C’è un treno, tra Piemonte e Canton Ticino, che ogni giorno offre ai viaggiatori incantevoli paesaggi, dalle montagne dell’Ossola al lago Maggiore: è la linea Vigezzina Centovalli, che unisce Domodossola (Italia) e Locarno (Svizzera).

La Vigezzina Centovalli è una ferrovia a scartamento ridotto, dove i tipici convogli bianchi e blu si inerpicano sulle Alpi italo-svizzere, percorrendo in circa due ore poco più di 50 chilometri e attraversando boschi, piccoli borghi pittoreschi, valli e gole, cascate, ponti e gallerie.
Un modo di viaggiare “slow” ed eco-sostenibile, perfetto tutte le stagioni, inverno compreso.

Non solo foliage sulla ferrovia Vigezzina Centovalli
La Vigezzina Centovalli è spesso conosciuta come il “treno del foliage” poiché, tra settembre e novembre, dai finestrini è possibile ammirare i colori dell’autunno nella pittoresca Val Vigezzo piemontese e sul versante svizzero della ferrovia.

La bellezza, però, è mutevole e accompagna ogni stagione.
In inverno, la neve ricopre prima le cime dei monti circostanti, quindi i pendii e le pianure, arrivando a volte anche a imbiancare le palme che, rigogliose, crescono nei pressi del Lago Maggiore.

Tante iniziative, poi, contribuiscono a rendere magica l’atmosfera natalizia, sfruttando il suggestivo scenario montano in cui la ferrovia Vigezzina Centovalli è inserita.
Tra queste, i mercatini di Natale in programma nei weekend di dicembre a Santa Maria Maggiore e a Domodossola, sul versante italiano, o gli eventi in programma intorno alla pista di pattinaggio di Locarno On Ice.

Locarno, la perla svizzera del Lago Maggiore
Uno dei due capolinea della ferrovia Vigezzina Centovalli è la città svizzera di Locarno, tra i principali centri del Canton Ticino e la più famosa località elvetica sul Lago Maggiore, alle pendici delle Alpi.
Qui la lingua ufficiale è l’italiano ma, come spesso accade in Svizzera, è possibile ascoltare conversazioni in un incredibile mix di parlate.

La stazione ferroviaria si trova a pochi passi dal lago, spettacolare e incastonato tra i monti. Sulle rive è piacevole camminare, ammirando il paesaggio, o fermarsi per una pausa relax, magari a prendere il sole (anche nei mesi invernali, la città gode di oltre 100 ore di soleggiamento al mese!).
Il micro-clima è temperato, favorendo la crescita di una vegetazione mediterranea e sub-tropicale.

In una manciata di minuti è quindi possibile arrivare nella città vecchia, cuore storico risalente al XII secolo, con antiche dimore e palazzi d’epoca, spesso meravigliosamente restaurati.
Tra vicoli, piazzette e saliscendi, ci si ferma a curiosare tra le vetrine dei negozi, assaggiando (perché no!) un po’ del famoso cioccolato svizzero.

A Locarno, oltre al celebre festival cinematografico internazionale, non mancano i musei ed è da segnalare anche il santuario della Madonna del Sasso, del XV secolo, che sovrasta la città.
Ci si arriva percorrendo una ripida salita che si conclude con una suggestiva Via Crucis, oppure tramite funicolare: da qui è incredibile la vista su Locarno e “quel ramo” del Lago Maggiore!

Natale 2019 con Locarno On Ice
Si arriva quindi nella Piazza Grande, rimanendo subito colpiti dall’incantevole colpo d’occhio offerto da un’insieme architettonico rimasto (quasi) intatto nel corso dei secoli.
I colori accesi dei palazzi che si affacciano sulla piazza, nel periodo invernale, fanno da cornice perfetta a Locarno On Ice, la manifestazione che da quindici anni, tra fine novembre e l’Epifania, anima il centro cittadino su una superficie di oltre duemila metri quadrati.

Al centro spicca la pista di pattinaggio, ogni giorno fonte di divertimento per ragazzi di ogni età, tra luci e musica.
C’è spazio per tutti: dai principianti alle prime armi (e cadute) fino agli esperti pattinatori, che compiono leggiadre giravolte a ritmo di musica, oltre alle tante famiglie, anche bambini piccoli.

Tutto intorno, un grande spazio di ritrovo collettivo, tra profumi di spezie e un allegro vociare. Qui alcuni mini-chalet in legno offrono specialità alimentari dolci e salate, in gran parte tipiche e a chilometro zero, da consumare ai vicini tavolini riscaldati.
Quattro maxi-igloo, a seconda dell’ora della giornata, si trasformano invece da bar a centro polifunzionale, con corsi e attività di vario genere, mentre un palco ospita numerosi concerti dal vivo, per un ricco programma settimanale di animazioni.

Alla scoperta della Val Vigezzo e delle Centovalli
La ferrovia Vigezzina Centovalli risale agli anni Venti del Novecento, ma il collegamento tra Locarno e Domodossola attraverso le Alpi è frequentato fin dall’epoca romana, quando una strada consolare metteva in comunicazione il Lago Maggiore con la Val Vigezzo.

Pur essendo una linea ordinaria, con convogli regolari per tutta la giornata e biglietti a prezzo normale, alcuni dei treni che oggi la percorrono sono stati studiati con finestrini di grandi dimensioni, per offrire una visione panoramica.
Tra Domodossola e Santa Maria Maggiore, boschi, fiumi e belle cascate si alternano a tratti di campagna più pianeggianti, come la pittoresca piana di Orcesco; il tutto sempre puntellato di borghi di montagna, con i monti innevati sullo sfondo.

Nelle immediate vicinanze della dogana di Camedo, già in territorio svizzero, si percorre il viadotto Ruinacci, una struttura metallica divisa in tre sezioni, la cui arcata centrale è ampia quasi sessanta metri, che sovrasta le acque del lago artificiale di Palagnedra.
È uno dei punti più suggestivi e fotografati della linea ferroviaria Vigezzina Centovalli.

Tra gli altri punti di interesse, sul lato elvetico, da non perdere la piscina naturale del Pozzo di Tegna e l’orrido di Ponte Brolla, con le sue “marmitte dei giganti” plasmate nel tempo dalle brillanti e potenti acque del fiume Maggia.

Oltre ai paesaggi, i territori della Val Vigezzo (il versante italiano) e delle Centovalli (sul lato svizzero) offrono numerosi spunti per visite ed escursioni, anch’esse variabili a seconda delle stagioni.
Non mancano i luoghi di culto religioso, come il santuario di Re, meta ogni anno di migliaia di pellegrini.

Santa Maria Maggiore e Domodossola: spazzacamini, mercati e non solo
I due centri principali in territorio italiano sono Santa Maria Maggiore, che è anche il punto più alto (850 metri) raggiunto dalla ferrovia Vigezzina Centovalli, e il capolinea Domodossola, capoluogo di quella che fu la Repubblica partigiana dell’Ossola durante la Liberazione.

Santa Maria Maggiore è un borgo di montagna, che presenta un elevato numero di ville e case storiche, oltre ad alcuni interessanti edifici religiosi.
Ospita tre strutture museali molto interessanti, che celebrano la storia e le tradizioni del passato: il museo dello Spazzacamino, la Casa del Profumo e la pinacoteca della Scuola di Belle Arti “Rossetti Valentini”.

Particolarmente legato al territorio è proprio il museo dedicato alla figura dello spazzacamino, unico nel suo genere in Italia, che nasce per ricordare una figura emblematica dell’emigrazione Vigezzina, che ha fornito un solido contributo economico all’innalzamento economico e culturale della Valle.

Propone durante l’anno numerosi eventi di grande richiamo, tra cui spiccano il raduno internazionale degli spazzacamini e i mercatini di Natale, tra i più amati e visitati d’Italia, con oltre 200 espositori e artigiani e svariati eventi collaterali.

Domodossola, anch’essa sede di mercatini natalizi nel mese di dicembre, è una città dall’antico fascino medievale, adagiata nel fondovalle del fiume Toce, all’imbocco di sette valli alpine, tra cui la Val Vigezzo.
Il centro storico si sviluppa tra romantiche piazze e viuzze, su cui si affacciano magnifici edifici storici. Celebre è anche il suo mercato ambulante del sabato, oltre alla variegata offerta eno-gastronomica del territorio.

[Fotografie di Francesco Rasero per eHabitat
Cover image: un treno panoramico della ferrovia Vigezzina Centovalli nella stazione di Santa Maria Maggiore]

Ritengo sia un viaggio favoloso, conosco molto bene il percorso, avendo passato la mia infanzia a Santa Maria Maggiore, e se mi è permesso, vi racconto che essendo stato un bambino appassionato come tutti i bambini, al treno, per noi il trenino, ogni giorno, in estate, eravamo in bellissimo gruppo, ci recavamo sui bordi dei binari, tra rovi di more e lamponi, tra l’una e l’altra, facendo merenda, magari un primo bacio, una sigaretta di nascosto, aspettavamo l’arrivo del trenino.
Ogni giorno, ogni estate, anche d’inverno, accompagnati dallo slittino, il trenino era al centro di tutto il nostro divertimento, grazie per la Vostra presenza cui ci ha fatto compagnia rendendo la nostra infanzia sempre coinvolta al Vostro passaggio.
Grazie.
Grazie Giovanni per questo commento