La famosa invasione degli orsi in Sicilia, film tratto da un racconto di Buzzati è una favola ecologista dove gli orsi ci insegnano a essere umani migliori.
Il fatto
Ne La famosa invasione degli orsi in Sicilia, Leonzio, re degli orsi ha perso suo figlio Tonio, catturato dagli uomini. Per anni non si dà pace, abbandonando il suo popolo e lasciandolo senza un leader. Con l’arrivo dell’ennesimo inverno prenderà una decisione. Salverà il suo popolo e suo figlio scendendo dalle montagne. Per far ciò conquisterà la Sicilia, governata al perfido Granduca…

La famosa invasione degli orsi in Sicilia, il commento
La favola è un racconto con un fine esplicitamente o implicitamente moralistico. I principali protagonisti sono animali che racchiudono vizi e virtù umane. La fiaba è un racconto di origine popolare in cui agiscono esseri sovrannaturali come maghi o orchi. Entrambi sono opere che hanno avuto una lunga tradizione. La favola, fin dalle sue origini, con Esopo, ha avuto una sua forma scritta. La fiaba è la testimonianza di una cultura popolare e, in quanto tale, è parte della tradizione orale. Solo dopo secoli ha avuto una trascrizione, durante la ricerca romantica delle origini. Ricerca di popoli che hanno smarrito la strada e hanno sentito la necessità di recuperarla.
Favole e fiabe sono accomunate dal racconto. Un racconto in cui tutto succede, senza parole di troppo. Non ci sono descrizioni futili. Il ritmo non cala mai. Perché non deve annoiare il racconto, deve essere diretto e appassionare tutti. Perché tutti conoscono bene la distinzione fra bene e male in tutte le loro forme. E la lotta fra di loro ci accomuna. Di più se vicino alla sensibilità quotidiana. La persona che ci siede accanto può essere saccente come una volpe, fanfarone come un corvo. O di animo candido come un agnello.

Favola e fiaba sono la base per il racconto fantastico. Ovvero una storia in cui il reale e l’incredibile restano sospesi quanto basta per far meditare il lettore sulla propria esperienza quotidiana. Questo è stato uno dei tratti distintivi della narrativa di Dino Buzzati (1906 -1972) che ne ha sempre caratterizzato i suoi racconti e i suoi romanzi. Cresciuto narrativamente grazie al suo lavoro da cronista, dallo stesso attinge le sue basi per il racconto fantastico. Asciugando la narrazione, traducendo la cronaca in favola e viceversa. Ha permesso a molti dei suoi protagonisti di vivere una realtà che aderisce e sconfina nel fantasioso.
La famosa invasione degli orsi in Sicilia (1945), racconto scritto a puntate per il “Corriere dei piccoli” ne è una dimostrazione. In esso collimano la redazione cronistica, la fiaba e la favola. Il testo è preciso e racconta, senza troppe digressioni e con i dialoghi ridotti al minimo. È la ballata degli orsi che, al comando del Re Leonzio, invadono la Sicilia. E con essa sperimentano la vita con gli uomini. Si tratta di una riflessione morale sulla vita di oggi e quella di ieri. Grazie a una vicenda così semplice ed immediata, si racconta ancora una volta la storia dell’umanità che, per salvarsi, deve ritrovare le proprie origini.
Prima di qualsiasi altro genere cinematografico, è stato il cinema d’animazione quello che può vantare la medesima libertà fra fantasia e concisione. E non è un caso che il solo modo per trasporre la ballata di Buzzati è proprio grazie all’animazione. La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti è stato uno dei migliori film del 2019. È stato l’unico film italiano nella sezione Un certain regard di Cannes 2019 e presentato successivamente alla 14° Festa del Cinema di Roma.
Il film si differenzia di pochissimo dalla storia di Buzzati. Innanzi tutto inserisce una cornice per raccontare la vicenda. Ovvero il racconto del cantastorie Gedeone e di sua figlia Almerina che, nel corso di un viaggio, si ritrovano nel mezzo di una tempesta. Trovano riparo all’interno di una grotta, dimora anche di un Vecchio Orso (doppiato da Andrea Camilleri). Per paura decidono di intrattenere l’animale con la ballata popolare. Ovvero dell’invasione vera e propria per recuperare il figlio di Leonzio, Tonio, rapito dagli uomini. Epica, rocambolesca e ancestrale allo stesso tempo.
Solo dopo di essa il Vecchio Orso si rivolge ai due cantastorie e rivela la seconda parte del racconto. In esso si parla della vita mondana degli orsi, più ingenui ed istintivi. E perciò più facilmente suscettibili alle facezie e alle vanità degli uomini. Diventano ancor di più desiderosi di lusso, di potere, di gioie evanescenti.

In questo contesto si situa anche la ricerca di un rapporto fra padre e figlio. Leonzio conquista la Sicilia per suo figlio, Tonio. Ne diventa re, e si fa soggiogare dalla ragion di Stato. Tonio da attrazione circense a principe non disdegna la compagnia degli umani. Il loro rapporto è la cartina al tornasole della storia. Due animi pacifici che, a contatto con la “civiltà” ne vengono corrotti. Entrambi hanno dimenticato la gioia del pescare salmoni e rotolarsi nell’acqua, come succedeva prima del rapimento. Un’attività che tentano di riprodurre fallimentarmente nella grande fontana del Palazzo Reale.
Quello che fra i marmi, gli stucchi non è possibile, lo diventa nel momento più difficile. Quando viene evocato il Serpenton dei Mari. Gli uomini scappano. Gli orsi dimostrano grinta e altruismo. Leonzio e Tonio lo affrontano coraggiosamente. Ma Leonzio arriva alla fine dello scontro in fin di vita. Come ultimo atto da re fa promettere a Tonio di riportare il suo popolo sulle montagne. Quelle montagne dalle quali è partito tutto.
Montagne tanto amate dal bellunese Buzzati. Sopra di esse c’è il vero valore e il rispetto per la vita. Alte e inaccessibili per l’uomo fino a che non avrà imparato questa semplice lezione e ripulire il proprio animo. A questo servono favole e fiabe. Ad imparare a ripulirci.
Scheda Film
- Titolo originale: La fameuse invasion des ours en Sicilie
- Regia: Lorenzo Mattotti;
- Sceneggiatura: Lorenzo Mattotti, Jean-Luc Fromental, Thomas Bidegain, ispirato liberamente dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati;
- Interpreti (voci italiane): Toni Servillo (Re Leonzio), Antonio Albanese (Gedeone), Linda Caridi (Almerina), Maurizio Lombardi (De Ambrosiis), Corrado Invernizzi (Il Granduca), Roberto Ciufoli (Babbone), Corrado Guzzanti (Salnitro), Mino Caprio (Orso Maitre), Andrea Camilleri (Vecchio Orso);
- Origine: Italia, Francia, 2019
- Durata: 82’
- Temi: CINEMA, ANIMALI

Bravo Emanuel
Orgogliosa di te