Milano Fashion Week 2020: le scenografiche proteste animaliste contro l’industria della pelle

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Milano Fashion Week 2020: le scenografiche proteste animaliste contro l’industria della pelle ultima modifica: 2020-02-17T12:48:46+01:00 da GreenElle
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Insieme all’annuale appuntamento con la moda, si rinnovano a Milano le proteste degli animalisti, che puntano il dito contro l’industria della pelle.

Con la Milano Fashion Week 2020, si rinnova anche quest’anno l’atteso appuntamento per il mondo della moda nazionale e internazionale.

A Milano, da martedì 18 a lunedì 24 febbraio, è infatti in programma un’intensa settimana dedicata a sfilate e presentazioni, con le anticipazioni dei modelli delle collezioni autunno-inverno 2020/2021.

Milano Fashion Week 2020
Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con la settimana della moda nel capoluogo lombardo (Foto: pagina Facebook “Milano Fashion Week”)

Milano Fashion Week 2020: le proteste animaliste

Anche in occasione di questo appuntamento, tuttavia, non mancano le proteste da parte degli attivisti, in particolare quelli che si dedicano ai diritti degli animali.

Per puntare i riflettori sui diritti negati e sulla crudeltà contro gli animali, gli animalisti milanesi si sono dati appuntamento in piazza San Babila, nel centro storico del capoluogo lombardo.
Qui, nudi e insanguinati, hanno manifestato in particolare contro l’industria della pelletteria, che ogni anno determina la morte di oltre un miliardo di animali.

Mentre è stata crescente negli anni la sensibilizzazione verso il tema delle pellicce, sempre più osteggiate dai clienti consapevoli, molta meno attenzione viene finora riservata al mondo del pellame.

Milano Fashion Week 2020: le proteste messe in scene dagli animalisti per puntare i riflettori sulle vittime animali del settore della pelletteria.
Le proteste messe in scene dagli animalisti in occasione della Milano Fashion Week 2020 per puntare i riflettori sulle vittime animali del settore della pelletteria (Foto: pagina Facebook “La LORO Voce – Iene Vegane”)

L’industria della pelle e le sofferenze degli animali

Eppure, denunciano gli attivisti per i diritti degli animali, inserti in pelle e pellami usati per borse, cinture, scarpe e altri accessori sono spesso l’esito di un processo produttivo che ha, alla base, la brutalità nei confronti di esseri viventi.

Oltre ad animali più esotici -come coccodrilli, struzzi e serpenti- diventano vittime dell’industria pellettiera anche milioni di bovini, spesso decornati e castrati senza l’impiego di antidolorifici, prima di procedere verso il triste destino del macello.

Insieme alla sofferenza, l’industria della pelle, inoltre, produce una notevole quantità di gas serra, richiedendo l’impiego di numerose sostanze chimiche per acconciare il pellame.

Dopo i riflettori puntati sull’industria alimentare, grazie anche alla cassa di risonanza dei discorsi delle celebrità, è quindi tempo di accendere l’attenzione anche sulle altre forme di sfruttamento animale e sulle possibili alternative.

[Cover Image tratta dalla pagina Facebook “La LORO Voce – Iene Vegane”]

Milano Fashion Week 2020: le scenografiche proteste animaliste contro l’industria della pelle ultima modifica: 2020-02-17T12:48:46+01:00 da GreenElle

Vive a Roma ma mantiene saldo il legame con il suo sud. Appassionata di scrittura sul web, si interessa a tutto ciò che ruota intorno al mondo 'verde': dall'alimentazione cruelty-free alla mobilità sostenibile, dalla cosmetica ai rimedi naturali, il tutto nell'ottica del benessere per l'uomo e l'ambiente.

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