche per acconciare il pellame.
Dopo i riflettori puntati sull’industria alimentare, grazie anche alla cassa di risonanza dei discorsi delle celebrità, è quindi tempo di accendere l’attenzione anche sulle altre forme di sfruttamento animale e sulle possibili alternative.
[Cover Image tratta dalla pagina Facebook “La LORO Voce – Iene Vegane”]
