Gli amanti dei libri di tutto il mondo adorerebbero trascorrere le festività natalizie in Islanda. La ragione? Si chiama Jolabokaflod, letteralmente “alluvione di libri”, e porta la maggior parte degli islandesi a scambiarsi libri in dono la vigilia di Natale. Di lì a passare la notte a leggerli, in famiglia davanti al camino e a una bella tazza di cioccolata fumante, il passo è breve.
Il Jolabokaflod, l’alluvione di libri
Tra ottobre e dicembre, in Islanda si assiste a una vera e propria alluvione di libri. E’ proprio in questo periodo, infatti, che viene pubblicato il 70% dei titoli in vista delle festività. Ogni anno, ciascuna famiglia del Paese riceve a casa propria un catalogo chiamato Bókatíðindi (Bollettino del libro), realizzato dalla Iceland Publishers Association. Da tale elenco, si attinge a mani basse per trovare le proposte editoriali più adatte ai propri familiari e amici.
Quasi impronunciabile per i profani della lingua, la parola Jolabokaflod deriva da jól (“Natale”), bók (“libro”) e flóð (“alluvione, inondazione”) e indica un’abitudine nata durante la Seconda Guerra Mondiale e diventata ormai tradizione. Era il 1944 e l’Islanda aveva appena ottenuto l’indipendenza dalla Danimarca. Le restrizioni sulle importazioni erano severe e la carta era una delle poche merci non razionate. Così, i libri prodotti e stampati in Islanda divennero, per scelta o per mancanza di alternative, il Regalo per eccellenza.
Secondo un sondaggio dell’Associazione degli Editori islandese, il 63% degli abitanti riceve almeno un libro la notte di Natale. Di questi, a più del 48% vengono regalati due o più libri.
Natale in Islanda, una notte per leggere
In Islanda il Natale non viene festeggiato il 25 Dicembre, bensì il 24 Dicembre alle 18. Da tradizione, la sera della Vigilia, Aðfangadagur in islandese, ci si ritrova tutti insieme, si organizza il cenone e si aprono i regali. Molti di questi sono appunto libri, che vengono ‘divorati’ immediatamente o dopo la messa di mezzanotte, in compagnia della famiglia, in totale relax.
Un popolo di book lovers
Uno studio condotto dall’Università di Bifröst nel 2013 rivela che circa la metà della popolazione del Paese legge almeno otto libri all’anno. Un articolo della BBC, sempre del 2013, riportava come l’Islanda, con i suoi 320mila abitanti, fosse la nazione con più libri pubblicati e letti al mondo.
Reykjavík è stata nominata dall’Unesco “Città della Letteratura” nel 2003. La capitale gioca un ruolo di primaria importanza nella vita culturale del Paese. Molti sono gli scrittori nati e vissuti qui, che hanno ricevuto importanti riconoscimenti internazionali. Fra loro Halldór Laxness, vincitore del Premio Nobel nel 1955.
A Reykjavík si tengono, inoltre, due rinomati Festival internazionali di Letteratura, di cui uno dedicato alla letteratura per ragazzi.
Nonostante l’imminente festività costituisca il traino per un mercato di libri ancora fiorente, dunque, gli islandesi si dimostrano assidui lettori, non solo a Natale.
Non sarebbe male poter chiedere, magari nella prossima lettera a Babbo Natale, la stessa dedizione ai lettori italiani. Non fosse altro che per il piacere e l’arricchimento senza paragoni che l’esperienza della lettura porta con sé.
