Downsizing – Ognuno può fare nel suo piccolo (letteralmente) la differenza

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Downsizing – Ognuno può fare nel suo piccolo (letteralmente) la differenza ultima modifica: 2019-10-27T08:00:47+01:00 da Emanuel Trotto
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Downsizing, film di fantascienza del regista premio Oscar Alexander Payne, racconta come sia possibile salvare il pianeta al collasso con un piccolo rimedio pratico… rimpicciolendosi.

Il fatto

In un futuro prossimo si scopre la possibilità di rimpicciolire le persone. Secondo il film Downsizing, questo potrebbe essere una soluzione per risolvere gli eccessivi consumi e le conseguenze della sovrappopolazione che stanno distruggendo il Pianeta. Paul, in seguito all’annuncio degli scienziati, armato di buoni propositi, per migliorare la sua vita e il mondo, decide di sottoporsi all’operazione.

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Il commento

Nessuno è troppo piccolo per fare la differenza. Questo è il titolo del nuovo libro di Greta Thunberg, in libreria in questi giorni. Anche se non lo si è ancora letto quella frase con cui è stato intitolato è molto diretta. Fa riferimento, chiaramente, a uno dei concetti più importanti per salvare il nostro Pianeta. Anzi due. Il primo è che tutti dobbiamo fare la nostra parte. Il secondo punto è che tutti possono farlo. Anche il più piccolo e nel suo piccolo.

Perdonate il gioco di parole. Ma ripensando al film Downsizing – Vivere alla grande di Alexander Payne questo gioco di parole sembra particolarmente azzeccato. È stato il film di apertura della 74^ Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia. Si sta parlando, a suo modo, di un film anche profetico.

Si parte da alcune premesse semplici. La pellicola è ambientata in un mondo e in un tempo non troppo lontani dal presente – anzi, fin troppo somiglianti a esso. In questo mondo si sta cercando una via di fuga al collasso definitivo per via dell’eccessivo consumo di energie e risorse. In un laboratorio a Bergen (Norvegia), quasi per caso, viene fatta una scoperta sorprendente. L’uovo di Colombo. Per ridurre i consumi basta ridurre, biologicamente le persone. Tramite un’operazione irreversibile detta “rimpicciolimento” si riduce la massa fisica delle persone, facendole divenire alte solo dodici centimetri. Si fa l’esperimento con un gruppo di trentasette persone che vivono in una comunità su misura. Dopo cinque anni si mostrano i risultati al mondo. I consumi di un singolo anno di questa comunità è contenibile in un singolo sacco della spazzatura.

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Ovviamente irreversibile è non solo il rimpicciolimento, ma anche il desiderio di esso da parte di tutti. Il cittadino comune, rimpicciolendosi, non solo fa la sua parte per salvare il Pianeta, ma vede la sua ricchezza decuplicata. Ciò è possibile tramite un calcolo inverso alla riduzione fisica. Così in queste nuove comunità anche chi possiede un esiguo patrimonio di migliaia di dollari, ne avrà uno di milioni. Potrà vivere in ville lussuose e fare la bella vita. Una moda che dilaga. Una soluzione a tutti i problemi.

La storia verte sulla vicenda di un uomo comune. Ha il volto di Matt Damon e il nome di Paul Safranek, un fisioterapista in condizioni di indigenza. Vive con la madre prima e la moglie poi. Hanno i classici problemi finanziari: molte spese e la scarsa liquidità economica. Lui è fiducioso nel cambiamento in positivo che il rimpicciolimento può fare. Perché anche lui, nel suo piccolo, può fare la differenza. Può aiutare il Pianeta e anche se stesso. Anche perché, dopo l’annuncio della scoperta in mondovisione, ora sa che è possibile farlo letteralmente.

Quando parte per questo viaggio, però, scoprirà che i problemi che si è lasciato entrando nella comunità  “mini” si ripresentano in forme diverse anche qui. La moglie lo abbandona sul più bello, divorziano. È costretto ad abbandonare la nuova villa lussuosa a fronte di un appartamento in città. Dall’ozio deve tornare a lavorare come operatore di call center. Piano piano si renderà conto che, anche in quel mondo c’è la stessa crudeltà e la stessa sopraffazione che c’erano nel mondo normale. Forse, perché più in piccolo e quindi meno legato a qualche obbligo morale, è anche peggio. I consumi per mantenere i “mini” sono esorbitanti, la stessa operazione lo è. Ciò ha fatto fiorire un traffico clandestino attorno. E la miniaturizzazione è stata fatta con solo tre milioni di persone in tutto il globo. Il pianeta è al collasso comunque. La soluzione diviene, in sostanza, una nuova parte del problema. 

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Downsizing è quindi un’operazione parzialmente vincente. Sia per quanto riguarda il messaggio complessivo che la poetica d’autore. Sia per il sottotesto politico neanche troppo velato. Paul, come tutti i personaggi di Payne è in cerca di una via di fuga e vivrà una vera e propria odissea per ottenerla. Allo stesso tempo è il classico uomo medio un po’ ingenuo che, un po’ scioccamente, si fa abbindolare da chi sta attorno a lui. Il mondo non ha fatto che togliergli tutto, ma continua stoicamente ad andare avanti. Si fa ingannare dalla fiducia nel prossimo (dalla sua stessa moglie in primis) e dalle promesse di un imbonitore televisivo. Che ti maschera i problemi, li minimizza, e ti convince ad essere il migliore. In tal senso la vena polemica alla politica del Presidente americano Trump è fin troppo evidente.

Il film, è un monito profetico, si diceva. Lo è per quello che sta succedendo alla Terra. Se continuiamo di questo passo, essa raggiungerà il collasso nel 2050. E qualunque soluzione, per quanto vincente, deve essere tempestiva. Non basterà di certo ridurre la nostra massa di quattordici volte per salvare la situazione. Nel migliore dei casi, peggiorerebbe solo. Profetico anche per l’atteggiamento dell’uomo comune. Paul all’inizio è sicuro delle sue convinzioni, poi esse si sfaldano sotto i suoi occhi. Il gioco comincia ad avvitarsi su se stesso (come il film stesso).

L’uomo comune viene messo in mezzo a due fuochi. Fra la scelta suggerita e quella personale, purché sia saggia. Seguire la massa o il proprio istinto? Qualunque sia la scelta essa deve essere ponderata dal proprio buon senso. Che è soggettivo. E solo con esso è possibile fare il vero cambiamento. Sia nel piccolo mondo del proprio orticello che il quello grande del Pianeta.

Scheda film

Titolo originale: Downsizing
Regia: Alexander Payne
Sceneggiatura: Alexander Payne, Jim Taylor
Interpreti: Matt Damon (Paul Safranek), Christoph Waltz (Dusan Mirkovic), Hong Chau (Gong Jiang), Kristen Wiig (Audrey Safranek), Jason Sudeikis (Dave Johnson), Udo Kier (Joris Konrad), Rolf Lassgård (dott. Jorgen Asbjørnsen), Neil Patrick Harris (Jeff Lonowski), Laura Dern (Laura Lonowski);
Origine: USA, 2017
Durata: 135’
Temi: CINEMA, AMBIENTE, CONSUMI

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Nato a Biella nel 1989, si è laureato in Storia del Cinema presso il DAMS di Torino nel 2012, ha partecipato alla rassegna stampa per l’Università al 29, 30, 31mo Torino Film Festival e ha collaborato per il Festival CinemAmbiente 2014. Collabora per diversi blog di cinema e free culture (Il superstite) e associazioni artistiche (Metropolis). Ha diretto due cortometraggi: E Dio creò le mutande (2011), All’ombra delle foglie (2012).

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