I droni -di recente alla ribalta delle cronache internazionali per il ruolo nell’uccisione del generale iraniano Soleimani in Iraq da parte degli Stati Uniti- possono invece essere ottimi strumenti per combattere una ‘guerra’ a vantaggio dell’intera Umanità: quella contro i rifiuti in plastica abbandonati nei fiumi o nei mari.
I prodotti di plastica gettati nell’ambiente, oggi, intasano infatti i corsi d’acqua e gli oceani, inquinandone le acque e minacciando la vita degli ecosistemi fluviali e marini.

In Romania, sulle rive del fiume Dâmbovița nella capitale Bucarest, è entrato in funzione nelle scorse settimane un drone galleggiante denominato “Waste Shark” (squalo dei rifiuti), in grado di raccogliere circa 500 chili di rifiuti plastici al giorno.
I droni anti-plastica e la campagna Cu Apele Curate
L’iniziativa anti-plastica attraverso l’uso di droni galleggianti è portata avanti dall’associazione romena MaiMultVerde che, grazie alla sponsorizzazione di una catena tedesca di discount, ha acquistato il primo dispositivo, di produzione olandese, al costo di circa 22 mila euro.

L’utilizzo di Waste Shark si inserisce nel più ampio progetto “Cu Apele Curate” (acque pulite), campagna di pulizia e sensibilizzazione ad ampio raggio sulla tutela degli ecosistemi fluviali e marini dall’inquinamento derivante dai rifiuti.
Dalla scorsa estate, stando ai dati comunicati dall’associazione promotrice, i circa 600 volontari aderenti al programma hanno rimosso dai fiumi romeni quasi 8 tonnellate di rifiuti, gran parte dei quali in plastica.

«Per quanto la cifra possa sembrare alta, non dimentichiamo che il Danubio, in cui confluiscono praticamente tutte le acque fluviali del Paese, trasporta 4,2 tonnellate di rifiuti al giorno -sottolineano da MaiMultVerde– In parallelo alla rimozione dei rifiuti già presenti, pertanto, dobbiamo anche concentrarci su azioni di educazione e prevenzione».
Una tournée sui fiumi della Romania
Nel frattempo, da Bucarest, il drone anti-plastica è pronto ad andare in tournée in altre città romene coinvolte nel progetto Cu Apele Curate, con l’importante compito anche di sensibilizzazione contro il littering, coinvolgendo gli abitanti locali in azioni dimostrativo-educative.

Nel corso del 2020, Waste Shark ripulirà così dalle plastiche i maggiori corsi d’acqua della Romania, a partire dal Danubio e dai suoi affluenti, alcuni dei quali fortemente provati dall’inquinamento superficiale.
«Per avere una Romania con l’acqua pulita è necessario il coinvolgimento di tutti: cittadini e autorità costiere, organizzazioni non governative, aziende e istituzioni centrali. Spetta a ciascuno di noi individuare e attuare soluzioni per prevenire e combattere l’inquinamento superficiale delle acque, comprese le innovazioni tecnologiche».

Il progetto aderisce alla campagna Beat Plastic Pollution, lanciata dalle Nazioni Unite in occasione della Giornata Internazionale dell’Ambiente 2018, e all’Agenda Europea 2030, contribuendo anche al aggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile globali.
Droni contro il littering nei fiumi e nei mari
I droni Waste Shark usati per combattere il littering possono navigare sulla superficie dell’acqua di fiumi, laghi e mari, con un’autonomia di circa otto ore, arrivando a raccogliere fino a mezza tonnellata di rifiuti in un giorno.

Guidati tramite un telecomando da un operatore a riva, sono in grado di intercettare rifiuti galleggianti anche situati in luoghi angusti o difficili da raggiungere.
I loro sensori, inoltre, possono monitorare i livelli di inquinamento delle acque e altri indicatori ambientali, rilevando le sostanze chimiche presenti, oltre a rimuovere eventuale vegetazione aliena e parassiti.

Ogni drone -lungo circa 1,5 metri e dal peso di poco inferiore ai 40 kg- è alimentato da una batteria ricaricabile con la corrente elettrica.
I propulsori non producono emissioni climalteranti e sono realizzati in modo da essere totalmente silenziosi, affinché il funzionamento non disturbi la vita subacquea.
«La loro produttività in termini di raccolta rifiuti è decisamente superiore rispetto alle azioni che possono svolgere direttamente le singole persone, ad esempio raccogliendo rifiuti con canoe, kayak o barche -spiegano i responsabili di MaiMultVerde- L’investimento è importante dal punto di vista economico, ma ci aspettiamo grandi risultati in pochissimo tempo».

Questo tipo di drone -ispirato allo squalo balena, uno dei più grandi pesci del Pianeta- è stato inventato dalla start up olandese RanMarine. La sua implementazione è stata resa possibile anche grazie al sostegno economico dell’Unione Europea.
Tra i prossimi sviluppi, si prevede la realizzazione di un modello a guida autonoma, con possibilità di pre-impostare da remoto i circuiti di raccolta.
Oltre alla Romania, i droni Waste Shark sono oggi già operativi in diverse città del mondo, da Rotterdam a Città del Capo, da Baltimora a Dubai, passando per Bangkok, in Thailandia.

Questo articolo contribuisce al progetto “Movies Save the Planet – Voices from the East” di CinemAmbiente – Bando europeo #FrameVoiceReport!.
[Immagini tratte dalla pagina Facebook Cu Apele Curate dell’associazione MaiMultVerde]
